PENSIERI PER OGNI GIORNO 4-10 OTTOBRE
Seguire Gesù, imitare le sue virtù e parlare con Lui
4/OTTOBRE “DOBBIAMO AMARE DI TUTTO CUORE LA POVERTÀ”
Nella Sacra Scrittura, proprio come uno dei segni che manifestano l'arrivo del Regno di Dio, leggiamo che "il Vangelo è annunciato ai poveri" (Mt 11, 6). Non ha lo spirito di Cristo chi non ama e non vive la virtù della povertà; e ciò vale per tutti, tanto per l'anacoreta che si ritira nel deserto, quanto per il comune cristiano che vive nel mezzo della società umana, fornito delle risorse di questo mondo o privo di molte di esse. (Colloqui, 110)
Cammino 151. Distacco. -Quanto costa!... Oh, non aver altro legame che tre chiodi, né altra sensazione nella mia carne che la Croce!
Forgia 523. Non mettere il cuore in nulla che sia caduco: imita Cristo, che si fece povero per noi, e non aveva dove posare il capo. Chiedigli di concederti, in mezzo al mondo, un distacco effettivo, senza attenuanti.
Forgia 524. Un chiaro segno di distacco è non considerare - per davvero - cosa alcuna come propria. (in altri testi aggiungeva: non avere cose superflue e non lamentarsi quando ci manca il necessario)
5/OTTOBRE “SANTIFICARE IL PROPRIO LAVORO NON È UNA CHIMERA
” Questa dottrina della Sacra Scrittura, che si trova, come sapete, nel cuore stesso della spiritualità dell'Opus Dei, vi deve spingere a realizzare il vostro lavoro con perfezione, ad amare Dio e gli uomini facendo con amore le piccole cose della vostra giornata abituale, scoprendo quel "qualcosa di divino" che è nascosto nei particolari. Vengono a pennello, a questo proposito, i versi del poeta di Castiglia: “Pian pianino, con bella grafia: / ché fare le cose bene / vale più che farle” (Despacito, y buena letra: / El hacer las cosas bien / Importa más que el hacerlas. A. Machado, Poesías completas, 161 [Proverbios y cantares, XXIV] Espasa—Calpe, Madrid 1940).
Vi assicuro, figli miei, che quando un cristiano compie con amore le attività quotidiane meno trascendenti, in esse trabocca la trascendenza di Dio. Per questo vi ho ripetuto, con ostinata insistenza, che la vocazione cristiana consiste nel trasformare in endecasillabi la prosa quotidiana. Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell'orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria... (Colloqui 116)
6/OTTOBRE “VUOI DAVVERO ESSERE SANTO?"
Vuoi davvero essere santo? —Compi il piccolo dovere d'ogni momento: fa' quello che devi e sta' in quello che fai. (Cammino, 815)
Hai l'obbligo di santificarti. —Anche tu. Chi pensa che la santità sia un impegno esclusivo di sacerdoti e di religiosi? A tutti, senza eccezione, il Signore ha detto: “Siate perfetti, com'è perfetto il Padre mio che è nei cieli”. (Cammino, 291)
Correggerti. —Ogni giorno un po'. —Questo è il tuo lavoro costante, se davvero vuoi farti santo. (Camino, 290)
Oggi non bastano donne e uomini buoni. - E poi, non è sufficientemente buono chi si accontenta di essere quasi... buono: è necessario essere «rivoluzionario». Di fronte all'edonismo, di fronte alla quantità di paganesimo e di materialismo che ci offrono, Cristo vuole degli anticonformisti, dei ribelli d'Amore! (Solco, 128)
7/OTTOBRE “MADONNA DEL ROSARIO”
Il Santo Rosario è un'arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato. (Cammino, 558)
L'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna. - Vuoi amare la Vergine? E allora parla con Lei, cerca di conoscerla. Come? Recitando bene il suo Rosario. - Ma nel Rosario diciamo sempre le stesse cose! Le stesse cose? Non si dicono sempre le stesse cose coloro che si amano? Non sarà che il tuo Rosario risulta monotono perché, invece di pronunciare parole come un uomo, stai lì assente, ed emetti suoni senza senso, perché il tuo pensiero è lontano da Dio? E poi, guarda: prima di ogni decina, si indica il mistero da contemplare . Tu...hai contemplato almeno una volta questi misteri? Fatti piccolo . Vieni con me e vivremo -ecco il nocciolo della mia confidenza- la vita di Gesù, di Maria e di Giuseppe. Ogni giorno faremo qualcosa di nuovo per loro. Ascolteremo le loro conversazioni famigliari. Vedremo crescere il Messia. Ammireremo i suoi trent'anni di vita nascosta... Assisteremo alla sua Passione e alla sua Morte...Resteremo attoniti di fronte alla gloria della sua Risurrezione... In una parola: contempleremo, pazzi di Amore (non c'è altro amore che l'Amore), tutti i momenti della vita di Gesù. (Santo Rosario, Introduzione).
