NATALE 2021. AUGURI E RIFLESSIONI!


Farsi gli auguri può essere molto facile, oppure complicato. Si vorrebbe dare alle parole qualche forza speciale, che realizzi ciò che auguriamo. Tutto quello che possiamo fare è imprimere in quelle parole un sentimento di affetto e di speranza. Ma non molto di più.

Trascrivo qui  di seguito alcuni spunti, i primi che m i sono capitati, che possano dare ai miei auguri una maggior durata, che consisterà nel poter provocare, attraverso la lettura di queste riflessioni, un comprensione più profonda del messaggio del Natale.

          Allora questo sarà un Bel Natale.

AUGURI!

   

              A NATALE

Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per voi?

A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a ciò che voi dovete al mondo?

A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, i vostri doveri nel mezzo e la possibilità di fare un po’ di più del vostro dovere in primo piano?

Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore ?

A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non è ciò che voi avrete dalla Vita, ma ciò che darete alla Vita?

A non lamentarvi per come va l’universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di felicità?

Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo?

Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno.

(Henry van Dike)


Natale, credo, scada il bollino blu, di Valerio Magrelli

Natale, credo, scada il bollino blu del motorino, il canone URAR TV, poi l’ICI e in più il secondo acconto IRPEF – o era INRI?

La password, il codice utente, PIN e PUK sono le nostre dolcissime metastasi.

Ciò è bene, perché io amo i contributi, l'anestesia, l’anagrafe telematica,

ma sento che qualcosa è andato perso

e insieme che il dolore mi è rimasto mentre mi prende acuta nostalgia

per una forma di vita estinta: la mia.


Non abbiate paura, ci disse, non temete, non temete la sete del cuore,

non temete se le cose, le vostre cose, non vi bastano mai.

Non temete la nostalgia di ciò che vi manca, non temete la voglia di essere felici,

non temete il grido del cuore che aspetta l’impossibile, non temete di voler cambiare.

Mentre le stelle cambiano il corso il pianto di questo bambino sale al cielo,

più potente del vostro male.

Piegate le ginocchia e le vostre buone intenzioni dove il suo sorriso stupisce la terra che vede l'invisibile.

Lasciate che il cuore batta forte perché quando il cielo sposa la terra l'uomo può ricominciare. (T.S. Eliot)


Lux fulgebit hodie super nos, quia natus est nobis Dominus (Is 9, 2; introito della seconda Messa di Natale): 

oggi splenderà la luce su di noi, perché ci è nato il Signore.

Ecco il grande annuncio che commuove in questo giorno i cristiani e che, per loro mezzo, viene rivolto a tutta l'umanità. 

Dio è in mezzo a noi. È questa la verità che appaga la nostra vita. 

Ogni Natale deve essere per noi un nuovo e peculiare incontro con Dio, 

in modo tale che la sua luce e la sua grazia entrino fino in fondo nella nostra anima.(san Josemaria, È Gesù che passa, 12)


Il Natale è diventato una festa universale, e anche chi non crede percepisce il fascino di questa ricorrenza. Il cristiano, però, sa che il Natale è un avvenimento decisivo, un fuoco perenne che Dio ha acceso nel mondo, e non può essere confuso con le cose effimere. È importante che esso non si riduca a festa solamente sentimentale o consumistica. (...) No: il Natale non deve ridursi a festa solamente sentimentale o consumistica, ricca di regali e di auguri ma povera di fede cristiana, e anche povera di umanità. Pertanto, è necessario arginare una certa mentalità mondana, incapace di cogliere il nucleo incandescente della nostra fede, che è questo: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14). E questo è il nocciolo del Natale, anzi: è la verità del Natale; non ce n’è un’altra. (Papa Francesco 23.XII.20)

 

“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio” (Is 9, 5). (...) Per voi è nato il Salvatore: ciò che l’Angelo annunciò ai pastori, Dio ora lo richiama a noi per mezzo del Vangelo e dei suoi messaggeri. È questa una notizia che non può lasciarci indifferenti. Se è vera, tutto è cambiato. Se è vera, essa riguarda anche me. Allora, come i pastori, devo dire anch’io: Orsù, voglio andare a Betlemme e vedere la Parola che lì è accaduta. Il Vangelo non ci racconta senza scopo la storia dei pastori. Essi ci mostrano come rispondere in modo giusto a quel messaggio che è rivolto anche a noi. Che cosa ci dicono allora questi primi testimoni dell’incarnazione di Dio? (Benedetto XVI)


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