OGGI FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO. BREVE STORIA DI QUESTA DEVOZIONE.

 


ALCUNE PAROLE DI SAN JOSEMARÍA DAL LIBRO "IL SANTO ROSARIO"

Come per il passato, anche oggi il Rosario
deve essere arma potente
per vincere nella lotta interiore
e dare aiuto a tutte le anime.

Onora con la tua lingua la Madonna:
il Signore chiede riparazione
e lodi dalla tua bocca.

Che tu sappia e voglia seminare
in tutto il mondo la pace e la gioia
con questa mirabile devozione mariana
e con la tua vigilante carità.

Al lettore

(...)

Per essere piccolo bisogna credere come credono i bambini, amare come amano i bambini, abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, pregare come pregano i bambini.
E queste cose, tutte insieme, sono necessarie per tradurre in pratica quanto sto per dirti in queste righe:

L'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna.
 Vuoi amare la Vergine? E allora parla con Lei, cerca di conoscerla. - Come? - Recitando bene il suo Rosario.
- Ma nel Rosario… diciamo sempre le stesse cose! - Le stesse cose? Non si dicono sempre le stesse cose coloro che si amano?... Non sarà che il tuo Rosario risulta monotono perché, invece di pronunciare parole come un uomo, stai lì assente, ed emetti suoni senza senso, perché il tuo pensiero è lontano da Dio? - E poi, guarda: prima di ogni decina, si indica il mistero da contemplare. Tu... hai contemplato almeno una volta questi misteri?


                     I Papi e la preghiera del Rosario

 

Pregare il Rosario, soprattutto in tempo di isolamento, a casa, in famiglia: è l’invito che Papa Francesco fece nel mese maggio 2020 e che vale sempre. Un'immersione nel Vangelo per una preghiera popolare plurisecolare

 

Breve storia del Rosario: 

bisogna risalire al XV secolo e a Papa Sisto IV perché la preghiera del Rosario venga ufficialmente approvata dalla Chiesa cattolica. Nel corso dei due secoli precedenti la pratica, nata probabilmente tra i Cistercensi per facilitare la preghiera delle persone che non sapevano né leggere né scrivere, recitando in sequenza preghiere e salmi, divenne poi una successione di 150 “Ave Maria”. Salutare Maria tante volte significava regalarle una corona di rose, il “Rosario”.

 

Nel XV secolo il Rosario, sostenuto dai Domenicani, prende la forma di una meditazione sulla vita di Cristo, intervallata dal Padre Nostro e dall’Ave Maria. Nel XVI secolo, il teologo domenicano Antonio Ghisleri, divenuto poi Papa Pio V, struttura il Rosario intorno a 15 misteri e il 7 ottobre 1571 istituisce la festa della Madonna del Rosario.

 

La preghiera dei momenti difficili


Nel 1937, nella sua Enciclica Ingravescentibus Malis, Pio XI vedendo arrivare l’onda del nazionalsocialismo e dello stalinismo osserva come “nella sua superbia” il XX secolo “rifiuta il Rosario”, che tuttavia “una innumerevole moltitudine di uomini santi di ogni età, di ogni condizione, hanno sempre avuto carissimo”. Si rivolge ai fedeli chiedendo loro di recitare il Rosario a casa “affinché i nemici del nome divino (...) siano finalmente essere piegati e indotti a penitenza e ritornino sul retto sentiero, affidandosi alla tutela e alla protezione di Maria”.

 

Due anni prima dell’inizio della Seconda Guerra mondiale, Pio XI aggiungeva: “Il Rosario non soltanto serve a vincere i nemici di Dio e della Religione, ma è pure uno stimolo e uno sprone alla pratica delle virtù evangeliche che esso insinua e coltiva negli animi nostri”.

 

Giovanni XXIII recita il Rosario

confida di recitare “dieci Ave Maria” ogni giorno per i nuovi nati nelle ultime 24 ore che precedono la preghiera del Rosario, per “raccomandare a Gesù tutti i bambini che nascono (...) da tutti i lignaggi umani che di notte, di giorno, si rivelano su tutta la superficie della terra”.

Nell'enciclica Grata Recordatio del 1959, Giovanni XXIII incoraggiava la preghiera quotidiana, affermando che il Rosario è “un modo eccellentissimo di preghiera meditata” che “non tralasciamo mai di recitare per intero in ogni giorno dell'anno”. Invitava i fedeli a pregare il Rosario per il Concilio ecumenico che si stava preparando e per tutte le virtù cristiane che ci si attende dalla Chiesa.

 

All'indomani del Concilio, Paolo VI

 consacra un’Esortazione apostolica al culto mariano, nella quale suggerisce alcune riflessioni per una ripresa vigorosa e più consapevole della recita del Santo Rosario. Così, nella Marialis Cultus sottolinea “accanto al valore dell'elemento della lode e dell'implorazione, l'importanza di un altro elemento essenziale del Rosario: la contemplazione. Senza di essa, il Rosario è corpo senza anima e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule”. Paolo VI prosegue raccomandando “vivamente la recita del Rosario in famiglia”.

 

La preghiera preferita di Giovanni Paolo II

San Giovanni Paolo II, di cui tutti conoscono la profonda devozione alla Vergine Maria – Totus Tuus era il suo motto apostolico – nel corso dei 27 anni del suo Pontificato ha ripetutamente incoraggiato la recita del Rosario. Nel 2002 pubblica una Lettera apostolica dedicata proprio al Rosario, Rosarium Virginis Mariae; una preghiera, scrive, che “nella sobrietà dei suoi elementi” concentra “la profondità di tutto il suo messaggio evangelico” e dalla quale “il credente attinge abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani stesse della Madre del Redentore”. Nel 1978, due settimane dopo la sua elezione, Giovanni Paolo II spiegava di aver sempre, nella sua giovinezza, dato un posto importante a questa preghiera, la sua preferita.

 

La nuova primavera del Rosario

Anche Benedetto XVI desidera rivitalizzare la recita del Rosario: “Il Rosario non è una pia pratica relegata al passato, come preghiera di altri tempi a cui pensare con nostalgia”, afferma al termine della preghiera nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, il 3 maggio 2008. “E’ senza dubbio uno dei segni più eloquenti dell’amore che le giovani generazioni nutrono per Gesù e per sua Madre, Maria. Nel mondo attuale, così frammentato, questa preghiera ci aiuta a rimettere Cristo al centro”.

 

Ancora momenti difficili

Nell’ottobre 2018 Papa Francesco chiede a tutti i fedeli di pregare il Rosario ogni giorno, perché la Vergine Maria aiuti la Chiesa in un periodo segnato dalla “rivelazione di abusi sessuali, di potere e di coscienza da parte del clero, di persone consacrate e di laici, provocando divisioni interne”.

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