PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA CON SAN JOSEMARIA!


          pensieri per tutta la settimana (contro le tentazioni)

da Papa Francesco (meditazioni quotidiane): «La vita cristiana è una vita con tentazioni» e perciò «dobbiamo essere preparati, alle tentazioni» perché «tutti saremo tentati».

Anche Gesù fu tentato!

 

16/agosto "È un volere senza volere, il tuo" (ricominciare)

È un volere senza volere, il tuo, se non elimini decisamente l'occasione. —Non cercare di ingannarti dicendomi che sei debole. Sei... codardo, e non è la stessa cosa. (Cammino, 714)

Il mondo, il demonio e la carne sono degli avventurieri che, approfittando della debolezza del selvaggio che c’è in te, vogliono che, in cambio del misero specchietto d'un piacere — che non vale niente —, tu consegni l'oro fino e le perle e i brillanti e i rubini imbevuti del sangue vivo e redentore del tuo Dio, che sono il prezzo e il tesoro della tua eternità. (Cammino, 708)

Un'altra caduta..., e che caduta!... Disperarti? No: umiliati e ricorri, per mezzo di Maria, tua Madre, all'Amore Misericordioso di Gesù. —Un miserere e in alto il cuore! —Si ricomincia di nuovo. (Cammino, 711)

 

17/agosto “Non dialogare con la tentazione” (cambiare noi stessi)

Che ansia di riformare hanno molti! Non sarebbe meglio che ci riformassimo, tutti, singolarmente, per compiere fedelmente ciò che è comandato? (Solco, 132)

Dobbiamo alimentare nelle nostre anime un vero orrore per il peccato. Signore ripetilo con cuore contrito , non voglio offenderti mai più!

Ma non ti meravigliare se noti il peso del tuo povero corpo e delle umane passioni: sarebbe sciocco e ingenuamente puerile che ti accorgessi solo ora che «questo» esiste. La tua miseria non è di ostacolo, bensì di sprone per unirti di più a Dio, per cercarlo con costanza, perché è Lui che ci purifica. (Solco, 134)

 

18/agosto “Se sei fedele, potrai dirti vincente” (anche i santi hanno lottato)

Se sei fedele, potrai dirti vincente. — Nella tua vita, benché perda qualche battaglia, non conoscerai sconfitte. Non esistono insuccessi — convincitene —, se agisci con rettitudine di intenzione e col desiderio di compiere la Volontà di Dio. — Allora, con o senza successo, vincerai sempre, perché avrai fatto il lavoro con Amore. (Forgia, 199)

Cerchiamo di non ingannarci: se nella nostra vita costatiamo momenti di slancio e di vittoria, costatiamo pure momenti di decadimento e di sconfitta. Tale è stato sempre il pellegrinaggio terreno dei cristiani, non esclusi quelli che veneriamo sugli altari. Vi ricordate di Pietro, di Agostino, di Francesco? Non ho mai apprezzato quelle biografie che ci presentano — con ingenuità, ma anche con carenza di dottrina — le imprese dei santi come se essi fossero stati confermati in grazia fin dal seno materno. Non è così. Le vere biografie degli eroi della fede sono come la nostra storia personale: lottavano e vincevano, lottavano e perdevano; in tal caso, contriti, tornavano alla lotta.

Non sorprendiamoci di vederci sconfitti con relativa frequenza: di solito, o anche sempre, in cose di poca importanza ma che ci affliggono come se ne avessero molta. Quando c'è amor di Dio, quando c'è umiltà, quando c'è perseveranza e fermezza nella lotta, queste sconfitte non avranno mai molto peso. Non solo, ma verranno le vittorie, che saranno a nostra gloria agli occhi di Dio. Non esiste l'insuccesso quando si agisce con rettitudine di intenzione, quando si vuole compiere la volontà di Dio e si fa affidamento sulla sua grazia, consapevoli del nostro nulla. (E' Gesù che passa, 76)

 

19/agosto “Sapersi vincere tutti i giorni” (i draghi che buttano fuoco!)

È in agguato un nemico potente (...): è la superbia, che cresce quando non cerchiamo di scoprire dietro agli insuccessi e alle sconfitte la mano benefica e misericordiosa del Signore. L'anima si vela allora di penombra — di triste oscurità — e si sente perduta. L'immaginazione inventa ostacoli irreali che si dissolverebbero se guardassimo le cose con un briciolo di umiltà. A motivo della superbia e dell'immaginazione l'anima si caccia a volte in tortuosi calvari, nei quali però non v'è Cristo, perché dove è il Signore si gode la pace e la gioia, anche quando l'anima è in carne viva e circondata da tenebre.

