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Visualizzazione dei post da ottobre 3, 2021

OGGI FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO. BREVE STORIA DI QUESTA DEVOZIONE.

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  ALCUNE PAROLE DI SAN JOSEMARÍA DAL LIBRO "IL SANTO ROSARIO" Come per il passato, anche oggi il Rosario deve essere arma potente per vincere nella lotta interiore e dare aiuto a tutte le anime. Onora con la tua lingua la Madonna: il Signore chiede riparazione e lodi dalla tua bocca. Che tu sappia e voglia seminare in tutto il mondo la pace e la gioia con questa mirabile devozione mariana e con la tua vigilante carità. Al lettore (...) Per essere piccolo bisogna credere come credono i bambini, amare come amano i bambini, abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, pregare come pregano i bambini. E queste cose, tutte insieme, sono necessarie per tradurre in pratica quanto sto per dirti in queste righe: L'inizio del cammino  che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna. —  Vuoi amare la Vergine? E allora parla con Lei, cerca di conoscerla. - Come? - Recitando  bene  il suo Rosario. - Ma nel Rosario… diciamo sempre le stesse cose! - Le

AMORIS LAETITIA. CAP. IV/2 (dal numero 95 al numero 108)

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  Amoris laetitia, capitolo IV/2 ( dal numero 95 al n. 108 )   Continuiamo a ripercorrere l'Esortazione Apostolica, in particolare il capitolo IV che ci illustra le potenzialità "dell'amore nel matrimonio" e ci aiuta a coglierne tutta la ricchezza, facendoci scoprire le sfumature, negative o positive che l'amore può assumere. In corsivo i riferimenti al testo del documento. la carità non è invidiosa Tutti riteniamo di essere persone che "sanno amare", ma allo stesso tempo ci rendiamo conto di avere sentimenti negativi, come l'invidia. Cos'è l'invidia? (AL 95) è una tristezza per il bene altrui che dimostra che non ci interessa la felicità degli altri, poiché siamo esclusivamente concentrati sul nostro benessere. L’invidia minaccia la benevolenza. Non si vanta. Non si gonfia d’orgoglio L’invidia mi fa odiare l’altro perché lo vedo migliore di me. Un sentimento che può insinuarsi nei riguardi di chiunque (coniuge, figli, fratelli, amici, colleg

AMORIS LAETITIA CAP. IV/1

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                                                            Pazienza e benevolenza Il primo versetto del cap. XIII della Prima Lettera ai Corinzi, ci presenta due elementi fondamentali: "la carità è paziente, benevola è la carità".  I n alcune versioni in italiano si traduce l'originale greco con "magnanimità". Ma il concetto è complesso ed è più che essere magnanimo o paziente, come si spiega in Amoris Laetitia. Nel VT si dice che "Dio è lento all’ira", espressione che rappresenta l'esercizio della vera misericordia. Manifesta l’autentico potere. Non si lascia guidare dagli impulsi ed evita di aggredire. Con i termini: pazienza, o magnanimità, non ci si riferisce al non lasciarsi maltrattare, tollerare abusi e che ci trattino come oggetti. Una specie di remissività o passività che si comprime e che però poi esplode. Il timido che diventa violento. Per capire la vera dimensione della pazienza occorre collocarsi nel contesto giusto.  Da dove

6 OTTOBRE ANNIVERSARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI SAN JOSEMARIA!

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Ti riporto alcunI suoi pensieri che possono servirci come linee guida per la nostra orazione.  Sono raccolti in brevi "capitoli", il primo riguarda il modo di leggere il Vangelo. “ Nel Vangelo, come un personaggio tra gli altri ”   Fossero tali il tuo contegno e la tua conversazione che tutti, nel vederti o nel sentirti parlare, potessero dire: ecco uno che legge la vita di Gesù Cristo. ( Cammino, 2 ).   Nell'aprire il Santo Vangelo, pensa che ciò che vi si narra — opere e detti di Cristo — non devi soltanto saperlo, ma devi anche viverlo. Tutto, ogni passo riportato, è stato raccolto, particolare per particolare, perché tu lo incarni nelle circostanze concrete della tua esistenza. l Signore ha chiamato noi cattolici a seguirlo da vicino e, in questo Testo Santo, trovi la Vita di Gesù; ma, inoltre, vi devi trovare la tua stessa vita. Anche tu imparerai a domandare, pieno d'amore, come l'Apostolo: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?...”. — La volontà di Dio!, se

AMORIS LAETITIA CAPITOLO IV/INTRODUZIONE

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  CAPITOLO QUARTO introduzione Il quarto capitolo è al centro del documento e potremmo dire che ne è il cuore. Si può definirlo come il messaggio più importante e la vera novità.  Nei capitoli precedenti ci è stato presentato il tema della famiglia e del matrimonio partendo dalla S. Scrittura, poi abbiamo viste le sfide e le difficoltà nell'attuale contesto storico. Nel terzo capitolo gli insegnamenti di Gesù e della Chiesa. Ora ci domandiamo, come possiamo presentare in modo nuovo il matrimonio? cosa si è trascurato nella formazione e nella preparazione degli sposi? Forse si è insistito troppo sul dovere della fedeltà o sulla dedizione ai figli e non si è rafforzato la capacità di crescere nell'amore reciproco tra i coniugi? Per rimediare a questa carenza viene presentato il messaggio centrale del Vangelo, la carità e la rivelazione che Dio é amore, rileggendo e commentando l’”inno” di San Paolo in 1 Cor 13, 4-7. Perché questa scelta? L'intento del documento non è diretto

4 ottobre festa di san Francesco d'Assisi.

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  Tutta la vita di Francesco è una “sequela Christi”, è un seguire le orme di Gesù Cristo. Da questa sequela di Cristo scaturiscono diverse conseguenze, come la povertà, la fraternità, ecc.  Francesco fa un incontro con Gesù di Nazareth, che affascina la sua vita, lui comincia a seguire le orme di Gesù di Nazareth. Quell'incontro fa nascere in lui una vita nuova: la povertà, la misericordia, la fraternità, l'umiltà. Oh Signore, fa di me uno strumento della tua Pace Dove è odio fa che io porti l'Amore, dove è offesa, ch'io porti il perdono, dove è discordia, ch'io porti la fede, dove è l'errore, ch'io porti la Verità, dove è la disperazione, ch'io porti la speranza. Dove è tristezza, ch'io porti la gioia, dove sono le tenebre, ch'io porti la luce. (san Francesco) Leggere e rileggere incessantemente il santo Vangelo per avere sempre dinanzi alla mente gli atti, le parole, i pensieri di Gesù, al fine di pensare, parlare, agire come Gesù. (san France

DOMENICA XXVII T.O. COMMENTO AL VANGELO

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  Vangelo di oggi: Marco 10, 2-16 ripudio o indissolubilità? In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». (...) Nelle letture di oggi, si parla del matrimonio.