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25 DICEMBRE NATALE DEL SIGNORE.

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25 dicembre natale del signore la luce del natale Giovanni 1,1-18. In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. (...) Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. (...) Nel tessuto dell’umanità lacerato da tante ingiustizie, cattiverie e violenze, irrompe in maniera sorprendente la novità gioiosa e liberatrice di Cristo Salvatore, che nel mistero della sua Incarnazione e della sua Nascita ci fa contemplare la bontà e la tenerezza di Dio. Dio eterno è entrato nella nostra storia e rimane

24DICEMBRE NOVENA DI NATALE. OTTAVO GIORNO

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24 dicembre ottavo giorno benedictus   Lc 1,67-79   In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetizzò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. (...) Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall'alto.   Anche nel Benedictus, come nel Magnificat, i momenti chiave sono tre: Lode: “Benedetto il Signore Dio d’Israele”; Ricordo: “Perché ha visitato e redento il suo popolo”; Sguardo sull’avvenire: “…per dirigere i nostri passi sulla via della pace”. Il Benedictus ci insegna a non ripiegare la nostra preghiera su noi stessi, ma ad allargarla alle dimensioni del mondo intero. Il Cantico, inoltre, ci invita ad esercitare la nostra fede di battezzati. In quale m

23 DICEMBRE NOVENA DI NATALE. VII GIORNO.

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  23 dicembre VII giorno stupore, sorpresa e gratitudine Dal Vangelo secondo Luca 1,57-66 In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che

22 DICEMBRE NOVENA DI NATALE. VI GIORNO

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  22 dicembre VI giorno magnificat Lc 1,46-55 In quel tempo, Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. (...)   Che cosa ci consiglia la nostra Madre? Oggi nel Vangelo la prima cosa che dice è: «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Noi, abituati a sentire queste parole, forse non facciamo più caso al loro significato. Magnificare letteralmente significa “fare grande”, ingrandire. Maria “ingrandisce il Signore”: non i problemi, che pure non le mancavano in quel momento, ma il Signore. Quante volte, invece, noi ci lasciamo sovrastare dalle difficoltà e assorbire dalle paure! La Madonna no, perché mette Dio come prima grandezza della vita. Da qui scaturisce il Magnificat, da qu

21 DICEMBRE NOVENA DI NATALE. QUINTO GIORNO

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  21 dicembre quinto giorno la visitazione Luca 1,39-45 In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».   Nella Vergine Maria che va a visitare la cugina Elisabetta riconosciamo l’esempio più limpido e il significato più vero del nostro cammino di credenti e del cammino della Chiesa stessa. Siamo chiamati ad annunciare il Vangelo dappertutto e sempre, a trasmettere la fede in famiglia, sul lavoro, nella vita di tutti i giorni. «In quei giorni

20 DICEMBRE NOVENA DI NATALE. QUARTO GIORNO.

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  20 dicembre IV giorno radici Dal Vangelo secondo Matteo 1,1-17 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, .... Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, ... Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, ... In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici. (Sulla genealogia del Signore) Una persona senza radici, che ha dimenticato le proprie radici, è ammalata. Ritrovare, riscoprire le proprie radici e prendere la forza per andare avanti, la forza per dare frutto e, come dice il poeta, ‘la forza per fiorire perché – dice – quello che l’albero ha di fiorito vien

19 DICEMBRE, NOVENA DI NATALE.

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  19 DICEMBRE terzo GIORNO DELLA NOVENA IL SILENZIO DI ZACCARIA zaccaria, redenzione, silenzio, la forza della debolezza Lc 1, 67-79, In quel tempo, Zaccaria, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla te

18 DICEMBRE NOVENA DI NATALE. SECONDO GIORNO

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  18 dicembre secondo giorno della novena Giuseppe sogna. Matteo 1, 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti, il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati». Nei Vangeli la parola sogno/sognare ricorre poche volte a differenza dell'Antico Testamento, 6 in tutto. Di cui ben quattro sono attribuiti a Giuseppe sposo di Maria.  Nei suoi sogni, Giuseppe non vede immagini, ascolta parole, riceve messaggi. È quello che è concesso a ciascuno di noi: noi tutti abbiamo il Vangelo che ci abita con il suo sogno di cieli nuovi e terra nuova. Ogni volta, attraverso il sogno, l'angelo porta un annunzio parzia

