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COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA XXIX DEL TEMPO ORDINARIO.

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                   XXIX Domenica del Tempo Ordinario, luca 18, 1-8. fammi giustizia In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».   “Fammi giustizia”, dice la vedova, che v uol dire ottenere la riparazione di un torto s

COMMENTO A LUCA 11,15-26: SCACCIARE I DEMONI

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                 COMMENTO A LUCA 11,15-26: SCACCIARE I DEMONI Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». (...) Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima ».   Ogni istante della nostra vita o è guidato dallo spirito di Dio, che è amore, o è guidato dallo spirito contrario (l’avversario, Satana) che è egoismo. Questa è la verità che ci vene trasmessa in questo Vangelo. Gesù, provocato, si difende bene e afferma senza mezzi termini di essere più forte di

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI.

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  Commento a Luca 11,5-13. Perseveranza nella preghiera. Vangelo di giovedì della XXVII settimana del tempo ordinario. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che s

COMMENTO VANGELO DI OGGI. LUCA 11,1-4: PADRE NOSTRO.

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  COMMENTO VANGELO DI OGGI. LUCA 11,1-4: PADRE NOSTRO. Mercoledì della XXVII settimana delle ferie del Tempo Ordinario Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».   Conosciamo la versione di Matteo, più lunga. Quella che recitiamo abitualmente. Cosa possiamo imparare meditando queste parole?   Che Gesù pregava . Come discepoli dobbiamo imitare, seguire il maestro. Gesù sente il bisogno di pregare, di cercare l’intimità con il Padre, per avere luci, sostegno e cogliere quale è la sua volontà.   Che la preghiera inizia con la petizione semplice e umile del discepolo “insegnaci a pregare”. Mai impa

INTRODUZIONE AL CRISTIANESIMO: LA PREGHIERA. TESTI DI MADRE TERESA.

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Introduzione al cristianesimo. la preghiera: testi di Santi e dalla scrittura. "Dobbiamo pregare perché la preghiera dilata il nostro cuore sino a quando è capace di contenere il dono di Dio stesso. Proprio come il seme è destinato a diventare un albero, così noi siamo destinati a crescere in Gesù. Quando sei faccia a faccia con Dio, non puoi fare altro che renderti conto di essere un nulla e di non avere nulla. Dio parla nel silenzio del tuo cuore. Se ti metti davanti a Dio in preghiera e in silenzio, Dio sicuramente ti parlerà: è soltanto quando realizzi la tua nullità, il tuo vuoto, che Dio può riempirti di sé. Le anime di preghiera sono anime di profondo silenzio. Non potremo metterci direttamente in presenza di Dio senza obbligarci a un silenzio interiore ed esteriore. E' la ragione per cui dobbiamo abituarci al silenzio dello spirito, degli occhi e della lingua" (Madre Teresa). 854 "Quando guardiamo la croce, vediamo Gesù che ci ha amato; quando guardiamo il ta

IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL 2 OTTOBRE 2022

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  anniversario della fondazione dell’opus dei   Scriveva san Josemaria nel 1934: “L'Opera di Dio non l'ha immaginata un uomo (...). Da molti anni il Signore l'ispirava a uno strumento inetto e sordo, che la vide per la prima volta il giorno dei Santi Angeli Custodi, il due ottobre 1928”. In quell’anno, facendo in solitudine i suoi esercizi spirituali, gli appunti che aveva portato con sé per meditarli durante gli esercizi spirituali contenevano idee, che, a quanto pare, erano prive di un ordine sistematico. Nei giorni successivi agli esercizi li ricopiò ordinatamente, secondo l'illuminazione generale da poco ricevuta “su tutta l'Opera”. La visione unitaria del progetto divino evidenziava, con nuove dimensioni, quanto in precedenza gli era stato ispirato in maniera frammentaria. E all’interno di questo scenario di incommensurabili dimensioni storiche «vide l'Opus Dei quale il Signore lo voleva e come avrebbe dovuto essere nel corso dei secoli».             Da que

UNA MEDITAZIONE DI PADRE PIO.

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  Dalle lettere di san Pio da Pietrelcina, sacerdote (Edizione 1994: II, 87-90, n. 8) Pietre dell’eterno edificio    Con ripetuti colpi di salutare scalpello e con diligente ripulitura l’Artista divino vuole preparare le pietre con le quali costruire l’edificio eterno. Così canta la nostra tenerissima madre, la santa Chiesa Cattolica, nell’inno dell’ufficio della dedicazione della chiesa. E così è veramente.    Molto giustamente si può affermare che ogni anima destinata alla gloria eterna è costituita per innalzare l’edificio eterno. Un muratore che vuole edificare una casa innanzi tutto deve ben ripulire le pietre che vuole usare per la costruzione. Cosa che ottiene a colpi di martello e scalpello. Allo stesso modo si comporta il Padre celeste con le anime elette, che la somma sapienza e provvidenza fin dall’eternità ha destinate ad innalzare l’edificio eterno.    Dunque, l’anima destinata a regnare con Gesù Cristo nella gloria eterna deve essere ripulita a colpi di martello e di scal