18 DICEMBRE NOVENA DI NATALE. SECONDO GIORNO

 


18 dicembre secondo giorno della novena

Giuseppe sogna.

Matteo 1, 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:

«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti, il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Nei Vangeli la parola sogno/sognare ricorre poche volte a differenza dell'Antico Testamento, 6 in tutto. Di cui ben quattro sono attribuiti a Giuseppe sposo di Maria.

 Nei suoi sogni, Giuseppe non vede immagini, ascolta parole, riceve messaggi. È quello che è concesso a ciascuno di noi: noi tutti abbiamo il Vangelo che ci abita con il suo sogno di cieli nuovi e terra nuova. Ogni volta, attraverso il sogno, l'angelo porta un annunzio parziale, ogni volta una profezia breve, molto breve; eppure, per partire e ripartire, Giuseppe non pretende di avere tutto l'orizzonte chiaro davanti a sé, ma solo tanta luce quanta ne basta al primo passo, tanto coraggio quanto serve alla prima notte, tanta forza quanta basta per cominciare.

Giuseppe costruisce la sua vocazione di padre del Salvatore, adempiendo con fedeltà e buon senso i sogni che riceve.

 

discernimento.

Giuseppe accoglie le promesse di Dio, che diventano, il cammino sicuro della sua vita, sappiamo sognare con Dio, fare nostri i sogni di Dio?

Mettersi al servizio, senza vittimismo o risentimento. Giuseppe cambia i suoi piani e si mette al servizio di Maria e del Figlio che sta per nascere,

Non sentiamo parlare Giuseppe, ma lo vediamo agire con efficacia. Siamo uomini o donne di azione costruttivi o persone che parlano ma non concludono.

Giuseppe non critica e non protesta a differenza di noi che forse critichiamo e protestiamo senza motivo.


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