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Visualizzazione dei post con l'etichetta spiritualità

RIPRENDIAMOCI LA FESTA DI TUTTI I SANTI.

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              Solennità di Ognissanti, la festa del cielo Da un po' di anni non si parla più della festa di "tutti i Santi" o di "Ognisanti", termini messi da parte dalla festa di Hallowen. Che è la stessa cosa, ma nella confusione delle polemiche oscura l'origine di questa festa cristiana antica e molto importante, perchè non parla della morte, si dei morti, ma che noi sentiamo e crediamo vivi! Parla della vita, in particolare della "SANTITÁ", che è la vita in pienezza. Ti allego di seguito un breve ma chiaro articolo apparso su Vatican News del 1° novembre 2019.  In fondo faccio riferimento a due articoli di approfondimento sul tema che chiariscono la relazione sulla festa di Hallowen e la festa di "Tutti i Santi" o di "Ognisanti".   Il giorno di Ognissanti è una solennità in cui la Chiesa celebra insieme la gloria e l’onore di tutti i Santi, che contemplano eternamente il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. A ...

SOLENNITÁ DI CRISTO RE!

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  Nella festa di Cristo Re "Cristo deve regnare innanzitutto nella nostra anima. Ma come risponderemmo se ci domandasse: tu, mi lasci regnare dentro di te?". Riportiamo alcuni punti di "E' Gesù che passa" in occasione della festa di Cristo Re (26 novembre, ultima domenica dell’anno liturgico). “È' Re e desidera regnare nei nostri cuori di figli di Dio. Ma mettiamo da parte l'immagine che abbiamo dei regni della terra: Cristo non domina né cerca di imporsi, perché  non è venuto per essere servito, ma per servire  . Suo regno è la pace, la gioia, la giustizia. Cristo, nostro re, non vuole da noi ragionamenti inutili, ma fatti, perché  non chiunque mi dice: « Signore, Signore! » entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli   (  Mt  7,21).  E' Gesù che passa, 93 “Dov'è il re? Dove cercarlo se non là dove vuole regnare, cioè nel cuore, nel tuo cuore? Per questo si fa bambino: chi non ama infatti una piccola...

SOLENNITÀ DELLA SANTISSIMA TRINITÁ.

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  SANTISSIMA TRINITÀ. MISTERO E DOTTRINA. ORIGINE E MOTIVO DELLA SOLENNITÀ. Questa solennità ricorre ogni anno la domenica dopo Pentecoste e fu introdotta nella liturgia cattolica nel 1334 da papa Giovanni XXII. Propone uno sguardo alla realtà di Dio amore e al mistero della salvezza realizzato dal Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo. Benedetto XVI così ha spiegato questa realtà: «La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati» LE ORIGINI STORICHE DI QUESTA FESTA Sebbene il dogma trinitario fosse già stato codificato nella Chiesa sin dall’epoca del Simbolo apostolico fino all’VIII secolo la Chiesa non celebrò nessuna ricorrenza in suo onore. La prima testimonianza in merito ci viene dal monaco Alcuino di York, che decise la redazione di una Messa votiva in onore del mistero della Santissima Trinità (a quanto pare, in comunità d’intenti con San Bonifaci...

MEDITAZIONE IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DI TUTTI I SANTI E DELLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

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  Tutti i santi e i fedeli defunti tutti santi Apocalisse 7, 9Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. Non siamo soli. Una moltitudine immensa. Che hanno seguito l’Agnello. Ci indicano il cammino. Attraversare la porta. Lc 13,22-30: In quel tempo, ... Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesù (san Josémaría) Queste parole ci indicano la strada, perché santità non è un elenco di cose fare, ma seguire una persona. Passare per la porta stretta significa passare attraverso la Misericordia di Dio, facendoci “piccoli”. Ca...

PREGHIERA PER I DEFUNTI

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L'eterno riposo, preghiera di luce e di pace «L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen»   È la preghiera che viene dal cuore, il filo del ricordo e dell’amore che lega ciascuno ai propri cari che non ci sono più e per tutti coloro che ci hanno preceduto. É una preghiera semplice e si impara presto a memoria, si recita in suffragio dei defunti con le altre preghiere abituali: il Padre Nostro, l’Ave Maria e l’Angelo custode. I pontefici concludono la recita dell’Angelus con l’Eterno riposo in latino.   Una preghiera accorata Notiamo la ripetizione per due volte della parola riposo. Al centro la luce, che si chiede splenda ad essi. Parole che si incrociano tra loro e imprimono un ritmo dolce e sommesso ma allo stesso tempo accorato, forte. Proprio quello che percepiamo nelle splendide “Messe da Requiem” composte tra gli altri, da Orlando di Lasso, Gossec, Mozart, Verdi, Fauré, che iniziano con l’Introito gregoriano del Requi...

