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Visualizzazione dei post da 2016

ABORTO E CONFESSIONE. ALCUNE PRCISAZIONI.

Nella recente lettera apostolica "Misericordia et misera", con cui il Papa ha chiuso l'Anno Santo della Misericordia, ha parlato in più punti del sacramento della Riconciliazione, o della Misericordia. In particolare ha fatto riferimento all'aborto:  « 12. In forza di questa esigenza, perché nessun ostacolo si interponga tra l a richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d’ora innanzi a  tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti  hanno procurato peccato di aborto.  (...)  Vorrei ribadire con tutte le mie  forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita  innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che  non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa  raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di  riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida,  sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino d

COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

Una lacrima  per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba  appassisce. Una preghiera  per la loro anima  la raccoglie Iddio. S. Agostino

TERMINATO L'ANNO SANTO RIMANE LA MISERICORDIA

misericordia et misera Misericordia et misera sono le due parole che sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera (cfr Gv 8,1-11). Non poteva trovare espressione più bella e coerente di questa per far comprendere il mistero dell’amore di Dio quando viene incontro al peccatore: «Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia».1 Quanta pietà e giustizia divina in questo racconto! Il suo insegnamento viene a illuminare la conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, mentre indica il cammino che siamo chiamati a percorrere nel futuro. E' il primo paragrafo della Lettera Apostolica di Papa Francesco con cui si chiude l'Anno Santo della Misericordia. Puoi leggere qui  una sintesi della lettera curata da Giovanni Tridente.

IL VIAGGIO DEL PAPA FRANCESCO IN SVEZIA

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      PAPA FRANCESCO IN SVEZIA PER I 5OO ANNI DELLA RIFORMA PROTESTANTE             Un viaggio che destinato a provocare scandalo in tutti quelli che vogliono scandalizzarsi, prima ancora di aver tentato di capire di cosa si tratta.  Due punti per ragionare:  E' un cedimento?:  se il Papa accettando di celebrare insieme la ricorrenza, implicitamente mette da parte le condanne del passato, quanto più é forte il cambio "dall'altra parte" invitando colui che era definito l'Anticristo?  Il giudizio storico su Lutero e sulla Riforma  rimane. Quello che é stato non si può cambiare, costatando per esempio che la Chiesa di Roma é ancora viva e vegeta, seppur con vari malanni, ma pur sempre capace di rinnovarsi. L'esito della Riforma, a parte alcune "costole", é sotto l'occhio di tutti, soprattutto nelle sue espressioni originarie (Luteranesimo, Calvinismo, ecc.). Ma il giudizio in una ottica della teologia della storia é molto più complesso.Dobbi

IL POSTO GIUSTO: Luca 14, 1.7-11

commento al Vangelo di san Luca, --> Il banchetto della vita quotidiana Luca 14,1.7-11. Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Non  frequento molto i banchetti di  nozze e quindi rischio poco. Ma Gesù alla fine di questo passo di san Luca, mi fa comprendere che le nozze c’entrano poco. Non è

MORIRE DUE VOLTE DI ABORTO

Una ragazza di 19 anni viene "consigliata" ad abortire. Determinante il parere del medico, dato che Gabriella, il nome della ragazza, prendeva un farmaco contro un fungo della pelle, il medico "ipotizza" che ciò avrebbe potuto nuocere al feto e quindi, suggerisce la via più sicura, .... eliminare il feto. Inaspettatamente, l'intervento, ormai purtroppo di routine, ha una tragica evoluzione: dopo il figlio muore anche la madre. Era previsto che morisse una sola persona, invece i decessi sono tragicamente raddoppiati. Così si riassume, nei fatti, la tragedia di Napoli, dove Gabriella, 19 anni, l’altroieri è morta di aborto. Da pochi giorni la ragazza aveva saputo di essere madre e che la sua gravidanza era già arrivata all’undicesima settimana. Così, riferiscono i familiari, ha  scelto  di interrompere la gravidanza, una decisione che – dicono – è stata sofferta, ma sulla quale il suo medico avrebbe avuto un peso definitivo: Gabriella prendeva un farmaco per cu

FESTA DI SANTA TERESA. DOTTORE DELLA CHIESA E MAESTRA DI ORAZIONE

San Josémaría e santa Teresa D'Avila: Di San Giuseppe ecco che cosa dice Santa Teresa d'Ávila, nella sua autobiografia: “Chi non trova Maestro che gli insegni a pregare, prenda per maestro questo glorioso santo, e non sbaglierà strada”. —Il consiglio viene da un'anima esperta. Seguilo. Cammino, 561 Una cattiva notte in una cattiva locanda. —Dicono che Teresa di Gesù abbia definito così questa vita terrena. —Non ti pare che sia un paragone indovinato? Cammino, 703 Adagio. —Pensa che cosa dici, chi lo dice e a chi. —Perché quel parlare in fretta, senza dar tempo alla riflessione, è rumore, fragore di latta. E ti dirò, con Santa Teresa, che non lo chiamo preghiera, anche se muovi molto le labbra. Cammino, 85 Di seguito propongo un testo su santa Teresa e la preghiera. «(…) la vediamo apparire davanti a noi, come donna eccezionale, come religiosa, che, tutta velata di umiltà, di penitenza e di semplicità, irradia intorno a sé la fiamma dell

PERDONARE O CONDANNARE

Un prete di fronte al terremoto di una domanda: “Chi sono io per giudicare?” Giurisprudenza! Mi venisti incontro in un freddo mattino d’Ottobre. Ed io, convinto che la mia vocazione fosse cercare il Vero ed il Giusto ed applicarli con rigore alla vita, poggiai il mio capo sulle tue rassicuranti mammelle… Ci ho messo circa tre mesi a capire che mi avevi fregato di brutto. Volevo fare il magistrato io, uno di quelli puri e duri, uno di quelli che danno la caccia ai mafiosi, che non si piegano a compromessi, che sanno analizzare tutto con acribia e scoprire anche le più nascoste contraddizioni per costringere alla giustizia i più renitenti. Che sorpresa quando mi sono accorto che il mio Dio, quel Gesù di cui mi ero innamorato, faceva invece… l’avvocato! Già, perché questo vuol dire “Paraclito”, il secondo nome dello Spirito Santo: è l’avvocato difensore, quello che nel giudizio ti sta accanto, che ti sostiene, che ti protegge e ti custodisce e all’occorrenza inter