6 OTTOBRE ANNIVERSARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI SAN JOSEMARIA!



Ti riporto alcunI suoi pensieri che possono servirci come linee guida per la nostra orazione. 

Sono raccolti in brevi "capitoli", il primo riguarda il modo di leggere il Vangelo.


Nel Vangelo, come un personaggio tra gli altri

 

Fossero tali il tuo contegno e la tua conversazione che tutti, nel vederti o nel sentirti parlare, potessero dire: ecco uno che legge la vita di Gesù Cristo. (Cammino, 2).

 

Nell'aprire il Santo Vangelo, pensa che ciò che vi si narra — opere e detti di Cristo — non devi soltanto saperlo, ma devi anche viverlo. Tutto, ogni passo riportato, è stato raccolto, particolare per particolare, perché tu lo incarni nelle circostanze concrete della tua esistenza.

l Signore ha chiamato noi cattolici a seguirlo da vicino e, in questo Testo Santo, trovi la Vita di Gesù; ma, inoltre, vi devi trovare la tua stessa vita.

Anche tu imparerai a domandare, pieno d'amore, come l'Apostolo: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?...”. — La volontà di Dio!, sentirai nella tua anima in modo perentorio.

Prendi, dunque, il Vangelo ogni giorno, e leggilo e vivilo come guida concreta. — I santi hanno fatto così. (Forgia, 754)

 

Per giungere vicino al Signore attraverso le pagine del santo Vangelo, raccomando sempre di sforzarvi di 'entrare' nella scena in modo da parteciparvi come un personaggio tra gli altri. In tal modo — molte anime semplici e normali di mia conoscenza; lo fanno con naturalezza — vi immedesimerete con Maria, che pende dalle parole di Gesù, oppure, come Marta, avrete il coraggio di esporgli con sincerità le vostre inquietudini, anche le più minute. (Amici di Dio, 222)

 


Poi il nostro modo di vivere la povertà


“Dobbiamo amare di tutto cuore la povertà”

 

Se siamo vicini a Cristo e seguiamo le sue orme, dobbiamo amare di tutto cuore la povertà, il distacco dai beni terreni, le privazioni. (Forgia, 997)

 

E poi prendere sul serio il nostro impegno nel lavoro:


“Santificare il proprio lavoro non è una chimera”


Santificare il proprio lavoro non è una chimera, bensì è missione di ogni cristiano...: tua e mia. Lo aveva ben scoperto quel meccanico, che diceva: «Mi fa impazzire di gioia la certezza che io, maneggiando il tornio e cantando, cantando molto di dentro e di fuori , posso farmi santo...: com'è buono il nostro Dio!». (Solco, 517)

In quest'ora di Dio, quella del tuo passaggio in questo mondo, deciditi davvero a realizzare qualcosa che valga la pena: il tempo urge, ed è tanto nobile, tanto eroica, tanto gloriosa la missione dell'uomo della donna sulla terra, quando accende nel fuoco di Cristo i cuori tristi e imputriditi! (Solco, 613)

 

 

  Ora veniamo invitati a riflettere sulla chiamata di tutti alla santità:


“Vuoi davvero essere santo?"


Vuoi davvero essere santo? —Compi il piccolo dovere d'ogni momento: fa' quello che devi e sta' in quello che fai. (Cammino, 815)

Hai l'obbligo di santificarti. —Anche tu. Chi pensa che la santità sia un impegno esclusivo di sacerdoti e di religiosi?

A tutti, senza eccezione, il Signore ha detto: “Siate perfetti, com'è perfetto il Padre mio che è nei cieli”. (Cammino, 291)

 

Ultimo "capitolo" l'Amore a Maria.

 

“Non si dicono sempre le stesse cose coloro che si amano?”


Il Santo Rosario è un'arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato. (Cammino, 558)

 

L'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna.

- Ma nel Rosario diciamo sempre le stesse cose! Le stesse cose? Non si dicono sempre le stesse cose coloro che si amano? Non sarà che il tuo Rosario risulta monotono perché, invece di pronunciare parole come un uomo, stai lì assente, ed emetti suoni senza senso, perché il tuo pensiero è lontano da Dio? E poi, guarda: prima di ogni decina, si indica il mistero da contemplare. Tu...hai contemplato almeno una volta questi misteri? (libro "Il Santo Rosario", Introduzione).


Ti allego anche il link dove potrai leggere il discorso che Giovanni Paolo II fece ai fedeli della Prelatura e cooperatori e amici, convenuti a Roma per la canonizzazione.


Discorso di san Giovanni Paolo II




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