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COSA É LA DOSSOLOGIA EUCARISTICA? SENSO E SIGNIFICATO.

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  Sono dossologie tutte quelle formule che, nella Messa, intendono dare una particolare lode a Dio, come ad esempio il Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo…”, il canto del "Gloria", le conclusioni di tutti gli inni liturgici oppure anche la formula che durante la Messa conclude ogni preghiera eucaristica: “ Per Cristo, con Cristo e in Cristo , a Te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti secoli dei secoli”.  In particolare le parole di questa formula vogliono significare che col sacrificio di Cristo noi diamo alla santissima Trinità il massimo onore e la massima gloria.  È un onore e una gloria finalmente degna di Dio perché uscita da Gesù Cristo, che ha compiuto il suo sacrificio per mezzo della sua umanità mossa dal suo Io divino. Non si tratta solo di un’azione umana, ma di un’azione divina compiuta attraverso una natura umana.  Le parole della dossologia intendono anche plasmare la nostra vita cristia...

MESSAGGIO DEL PRELATO DELL'OPUS DEI CHE CI INVITA A TRASCORRERE NELLA GIOIA QUESTO TEMPO DI PASQUA!

  Carissimi,  che Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!  In questo tempo di Pasqua riflettiamo sul grande motivo della nostra gioia: Cristo è risuscitato! Inoltre ciascuno avrà altri motivi per essere felice: sentirsi amato e compreso da quelli che ci stanno vicini, una ricorrenza di famiglia, una soddisfazione nel lavoro, parenti che vanno avanti nonostante le difficoltà, ecc.  Tutte queste realtà – grandi e piccole, spesso mescolate con i limiti e le sofferenze umane – sono un dono di Dio e ci dimostrano che la vicinanza di Cristo Risorto alla vita di ognuno di noi si manifesta anche in ciò che di buono compiamo o ci succede. Ricordiamo con gratitudine questi momenti, anche quando un po’ di tristezza voglia introdursi nella nostra anima.  La Vergine Santissima, che riconosciamo come causa della nostra letizia, ci aiuterà a rimanere contenti e a essere, come desiderava san Josemaría, “seminatori di pace e di gioia”.   Con tutto l’affetto vi ben...

MEDITAZIONE SULLA MORTE E RESURREZIONE DI CRISTO!

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  Maria di Magdala Gv, 20,1 e ss. ll primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro … 11 Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. (…)16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Ci sono varie donne, che a diverso titolo gravitarono attorno alla figura di Gesù con funzioni di responsabilità. Ne sono esempio eloquente le donne che seguivano Gesù per assisterlo con le loro sostanze e di cui Luca ci tramanda alcuni nomi: Maria di Magdala, Giovanna, Susanna e «molte altre» (cfr. Lc 8,2-3). Poi i Vangeli ci informano che le donne, a differenza dei Dodici, non abbandonarono Gesù nell’ora della Passione (cfr Mt 27, 56.61; Mc 15,40). Tra di esse spicca in particolare la Maddalena, che non solo presenziò alla Passione, ma fu anche la prima testimone e annunciatrice d...

COSA É IL TRIDUO PASQUALE?

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Giovedì Santo , la Chiesa fa memoria dell’Ultima Cena durante la quale il Signore, la vigilia della sua passione e morte, ha istituito il Sacramento dell’Eucaristia e quello del Sacerdozio ministeriale. In quella stessa notte Gesù ci ha lasciato il comandamento nuovo, "mandatum novum", il comandamento dell’amore fraterno. Prima di entrare nel Triduo Santo, ma già in stretto collegamento con esso, avrà luogo in ogni Comunità diocesana, domani mattina, la Messa Crismale, durante la quale il Vescovo e i sacerdoti del presbiterio diocesano rinnovano le promesse dell’Ordinazione. Vengono anche benedetti gli olii per la celebrazione dei Sacramenti: l’olio dei catecumeni, l’olio dei malati e il sacro crisma. E’ un momento quanto mai importante per la vita di ogni comunità diocesana che, raccolta attorno al suo Pastore, rinsalda la propria unità e la propria fedeltà a Cristo, unico Sommo ed Eterno Sacerdote. Alla sera, nella Messa in Cena Domini si fa memoria dell’Ultima Cena quando ...

19 MARZO SOLENNITÁ DI SAN GIUSEPPE NELL'ANNO DEDICATO AL SANTO PATRIARCA!

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  PADRE NELL'OMBRA  La felicità di Giuseppe non è nella logica del sacrificio di sé, ma del dono di sé. Non si percepisce mai in quest’uomo frustrazione, ma solo fiducia. Il suo persistente silenzio non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia.  Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione.  Ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio. ... Lì dove una vocazione, matrimoniale, celibataria o verginale, non giunge alla maturazione del dono di sé fermandosi solo alla logica del sacrificio, allora invece di farsi segno della bellezza e della gioia dell’amore rischia di esprimere infelicità, tristezza e frustrazione. ...  si pone nella situazione di Giuseppe, il qua...

8 MARZO FESTA DELLA DONNA

 Per ricordare questo giorno e il suo significato, allego un breve video di san Josémaría Escriva e una sintesi di una Udienza Generale di papa Francesco. Durante un incontro con ragazze a Santiago del Cile il 7 luglio 1974, San Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, ricorda le sante donne che appaiono nel Vangelo. Per vedere il video Giuditta: il coraggio di una donna dà speranza al popolo   LA SPERANZA CRISTIANA 25/01/2017 . Udienza Generale Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Tra le figure di donne che l’Antico Testamento ci presenta, risalta quella di una grande eroina del popolo: Giuditta. Il Libro biblico che porta il suo nome narra l’imponente campagna militare del re Nabucodonosor. Il lettore capisce di trovarsi davanti ad un grande, invincibile nemico che sta seminando morte e distruzione e che arriva fino alla Terra Promessa, mettendo in pericolo la vita dei figli di Israele. L’esercito di Nabucodonosor, infatti, sotto la guida del...

GESÚ ERA CONTRARIO ALLE PRATICHE PENITENZIALI?

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Come in altre religioni, le pratiche penitenziali erano abituali anche nel popolo di Israele. L’orazione, l’elemosina, il digiuno, la cenere sopra il capo, il sacco: veste di un tessuto rozzo e ruvido indossato direttamente sulla pelle (detto anche cilicio: cfr. per es. 2 Sam 3,31; Ez, 7, 18; Mt, 11, 21; ecc.), erano alcuni dei molti modi con cui gli israeliti manifestavano il loro desiderio di cambiar vita e convertirsi a Dio (cf. Tb 12,8 ; Is 58,5 ; Gl 2,12-13 ; Dn 9,3 ecc.).  Gesù, come unanimemente attestano gli storici e gli studiosi della Scrittura, mise al centro della sua predicazione l’annuncio del Regno di Dio e chiedeva anche la conversione come parte essenziale dell’annuncio: “Il tempo si è compiuto e il Regno di Dio sta per arrivare: convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).  La conversione (penitentia in latino, metanoia in greco) alla quale Gesù chiama, consiste in un cambio profondo del cuore e ci esorta a dare frutti degni di penitenza (Mt 3,8), a cambiare...