INTRODUZIONE AL CRISTIANESIMO: LA PREGHIERA. TESTI DI MADRE TERESA.

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Introduzione al cristianesimo. la preghiera: testi di Santi e dalla scrittura. "Dobbiamo pregare perché la preghiera dilata il nostro cuore sino a quando è capace di contenere il dono di Dio stesso. Proprio come il seme è destinato a diventare un albero, così noi siamo destinati a crescere in Gesù. Quando sei faccia a faccia con Dio, non puoi fare altro che renderti conto di essere un nulla e di non avere nulla. Dio parla nel silenzio del tuo cuore. Se ti metti davanti a Dio in preghiera e in silenzio, Dio sicuramente ti parlerà: è soltanto quando realizzi la tua nullità, il tuo vuoto, che Dio può riempirti di sé. Le anime di preghiera sono anime di profondo silenzio. Non potremo metterci direttamente in presenza di Dio senza obbligarci a un silenzio interiore ed esteriore. E' la ragione per cui dobbiamo abituarci al silenzio dello spirito, degli occhi e della lingua" (Madre Teresa). 854 "Quando guardiamo la croce, vediamo Gesù che ci ha amato; quando guardiamo il ta...

SOLENNITÁ DEL SACRO CUORE

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  letture sparse sulla devozione al sacro cuore   Possiamo così essere certi che il Cuore Santissimo di Gesù in tutto l’arco della vita nascosta a Nazaret ha sempre trovato nel Cuore Immacolato della Madre un “focolare” sempre acceso di preghiera e di costante attenzione alla voce dello Spirito. Testimonianza di questa singolare sintonia tra Madre e Figlio nel cercare la volontà di Dio, è quanto avvenne alle nozze di Cana. In una situazione carica di simboli dell’alleanza, quale è il banchetto nuziale, la Vergine Madre intercede e provoca, per così dire, un segno di grazia sovrabbondante: il “vino buono” che rimanda al mistero del Sangue di Cristo.   Nella Sacra Scrittura, il vocabolo “cuore” è alla base del rapporto religioso-morale dell’uomo con Dio. Il cuore è al centro di tutta la vita spirituale dell’uomo; è principio di vita, memoria, pensiero, volontà, interiorità: il cuore è inteso come sede dell’incontro con Dio.   Ezechiele 36, 25-27 "Così dice il Signore: ...

SANTITÁ. RIFLESSIONI IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN JOSEMARIA.

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la santità Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesù (san JME 26 giugno) Proponiamoci anzitutto questo tema: santità. Le parole di san Josemaria ci indicano la strada, perché santità non è un elenco di cose fare, ma seguire una persona. Avvicinarci a Cristo: nel vangelo viene spesso testimoniato che le folle si avvicinavano a Cristo. Camminare insieme a Gesù “Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata. “(Etty Hillesum) [1] Scopre Dio in un momento tragico. E la sua vita cambia. Camminare con Dio: santità. Condividere la mia vita. La vita è un viaggio: da solo vago senza meta.   Into the wild [2] : andare alla ventura, alla ricerca di qualcosa, la libertà, il senso della vita, ma poi quella natura che doveva svelarglielo, diventa estranea, ostile, senza senso. L'apparente mistero della natura nasconde l’assurdo. Non c’è un...

SOLENNITÁ DI PENTECOSTE.

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  Vangelo secondo Giovanni 14,15-16.23b-26. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osservate i miei comandamenti.(...) Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».   Pentecoste significa “50 giorni”, tempo simbolico per indicare “un tempo compiuto”. La missione del Figlio è conclusa, la redenzione è avvenuta, ma la sua attuazione è da compiere attraverso la “missione” dello Spirito, frutto dell’Amore del Padre e del Figlio. Non c’è un “tempo dello Spirito" o un “tempo del Figlio”, è sempre la Trinità che agisce. Ma ogni Persona ha una sua missione, ora attraverso il Paraclito, la redenzione compiuta da Gesù si “realizza”, in ciascuno di noi. Il “Paraclito”, colui che “ci sta vicino” che ci difende, l’Avvocato, il nostro “Difensore”, contro l’Accusatore, colui che ci fa lite, che ci attacca, “l’Avversario". È lui che ci spiegherà ogni cosa, che ancora non ...