8/OTTOBRE “HO PARLATO CON LUI?”
Può darsi che ti spaventa questa parola: meditazione. Ti ricorda libri con copertine nere e antiquate, echi di sospiri e di preghiere cantilenate meccanicamente... Ma tutto questo non è meditazione. Meditare è considerare, contemplare che Dio è tuo Padre, e tu sei suo figlio, bisognoso di aiuto; e poi ringraziarlo per quello che ti ha già concesso e per tutto quello che ti darà. (Solco, 661)
Per il tuo esame quotidiano: ho lasciato trascorrere qualche ora senza parlare con mio Padre Dio?... Ho parlato con Lui, con amore di figlio? Puoi farlo! (Solco, 657)
L'unico mezzo per conoscere Gesù: frequentarlo! In Lui troverai sempre un Padre, un Amico, un Consigliere e un Collaboratore per tutte le attività nobili della tua vita quotidiana... E, frequentandolo, si genererà l'Amore. (Solco, 662)
9/OTTOBRE “ANCORA SULLA MEDITAZIONE”
Se hai la tenacia di assistere ogni giorno a delle lezioni solo perché lì puoi acquistare qualche conoscenza... molto limitata, perché non sei costante nel frequentare il Maestro, sempre desideroso d'insegnarti la scienza della vita interiore, di sapore e contenuto eterni? (Solco, 663)
Gli innamorati non sanno dirsi addio: non smetterebbero mai di salutarsi. - Tu e io, amiamo il Signore così? (Solco, 666)
Non vedi come molti tuoi compagni sanno dimostrare grande delicatezza e sensibilità nel trattare le persone che amano: la fidanzata, la moglie, i figli, la famiglia...? Di' loro - e pretendilo da te stesso! - che il Signore non merita di meno: va trattato così! E consiglia loro, inoltre, di usare la stessa delicatezza e sensibilità, ma vissute con Lui e per Lui, e raggiungeranno una felicità mai sognata, anche qui sulla terra. (Solco, 676)
10/OTTOBRE “UN SANTO SENZA ORAZIONE?”
Se non frequenti Cristo nell'orazione e nel Pane, come potrai farlo conoscere? (Cammino, 105)
Mi hai scritto, e ti comprendo: “Faccio ogni giorno il mio momentino d'orazione: se non fosse per questo!”. (Cammino, 106)
Un santo senza orazione?... —Non credo a questa santità. (Cammino, 107)
L'Evangelista San Luca racconta che Gesù stava pregando...: che orazione sarà stata quella di Gesù? Contempla con calma questa realtà: i discepoli frequentano Gesù e, nelle loro conversazioni, il Signore insegna — anche con l'esempio — come devono pregare, e il grande portento della misericordia divina: il nostro essere figli di Dio e il poterci rivolgere a Lui come un figlio parla a suo Padre.
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