17 DICEMBRE NOVENA DI NATALE, PRIMO GIORNO

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  17 dicembre primo giorno della novena.   non temere Luca 1, 26 Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». 29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». ... «Allora Maria disse: Eccol serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola» La data esatta in cui avvenne l'Annunciazione è vincolata alla visita che Gabriele fa a Zaccaria. Fissata secondo il calenda

AVVENTO TEMPO DI CONVERSIONE E SPERANZA. I DOMENICA.

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Avvento: parola che indica l'attesa di un personaggio importante che porta buone notizie. Se non c’è nulla non c’è attesa. Nell’attesa anche l’ordinario diventa grande. Nelle letture di questa prima domenica d'Avvento ci sono varie modalità con cui prepararci alla venuta del Signore: Il profeta Isaia, ci pone davanti agli occhi i tempi messianici in cui : "Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione",  e ci invita quindi alla speranza. L'apostolo Paolo, seconda lettura, dalla lettera ai Romani ci invita alla vigilanza e alla conversione: "è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina ... Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo." Nel Vangelo di Matteo siamo invitati alla vigilanza : Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà .. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non imma

MEDITAZIONE IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DI TUTTI I SANTI E DELLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

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  Tutti i santi e i fedeli defunti tutti santi Apocalisse 7, 9Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. Non siamo soli. Una moltitudine immensa. Che hanno seguito l’Agnello. Ci indicano il cammino. Attraversare la porta. Lc 13,22-30: In quel tempo, ... Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesù (san Josémaría) Queste parole ci indicano la strada, perché santità non è un elenco di cose fare, ma seguire una persona. Passare per la porta stretta significa passare attraverso la Misericordia di Dio, facendoci “piccoli”. Cammin

PREGHIERA PER I DEFUNTI

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L'eterno riposo, preghiera di luce e di pace «L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen»   È la preghiera che viene dal cuore, il filo del ricordo e dell’amore che lega ciascuno ai propri cari che non ci sono più e per tutti coloro che ci hanno preceduto. É una preghiera semplice e si impara presto a memoria, si recita in suffragio dei defunti con le altre preghiere abituali: il Padre Nostro, l’Ave Maria e l’Angelo custode. I pontefici concludono la recita dell’Angelus con l’Eterno riposo in latino.   Una preghiera accorata Notiamo la ripetizione per due volte della parola riposo. Al centro la luce, che si chiede splenda ad essi. Parole che si incrociano tra loro e imprimono un ritmo dolce e sommesso ma allo stesso tempo accorato, forte. Proprio quello che percepiamo nelle splendide “Messe da Requiem” composte tra gli altri, da Orlando di Lasso, Gossec, Mozart, Verdi, Fauré, che iniziano con l’Introito gregoriano del Requiem.  

PERCHÉ GESÚ RISORTO É APPARSO SOLO AD ALCUNI E NON A TUTTI

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    Tempo fa qualcuno fa mi hai posto la seguente domanda: perché Gesù risorto è apparso solo ad alcuni e non a tutti ?   Intuitivamente non ho dubbi che sia stata la cosa più ovvia manifestarsi solo a quelli che già lo conoscevano. Mostrarsi ai suoi amici. Ed è quanto attesta il Nuovo Testamento nel libro degli Atti degli apostoli, cap. 10 versetti 40-41:  40 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio , a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.   Ma questa scelta ci può apparire poco chiara e può rimanerci il dubbio del perché non si è manifestato anche a coloro che non avevano creduto in lui e ancora di più a quelli che lo avevano condannato, per esempio a Caifa o a Pilato.   Capire la mente di Dio, cogliere i suoi pensieri, supera le nostre capacità. Possiamo però provare a ragionare su ciò che è accaduto: Gesù non è andato da Caifa e da Pilato