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MEDITAZIONE SULLA MORTE E RESURREZIONE DI CRISTO!

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  Maria di Magdala Gv, 20,1 e ss. ll primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro … 11 Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. (…)16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Ci sono varie donne, che a diverso titolo gravitarono attorno alla figura di Gesù con funzioni di responsabilità. Ne sono esempio eloquente le donne che seguivano Gesù per assisterlo con le loro sostanze e di cui Luca ci tramanda alcuni nomi: Maria di Magdala, Giovanna, Susanna e «molte altre» (cfr. Lc 8,2-3). Poi i Vangeli ci informano che le donne, a differenza dei Dodici, non abbandonarono Gesù nell’ora della Passione (cfr Mt 27, 56.61; Mc 15,40). Tra di esse spicca in particolare la Maddalena, che non solo presenziò alla Passione, ma fu anche la prima testimone e annunciatrice del R

COSA É IL TRIDUO PASQUALE?

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Giovedì Santo , la Chiesa fa memoria dell’Ultima Cena durante la quale il Signore, la vigilia della sua passione e morte, ha istituito il Sacramento dell’Eucaristia e quello del Sacerdozio ministeriale. In quella stessa notte Gesù ci ha lasciato il comandamento nuovo, "mandatum novum", il comandamento dell’amore fraterno. Prima di entrare nel Triduo Santo, ma già in stretto collegamento con esso, avrà luogo in ogni Comunità diocesana, domani mattina, la Messa Crismale, durante la quale il Vescovo e i sacerdoti del presbiterio diocesano rinnovano le promesse dell’Ordinazione. Vengono anche benedetti gli olii per la celebrazione dei Sacramenti: l’olio dei catecumeni, l’olio dei malati e il sacro crisma. E’ un momento quanto mai importante per la vita di ogni comunità diocesana che, raccolta attorno al suo Pastore, rinsalda la propria unità e la propria fedeltà a Cristo, unico Sommo ed Eterno Sacerdote. Alla sera, nella Messa in Cena Domini si fa memoria dell’Ultima Cena quando

19 MARZO SOLENNITÁ DI SAN GIUSEPPE NELL'ANNO DEDICATO AL SANTO PATRIARCA!

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  PADRE NELL'OMBRA  La felicità di Giuseppe non è nella logica del sacrificio di sé, ma del dono di sé. Non si percepisce mai in quest’uomo frustrazione, ma solo fiducia. Il suo persistente silenzio non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia.  Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione.  Ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio. ... Lì dove una vocazione, matrimoniale, celibataria o verginale, non giunge alla maturazione del dono di sé fermandosi solo alla logica del sacrificio, allora invece di farsi segno della bellezza e della gioia dell’amore rischia di esprimere infelicità, tristezza e frustrazione. ...  si pone nella situazione di Giuseppe, il quale ha sempre saputo

8 MARZO FESTA DELLA DONNA

 Per ricordare questo giorno e il suo significato, allego un breve video di san Josémaría Escriva e una sintesi di una Udienza Generale di papa Francesco. Durante un incontro con ragazze a Santiago del Cile il 7 luglio 1974, San Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, ricorda le sante donne che appaiono nel Vangelo. Per vedere il video Giuditta: il coraggio di una donna dà speranza al popolo   LA SPERANZA CRISTIANA 25/01/2017 . Udienza Generale Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Tra le figure di donne che l’Antico Testamento ci presenta, risalta quella di una grande eroina del popolo: Giuditta. Il Libro biblico che porta il suo nome narra l’imponente campagna militare del re Nabucodonosor. Il lettore capisce di trovarsi davanti ad un grande, invincibile nemico che sta seminando morte e distruzione e che arriva fino alla Terra Promessa, mettendo in pericolo la vita dei figli di Israele. L’esercito di Nabucodonosor, infatti, sotto la guida del generale

GESÚ ERA CONTRARIO ALLE PRATICHE PENITENZIALI?

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Come in altre religioni, le pratiche penitenziali erano abituali anche nel popolo di Israele. L’orazione, l’elemosina, il digiuno, la cenere sopra il capo, il sacco: veste di un tessuto rozzo e ruvido indossato direttamente sulla pelle (detto anche cilicio: cfr. per es. 2 Sam 3,31; Ez, 7, 18; Mt, 11, 21; ecc.), erano alcuni dei molti modi con cui gli israeliti manifestavano il loro desiderio di cambiar vita e convertirsi a Dio (cf. Tb 12,8 ; Is 58,5 ; Gl 2,12-13 ; Dn 9,3 ecc.).  Gesù, come unanimemente attestano gli storici e gli studiosi della Scrittura, mise al centro della sua predicazione l’annuncio del Regno di Dio e chiedeva anche la conversione come parte essenziale dell’annuncio: “Il tempo si è compiuto e il Regno di Dio sta per arrivare: convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).  La conversione (penitentia in latino, metanoia in greco) alla quale Gesù chiama, consiste in un cambio profondo del cuore e ci esorta a dare frutti degni di penitenza (Mt 3,8), a cambiare la vita

VIAGGIO DEL PAPA IN IRAQ. 5-8 MARZO.

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  "Vengo come pellegrino, come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo"  Queste le parole iniziali del messaggio che il Papa ha rivolto al popolo iracheno in vista del suo viaggio in Iraq. Era un viaggio che anche san Giovanni Paolo II desiderò fare.  Ora quel desiderio si realizza con Papa Francesco e con la sua presenza manifesta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell'intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine.   Il Papa vola in Iraq per un viaggio storico che ha fortemente desiderato e che ora realizza sfidando pandemia e sicurezza.  "Finalmente sarò tra voi. Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà" , ha detto nel videomessaggio al popolo iracheno a poche ore prima dalla partenza.  Una visita all'insegna della pace e della speranza.   Ai cristiani, che ha

LE STAZIONI DELLA VIA CRUCIS CON BREVI MEDITAZIONI. DA PRATICARE NEI VENERDì DI QUARESIMA.

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  VIA CRUCIS MEDITATA  La via crucis è un cammino di salvezza: attraverso la meditazione del dolore di Cristo noi andiamo a Dio e scopriamo che Dio ci ha amato fino a sacrificare il suo Figlio per noi. Non serve a niente illudersi di essere già buoni, perché ci viene di commuoverci, magari fino alle lacrime. Superiamo ogni alibi, quando decidiamo di convertirci sul serio e ci impegniamo a viver meglio, da figli di Dio e da fratelli tra noi. Alcune delle meditazioni sono tratte dal testo scritto dall’allora cardinal Ratzinger, nella Via Crucis al Colosseo del 2005.   I stazione: Gesù è condannato a morte  Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.  Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15,12-15) “Pilato replicò: «Che cosa farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». E Pilato, volendo dare soddis