PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA: LA SANTIFICAZIONE DEL LAVORO



pensieri per tutta la settimana 26 luglio- 1agosto
26/luglio. “Il mondo, luogo di incontro con Dio”
Un uomo consapevole che il mondo - e non solo il tempio - è il luogo del suo incontro con Cristo, ama questo mondo, si sforza di raggiungere una buona preparazione intellettuale e professionale, e va formando - in piena libertà - il proprio criterio sui problemi dell'ambiente in cui opera; e di conseguenza prende le sue decisioni che, essendo decisioni di un cristiano, sono anche frutto di una riflessione personale, umilmente intesa a cogliere la Volontà di Dio in questi particolari piccoli e grandi della vita.
Ma a questo cristiano non viene mai in mente di credere o di dire che lui scende dal tempio al mondo per rappresentare la Chiesa, e che le sue scelte sono le soluzioni cattoliche di quei problemi. Questo non va, figli miei! Un atteggiamento del genere sarebbe clericalismo, cattolicesimo ufficiale o come volete chiamarlo. In ogni caso, vuol dire violentare la natura delle cose. (Colloqui, 117-118)


27/luglio. “Il lavoro è la prima vocazione dell'uomo”
Il lavoro è la prima vocazione dell'uomo, è una benedizione di Dio, e si sbagliano, purtroppo, quelli che lo considerano un castigo. (Solco, 482)

Dobbiamo convincerci, pertanto, che il lavoro è una realtà meravigliosa che ci viene imposta come una legge inesorabile alla quale tutti, in un modo o nell'altro, siamo sottomessi, anche se qualcuno tenta di sottrarsi. Sappiatelo bene: quest'obbligo non è sorto come conseguenza del peccato originale, e tanto meno è una scoperta moderna. Si tratta di un mezzo necessario che Dio ci affida sulla terra, dando ampiezza ai nostri giorni e facendoci partecipi del suo potere creatore, affinché possiamo guadagnare il nostro sostentamento e, nello stesso tempo, raccogliere frutti per la vita eterna [Gv 4, 36]: l'uomo nasce per lavorare, come gli uccelli per volare [Gb 5, 7]. (Amici di Dio, n. 57)

28/luglio. “Non è difficile trasformare il lavoro in orazione”
Lavoriamo, e lavoriamo molto e bene, senza dimenticare che la nostra arma migliore è l'orazione. Pertanto, non mi stanco di ripetere che dobbiamo essere anime contemplative in mezzo al mondo, che cercano di trasformare il loro lavoro in orazione. (Solco, 497)

Se ti decidi — senza singolarità, senza abbandonare il mondo, nel bel mezzo delle tue occupazioni abituali — ad avviarti per questi cammini contemplativi, ti sentirai immediatamente amico del Maestro, con il divino incarico di aprire i sentieri divini della terra a tutta l'umanità. Sì: con il tuo concreto lavoro contribuirai ad estendere il regno di Cristo in tutti i continenti. Una dopo l'altra si succederanno le ore di lavoro offerte per le nazioni lontane che si aprono alla fede, per i popoli orientali ai quali è barbaramente impedito di professare liberamente la religione, per i paesi di antica tradizione cristiana in cui sembra che la luce del Vangelo si sia offuscata e che le anime si dibattano nelle tenebre dell'ignoranza... in questo modo, che grande valore assume un'ora di lavoro, perseverare con impegno costante ancora per un po', qualche minuto ancora, per terminare tutto bene! Stai trasformando, in modo semplice e pratico, la contemplazione in apostolato, come un'imperiosa necessità del cuore che batte all'unisono con il dolcissimo e misericordioso Cuore di Gesù, Signore nostro. (Amici di Dio, 67)


29/luglio. "Il regno di Dio è giunto al vostro cuore”
Attento a non cadere in quella malattia del carattere che ha per sintomi la mancanza di stabilità in tutto, la leggerezza nell'operare e nel dire, la superficialità...: in una parola, la frivolezza. E la frivolezza —non dimenticarlo—, che rende i tuoi programmi quotidiani così vuoti (così “pieni di vuoto”), farà della tua vita, se non reagisci in tempo —non domani: adesso!— un fantoccio, morto e inutile. (Cammino, 17)

Per seguire le orme di Cristo, l'apostolo di oggi non viene a riformare nulla, né tanto meno a disinteressarsi della realtà storica che lo circonda... Gli basta agire come i primi cristiani, vivificando l'ambiente in cui si trova. (Solco, 302)


30/luglio.“Volontà, energia, esempio”
Volontà. —Energia. —Esempio. —Ciò che si deve fare, si fa... Senza tentennare... Senza riguardi. Altrimenti, né Cisneros sarebbe stato Cisneros; né Teresa de Ahumada, Santa Teresa...; né Iñigo de Loyola, Sant'Ignazio... Dio e audacia! —“Regnare Christum volumus!”. (Cammino, 11)

Non sai se quel che si è impadronito di te è esaurimento fisico oppure una specie di stanchezza interiore, o tutte e due le cose insieme...: lotti senza lotta, senza l'anelito di un autentico e concreto miglioramento, per appiccare la gioia e l'amore di Cristo alle anime.
Voglio ricordarti le chiare parole dello Spirito Santo: sarà incoronato soltanto chi avrà combattuto legittime veramente, nonostante tutto. (Solco, 163)


31/luglio.“Egli ti darà la sua forza”
Nei momenti di spossatezza, o di tedio, rivolgiti fiduciosamente al Signore, dicendogli, come quel nostro amico: “Gesù: vedi Tu che cosa ci puoi fare...: io sono già stanco prima di cominciare la lotta”. — Egli ti darà la sua forza. (Forgia, 244)

E Gesù, che ha acceso i nostri desideri, ci viene incontro e ci dice: Chi ha sete, venga a me e beva. Ci offre il suo Cuore, perché sia il nostro riposo e la nostra fortezza. Quando ci decideremo ad accettare la sua chiamata, sperimenteremo che le sue parole sono vere: la nostra fame e la nostra sete aumenteranno fino a desiderare che Dio stabilisca nel nostro cuore il luogo del suo riposo, e che non allontani mai più da noi il suo calore e la sua luce. (E' Gesù che passa, 170)

1/agosto. "O Gesù! —Riposo in Te."
Abbattimento fisico. —Sei... a pezzi. —Riposa. Sospendi questa attività esterna. —Consulta il medico. Obbedisci e non preoccuparti. Presto tornerai alla tua vita e migliorerai, se sei fedele, i tuoi apostolati. (Cammino, 706)

Spera tutto da Gesù: tu non hai nulla, tu non vali nulla, tu non puoi nulla. —Sarà Lui ad agire, se ti abbandoni in Lui. (Cammino, 731)

O Gesù! —Riposo in Te. (Camino, 732)

Tutto ti lascia indifferente? —Non cercare di ingannarti. Proprio adesso, se io ti chiedessi di persone e d'imprese nelle quali, per amore di Dio, hai messo la tua anima, dovresti rispondermi con ardore, con l'interesse di chi parla di cosa propria!
Non tutto ti lascia indifferente: ma non sei instancabile... e hai bisogno di un po' più di tempo per te: tempo che servirà anche per le tue opere, perché, in fin dei conti, tu sei lo strumento. (Cammino, 723)



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