SANTITÁ. RIFLESSIONI IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN JOSEMARIA.


la santità

Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesù (san JME 26 giugno)

Proponiamoci anzitutto questo tema: santità.

Le parole di san Josemaria ci indicano la strada, perché santità non è un elenco di cose fare, ma seguire una persona.

Avvicinarci a Cristo: nel vangelo viene spesso testimoniato che le folle si avvicinavano a Cristo.

Camminare insieme a Gesù

“Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata. “(Etty Hillesum)[1]

Scopre Dio in un momento tragico. E la sua vita cambia.

Camminare con Dio: santità. Condividere la mia vita. La vita è un viaggio: da solo vago senza meta.

 

Into the wild[2]: andare alla ventura, alla ricerca di qualcosa, la libertà, il senso della vita, ma poi quella natura che doveva svelarglielo, diventa estranea, ostile, senza senso. L'apparente mistero della natura nasconde l’assurdo. Non c’è una verità da scoprire.

Rientrato in sé, capisce che il senso della vita sta nell’amore. Nel darsi agli altri: ripensa ai genitori, alla sorella, alla ragazza che aveva lasciato ...

Sappilo o Dio: farò del mio meglio. Non mi sottrarrò a questa vita. Continuerò ad agire e tentare di sviluppare tutti i doni che ho, se li ho ... “(Etty Hillesum)

 

Non fuggire, non isolarsi, non chiudersi, nella fortezza della “mia libertà”, che può diventare un alibi, una corazza di egoismo. La libertà sta nell’amore e nella verità. 

San Jose Maria Escrivá, in un momento difficile scopre la Filiazione divina. Non in senso teologico, ma esistenziale: percepire che Dio è nostro Padre. E allora si sofferma a meditare la sua bontà. E quindi vuole trasmettere agli altri questa scoperta.

«Siamo venuti a dire con l’umiltà di chi sa di essere peccatore e poca cosa - homo peccator sum (Lc 5, 8) - con Pietro, ma con la fede di chi si lascia guidare dalla mano di Dio, che la santità non è cosa per privilegiati: che il Signore chiama tutti noi, che da tutti attende Amore: da tutti dovunque siano; da tutti, di qualunque stato, professione o mestiere. Perché questa vita quotidiana, normale, senza rilievo, può essere mezzo di santità (...) tutti i cammini della terra possono essere occasioni di un incontro con Cristo» (San Josémaría Lettera 24 marzo 1930)

la nuova legge. le beatitudini

Una cosa è comunque sicura: bisogna aiutarla a crescere, la riserva d’amore su questa terra (4 luglio 1942) (EH)

Etty fu una persona che insegui la libertà, ma poi si rese conto che in realtà aveva inseguito immagini che essa stessa creava e alla fine scopre che nel dono di sé c’è tutto il senso della vita

Come posso utilizzare queste scoperte come posso farle diventare un programma di vita, un camminare insieme a Te Signore, che so che l’unico compagno che non mi tradirà ...

Quale è Gesù il tuo piano, che ci proponi?

Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. (...) Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così, infatti, hanno perseguitato i profeti prima di voi

«Le beatitudini invece sono il cammino, sono la guida per il cammino che ci porta al regno di Dio» (Papa Francesco)

«Molti intendono la vita come una scalata al Cielo: la "giustizia di scribi e farisei"   fondata su opere che avevano perduto il sapore della gratuità, lettera morta, senza Spirito; vivevano di regole stabilite da uomini per rendersi degni di Dio. Per questo non hanno potuto accogliere Gesù, il Dio fatto uomo per rendere l'uomo degno di Lui.

La Giustizia di Dio è rendere giusto l’ingiusto, per pura grazia. Manca loro l'umiltà essenziale per ogni amore, l'umiltà di ricevere doni al di là del nostro agire e meritare".

La verità è che siamo poveri peccatori, e, ammoniva Isaia, anche i nostri atti di giustizia sono come panni immondi: "occorre umiltà per accettare di aver bisogno che un Altro mi liberi del “mio”, per darmi gratuitamente il “suo” (Benedetto XVI)»

Essere "beati" non è solo una promessa, ma è la nostra identità autentica, la “beatitudine” è, soprattutto, un “invio” a vivere quello che siamo .... “ashrei” (felice) tradotta con "beato", non allude a sentimenti, sensazioni, stati d'animo, nemmeno a tranquillità e appagamento.

Indica, invece, un “dinamismo”, tanto che la parola “beato” si potrebbe tradurre con "cammino rinnovato in ogni momento"

la nostra vocazione

Le beatitudini svelano il volto di Cristo e in esso vediamo la nostra vocazione

"E, alla fine: all'afflizione del mondo non si dovrebbe porgere, di quando in quando, un piccolo riparo? (Diario, 28 marzo 1942) “ (EH)

Etty è testimone di una grande tragedia e non si abbatte, non impreca, non rimane indifferente. Al “piccolo male” che ci circonda, non dovremmo cercare di porre “un piccolo riparo”?

La preghiera delle bambine: che i genitori non litighino, che le mamme abbiano più pazienza, che i nonni stiano bene, ecc.

Tutta l’energia e l’amore e confidenza in Dio che abbiamo in noi e che in me nell’ultimo periodo stanno così meravigliosamente crescendo, dobbiamo tenerlo in serbo per coloro che ci capiti d’incontrare per caso sul nostro cammino e che abbiano necessità ... (EH).

il cammino di Maria

Che la Madonna ci aiuti a crescere in confidenza, in amore ed energia e saperle riversare nelle persone che incontriamo nella nostra vita.

 



[1] Esther Hillesum, detta Etty (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943), è stata una scrittrice olandese ebrea vittima dell'Olocausto. Fra il 1941 e il 1943 tenne un diario che, nel 1981, sarà pubblicato dapprima in Olanda e poi ebbe varie edizioni in altre lingue.

[2] Nelle terre selvagge (Into the Wild) è un film del 2007 scritto e diretto da Sean Penn, basato sul libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme", in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless, un giovane proveniente dalla Virginia Occidentale che subito dopo la laurea abbandonò la famiglia e intraprese un lungo viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate dell'Alaska, dove morì di stenti. Vicino alla morte lasciò scritto, in un diario trovato anni dopo,  "Happiness only real when shared", cioè "la felicità è autentica solo se condivisa".

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