PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA 14 - 20 GIUGNO

Qui di seguito trascrivo alcuni testi tratti dagli scritti di san Josémaria che ci possono accompagnare per tutta la settimana. In fondo puoi trovare il link all'articolo completo con più citazioni.

Il tema di fondo é il lavoro nella vita di tutti i giorni, partendo dalla contemplazione della festa di oggi, che, come suggerisce san Josémaria, non può essere legata ad un evento speciale, come era ed é ancora la processione del Corpus Domini, ma una presenza di tutti i giorni ed in ogni circostanza, perchè con il dono del "pane di vita", Gesù è veramente "l'Emmanuele", il Dio con noi, il "Dio vicino".

14 giugno

La processione del Corpus Domini manifesta la presenza di Dio per città e villaggi. Ma questa presenza, ripeto, non può essere cosa di un giorno, un vociare confuso, udito e subito dimenticato. Il passaggio di Gesù ci ricorda che dobbiamo scoprirlo anche nelle nostre attività quotidiane. Accanto alla processione solenne di questo giovedì, ci deve essere la processione silenziosa e umile della vita ordinaria di ogni cristiano, uomo tra gli uomini, ma con il privilegio di avere ricevuto la fede e la missione divina di comportarsi in modo tale da rinnovare sulla terra il messaggio del Signore. Non siamo immuni da errori, da miserie, da peccati. Ma Dio è con gli uomini, e dobbiamo far sì che si serva di noi perché il suo passaggio tra le creature sia ininterrotto.
È Gesù che passa, 156
  

15 giugno
Il lavoro é una benedizione di Dio
Il lavoro è la prima vocazione dell'uomo, è una benedizione di Dio, e si sbagliano, purtroppo, quelli che lo considerano un castigo. Il Signore, il migliore dei padri, ha collocato il primo uomo nel Paradiso, «ut operaretur» perché lavorasse. (Solco, 482)
Il lavoro appare infatti come partecipazione all'opera creatrice di Dio, il quale, avendo creato l'uomo, gli diede la sua benedizione: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra. E inoltre il lavoro, essendo stato assunto da Cristo, diventa attività redenta e redentrice: non solo è l'ambito nel quale l'uomo vive, ma mezzo e strada di santità, realtà santificabile e santificatrice.
(E' Gesù che passa, 47)
   

16 giugno: lavora con allegria
Lavora con allegria, con pace, alla presenza di Dio.
— In questo modo, inoltre, realizzerai il tuo compito con buon senso: lo porterai a termine anche se stremato dalla stanchezza, lo completerai per bene..., e le tue opere saranno gradite a Dio.
 (Forgia, 744)

17 giugno: Lavora con costanza
Costanza, che nulla faccia vacillare. —Ne hai bisogno. Chiedila al Signore e fa' quanto puoi per ottenerla: perché è un gran mezzo per non separarti dal fecondo cammino che hai intrapreso.
(Cammino, 990)

18 giungo: lavorare alla presenza di Dio

Bambino buono: gli innamorati, su questa terra, come baciano i fiori, la lettera, il ricordo di chi amano!...
— E tu, potrai forse dimenticarti che lo hai sempre accanto... Lui!? — Ti dimenticherai... che lo puoi mangiare? (Forgia, 305)
Affàcciati molte volte in oratorio, per dire a Gesù:... mi abbandono nelle tue braccia.
— Lascia ai suoi piedi ciò che hai: le tue miserie!
— In questo modo, nonostante il turbinìo di cose che ti porti dietro, non mi perderai mai la pace. (Forgia, 306)
  

19 giugno: Voler bene a tutti. Lavorare con carità
L'amore alle anime, per Dio, ci fa voler bene a tutti, comprendere, scusare, perdonare... Dobbiamo avere un amore che copra le innumerevoli deficienze delle miserie umane. Dobbiamo avere una carità meravigliosa, “veritatem facientes in caritate”, sapendo difendere la verità, senza ferire. (Forgia, 559)


20 giugno: lavorare con Amore
Osservi un piano di vita esigente: ti alzi presto, fai orazione, frequenti i Sacramenti, lavori o studi molto, sei sobrio, ti mortifichi..., però ti accorgi che ti manca qualcosa!
Porta al tuo dialogo con Dio questa considerazione: siccome la santità la lotta per raggiungerla è la pienezza della carità, devi rivedere il tuo amore verso Dio e, per Lui, verso gli altri. Forse allora scoprirai, nascosti nella tua anima, grandi difetti, contro i quali non lottavi nemmeno: non sei un buon figlio, un buon fratello, un buon compagno, un buon amico, un buon collega; e, siccome ami disordinatamente la «tua santità», sei invidioso. Ti «sacrifichi» in molti dettagli «personali»: pertanto sei attaccato al tuo io, alla tua persona e, in fondo, non vivi per il Signore né per gli altri: solo per te. (Solco, 739)


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