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QUARESIMA E MERCOLEDì DELLE CENERI

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LA QUARESIMA E IL MERCOLEDI   DELLE CENERI La Quaresima commemora i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, in preparazione agli anni di predicazione che culminarono nella Croce e nella gloria della Pasqua. Quaranta giorni di preghiera e di penitenza . Al loro termine, avviene l'episodio che la liturgia di oggi offre alla nostra considerazione nel Vangelo della Messa: le tentazioni di Gesù. Un episodio pieno di mistero, che l'uomo cerca invano di capire — Dio che si sottomette alla tentazione, che lascia agire il Maligno — ma che può essere meditato chiedendo al Signore che ci faccia comprendere l'insegnamento che vi è contenuto. Gesù tentato. La tradizione spiega questa scena considerando che Nostro Signore, per darci esempio in tutto, volle subire anche la tentazione. E infatti è così, perché Gesù fu perfetto uomo, uguale a noi in tutto, meno che nel peccato...     La Chiesa, ci ricorda che nel tempo di Quaresima — tempo in cui ci riconoscia

STORIA, SIMBOLI E TRADIZIONI DEL NATALE (I)

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--> quando è nato... il «natale»   Non è storicamente accertato che Gesù sia nato effettivamente il 25   dicembre. Anche nei vangeli di Matteo e di Luca, che forniscono una descrizione di alcuni momenti legati   alla Natività, non viene citato né il giorno, né il mese, e neppure l'anno della venuta dei Figlio di Dio, anche   se sappiamo che Gesù nacque quando regnava l'imperatore Cesare Augusto.   È nel IV secolo che si diffonde la celebrazione della festa cristiana del Natale di Gesù il 25 dicembre. In    merito a tale datazione, nel corso degli anni, sono state formulate diverse ipotesi. Alcuni studiosi   ritengono che questa data venne scelta dalla Chiesa in contrapposizione alla festa pagana del Sole invitto   voluta dall'imperatore Aureliano, nel 275. Festa da celebrarsi, per l'appunto, il 25 dicembre, cioè quattro   giorni dopo il solstizio d'inverno che cade il 21 dicembre. Dopo tale data la luce [il Sole] rinasce e prende   gradatamente

MERCOLEDI’ DELLA II SETTIMANA D’AVVENTO

Meditazione su Matteo 11,28-30. In quel tempo, Gesù disse: « Venite a me , voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me , che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Oggi a chi è rivolta questa parola? Chi sono gli affaticati e gli oppressi? Chi ha bisogno di “ristoro”. A chi è rivolto l’invito “Venite a me”? Chi deve “prendere il suo giogo” e “imparare da lui”? Tutti noi che ci affanniamo lontani dal Signore a costruire una felicità complicata e falsa: tutti noi che ci affanniamo, ci lasciamo prendere dall’ansia e siamo divisi, “schizzati” tecnicamente. Schizzofrenico è colui che ha un “sé” diviso, incoerente. Andiamo dal Signore che ci ristora mostrandoci che se siamo in comunione con lui la nostra vita “non è finita”, ha sempre un senso, allora viene il riposo. Il giogo è ciò che consentiva ai

Giovedì della seconda settimana d'Avvento

  Giovedì della seconda settimana d'Avvento Meditazione su Matteo 11,11-15 elogio del Battista La vita cristiana esige il «martirio» della fedeltà quotidiana al Vangelo, il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Cristo ad orientare il nostro pensiero e le nostre azioni. Ma questo può avvenire nella nostra vita solo se è solido il rapporto con Dio. Benedetto XVI