PERCHÉ GESÚ RISORTO É APPARSO SOLO AD ALCUNI E NON A TUTTI


 

 

Tempo fa qualcuno fa mi hai posto la seguente domanda: perché Gesù risorto è apparso solo ad alcuni e non a tutti?

 

Intuitivamente non ho dubbi che sia stata la cosa più ovvia manifestarsi solo a quelli che già lo conoscevano. Mostrarsi ai suoi amici. Ed è quanto attesta il Nuovo Testamento nel libro degli Atti degli apostoli, cap. 10 versetti 40-41:

 40 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

 

Ma questa scelta ci può apparire poco chiara e può rimanerci il dubbio del perché non si è manifestato anche a coloro che non avevano creduto in lui e ancora di più a quelli che lo avevano condannato, per esempio a Caifa o a Pilato.

 

Capire la mente di Dio, cogliere i suoi pensieri, supera le nostre capacità.

Possiamo però provare a ragionare su ciò che è accaduto: Gesù non è andato da Caifa e da Pilato per fargli vedere che era risorto. Ma è andato da Pietro e gli altri discepoli per farsi vedere. Noi conosciamo la sua resurrezione per la loro testimonianza. Perché questa scelta?

 

Possiamo portare avanti il nostro ragionamento con parole del Vangelo, perché uno degli apostoli, Giuda Taddeo, ha fatto più o meno questa stessa domanda a Gesù:

Giovanni 14, 22: Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».

 

In altre parole, Giuda gli chiede perché non si fosse opposto e imposto con potenza ai suoi nemici come si credeva dovesse fare il Messia, che era atteso come un re uguale agli altri, ma molto più potente.

 

Ma Gesù risponde a Giuda, e a me e a tutti noi:

23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

 

Lo stile divino non è quello di sopraffare con la potenza esteriore. Gesù stesso dice che il suo Regno non è di questo mondo, se lo fosse stato le sue guardie avrebbero combattuto per lui. Ma lo stile divino è quello di dare la libertà, donare e suscitare amore.

 

Pensiamo se Gesù fosse andato da Pilato: forse si sarebbe convertito, ma probabilmente avrebbe avuto paura, avrebbe pensato ad un trucco e chiamato le guardie, e a quel punto Gesù cosa avrebbe dovuto fare? Fuggire, sterminare le guardie, abbattere con forza lo stesso Pilato….?

 

Il Regno che Gesù annunzia, non è l’impero del più forte del mondo, non è soggiogare e conquistare, ma è la conversione del cuore.

 

Dio ha molti modi per toccare il cuore delle persone, anche quelle che gli si oppongono in modo diretto, come per esempio san Paolo, che lo combatteva, ma poi si converte. Non sappiamo se Pilato e Caifa alla fine della loro vita si siano convertiti. Forse no. Ma tutti ne hanno la possibilità.

 

Dobbiamo aver fiducia che se Dio ha scelto questo cammino, la testimonianza di altri uomini, è la via migliore.

 

 

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