C'è un altro nemico ipocrita della nostra santificazione: l'idea che la battaglia interiore vada sferrata contro ostacoli straordinari, contro draghi che buttano fuoco dalle fauci. È un altro tranello dell'orgoglio: vogliamo lottare, ma con grande spettacolo, tra squilli di trombe e svettare di stendardi.

Dobbiamo convincerci che il nemico più grande della roccia non è il piccone o altro strumento di demolizione, per potente che sia: è quell'acqua insignificante che penetra, a goccia a goccia, tra le sue fenditure, fino a disgregarne la struttura.  (E' Gesì che passa, 77)

 

20/agosto “La purezza nasce dall'amore” (Giuseppe uomo forte)

Guarda quanti motivi per venerare San Giuseppe e per imparare dalla sua vita: fu un uomo forte nella fede...; mandò avanti la sua famiglia — Gesù e Maria — con il suo lavoro gagliardo...; custodì la purezza della Vergine, che era sua Sposa...; e rispettò — amò! — la libertà di Dio, che non solo scelse la Vergine come Madre, ma scelse anche lui come Sposo della Madonna. (Forgia, 552)

Per praticare la virtù della castità non c'è bisogno di attendere la vecchiaia o la perdita del vigore. La purezza nasce dall'amore, e non sono un ostacolo per l'amore puro la forza e la gioia della giovinezza. Erano giovani il cuore e il corpo di Giuseppe quando contrasse matrimonio con Maria, quando conobbe il mistero della sua Maternità divina, quando le visse accanto rispettando quell'integrità che Dio affidava al mondo come uno dei segni della sua venuta tra gli uomini. Chi non è capace di capire tale amore vuol dire che sa ben poco del vero amore e che ignora totalmente il senso cristiano della castità. (E' Gesù che passa, 40)

 

21/agosto “Hai bisogno di un buon esame di coscienza” (non coltivare i virus!)

— Ricorda, figliolo, che i microbi non sono meno importanti delle bestie feroci. E tu coltivi questi errori personali, questi sbagli — come si coltivano i microbi in un laboratorio —, con la tua mancanza di umiltà, con la tua mancanza di orazione, con le tue omissioni nel compimento del dovere, con la poca conoscenza di te stesso... E, poi, questi focolai infettano l'ambiente.

— Hai bisogno di un buon esame di coscienza quotidiano, che ti conduca a propositi concreti di miglioramento, affinché tu senta un vero dolore per le tue mancanze, per le tue omissioni e per i tuoi peccati. (Forgia, 481)

La conversione è cosa di un istante; la santificazione è opera di tutta la vita. Il seme divino della carità, che Dio ha posto nelle nostre anime, aspira a crescere, a manifestarsi in opere e a produrre frutti che in ogni momento corrispondano ai desideri del Signore. È indispensabile quindi essere disposti a ricominciare, a ritrovare, nelle nuove situazioni della nostra vita, la luce e l'impulso della prima conversione. E questa è la ragione per cui dobbiamo prepararci con un approfondito esame di coscienza, chiedendo aiuto al Signore, per poterlo conoscere meglio e per conoscere meglio noi stessi. Se vogliamo convertirci di nuovo, questa è l'unica strada. (E' Gesù che passa, 58)

 

22/agosto “Esaminati: lentamente, con coraggio” (conosci te stesso!)

Al momento dell'esame sta' in guardia contro il demonio muto. (Cammino, 235)

Concludi sempre il tuo esame con un atto d'Amore dolore d'Amore : per te, per tutti i peccati degli uomini... —E considera la paterna premura di Dio che ha rimosso gli ostacoli perché non inciampassi. (Cammino, 246)

Non attendere la vecchiaia per essere santo: sarebbe un grande sbaglio!

— Comincia adesso, seriamente, di buon grado, con gioia, attraverso i tuoi doveri, il tuo lavoro, la tua vita quotidiana...

Non attendere la vecchiaia per essere santo, perché, oltre a essere un grande sbaglio — insisto —, non sai se per te arriverà. (Forgia, 113)


Fonte della raccolta:  Ufficio Comunicazione Prelatura dell'Opus Dei

Per trovare i testi completi.

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