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Visualizzazione dei post con l'etichetta Settimana Santa

OTTAVA DI PASQUA. ANCORA SULLA RESURREZIONE!

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  resurrezione discernere queste giornate Luca 24, 13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. È la conclusione di questa settimana. Viverle ma non capire. L'entrata a Gerusalemme, l'unzione di Betania, l'annuncio del tradimento, Giuda, il tradimento: Matteo 26,14-25. In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». Una sospensione, un momento d’attesa. Tutto tace, tranne il dolore e la speranza ...Poi l’annuncio: Giovanni va e vede. Maria fuori piange. La fede e l’amore. Adorare per entrare nel mistero. Ma anche “vedere/ascoltare”, per credere. Di corsa. La gioia della speranza che ora diventa “promessa” e mandato. I testimoni: la logica del mondo e la logica di Dio Le apparizioni di Gesù: una di queste è un po’ curiosa, c

BREVI RIFLESSIONI, CON PAPA FRANCESCO, SU OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA SANTA

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  1) Guardiamo il Crocifisso Domenica delle Palme “Chiese Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato il Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!»” (Mt 27,22). Inizia la grande settimana. La vivremo contemplando il mistero dell'Uomo/Dio: il suo dono totale, la sua morte, il suo silenzio, la sua risurrezione. «Può sembrarci tanto distante il modo di agire di Dio – dice il Papa – che si è annientato per noi, mentre a noi pare difficile persino dimenticarci un poco di noi. Egli viene a salvarci; siamo chiamati a scegliere la sua via: la via del servizio, del dono, della dimenticanza di sé. Possiamo incamminarci su questa via soffermandoci in questi giorni a guardare il Crocifisso, è la “cattedra di Dio”». 2) Il profumo del dono . Lunedì santo. Betania “Tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo [di puro nardo]” (Gv 12,3). Non crede Maria di fare una cosa straordinaria, spendere quel profumo prezioso per ungere il Signore. Agisce coerentemente, con la spontaneità dell'

SINTESI E INTRODUZIONE ALLA SETTIMANA SANTA

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  La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme (in cui si ricorda l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme) ed ogni suo giorno ha un significato molto importante per la vita spirituale di ogni cristiano. Il Lunedì Santo è il giorno dell’amicizia. Gesù è a Betania, in compagnia dei suoi tre grandi amici, Lazzaro, Marta e Maria… quasi un congedo terreno dagli amici di sempre. Si rimarca il valore dell’amicizia per i Cristiani. Il Martedì Santo è il giorno dello sdegno: il giorno in cui si è invitati a rimettere al centro le cose essenziali, la dimensione orante del credente e il suo rapporto con la giustizia sociale. Si ricorda Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, accusandoli di averlo trasformato in un luogo dedito al denaro, abusando del loro potere per il proprio profitto personale.  Il Mercoledì Santo è il giorno della tristezza, del tradimento di Giuda. Gesù viene tradito per 30 denari. Il rimando liturgico è alla fedeltà degli impegni presi, all’onestà morale del cris

PER L'INIZIO DELLA SETTIMANA SANTA 2022!

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MEDITAZIONE PER INIZIARE LA SETTIMANA SANTA. Nel romanzo, "Il Signore delle Mosche", l'autore, ateo, si interroga da dove viene il male, da dove viene la violenza. Immagina un gruppo di ragazzi, naufraghi in un’isola, mentre fuggivano dalla guerra, che cercano di organizzarsi, ormai liberi e padroni di sè stessi. Ma improvvisamente scoppia la violenza, piano piano, fino a spingerli ad uccidersi tra di loro e bruciare tutta l'isola. A questo scenario, un ufficiale di marina, venuto salvare i ragazzi, rimane sconvolto e senza parole. Il romanzo, come anche gli studi di antropologia, ritrovano almeno una genesi comune alla violenza: la paura. Non il sentimento che ci prende davanti alla possibilità di perdere un treno e di sbagliare un esame. Ma quella passione, opposta all'amore, che teme la morte. L'istinto di sopravvivenza che si trasforma in una passione che vede tutto come minaccioso e porta all'odio e alla sopraffazione. A quella passione che ci porta a

IL VENERDì SANTO

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«Non ho più abbastanza allegria né salute per impegnarmi in soggetti tristi. La Crocifissione mi ha fatto star male, ho provato molta pena, ma un Cristo portacroce finirebbe con l’uccidermi. Non potrei resistere ai pensieri penosi e seri di cui bisogna riempire lo spirito e il cuore per riuscire in soggetti di per sé così tristi e lugubri. Dunque risparmiatemi, per favore» così scrive Nicolas Poussin a Jacques Stella che gli ha commissionato una Salita al Calvario, dopo che aveva visto la sorprendente Crocifissione dipinta per De Thou, a cui l’artista aveva dedicato i mesi dal novembre 1645 al giugno 1646.  Qualche settimana fa mi trovavo di fronte a questo quadro e ho visto, trasformati in forme e colori, il dolore di cui parla l’artista che è riuscito così a rappresentare l’eclissi della luce su una tela. Si può dipingere il buio e con il buio? Poussin riesce. Crea un buco nero artistico in cui si assiste all’implosione della luce, in una specie di anti-primo-giorn