EPIFANIA DEL SIGNORE. CHE CIASCUNO SAPPIA TROVARE CRISTO NEL PROPRIO CAMMINO.
meditazione sull'epifania
L’Epifania è la “manifestazione” di Gesù. Apparizione. Ci sono varie “epifanie”, per esempio il Battesimo di Gesù nel Giordano in cui c’è l’impressionante epifania di Gesù come figlio di Dio. Il 6 gennaio, utilizzando nei secoli passati calendari diversi, è la data del Natale per le Chiese orientali. Quindi siamo in pieno “Natale”, nel senso che il mistero della nascita di Gesù, il mistero dell’incarnazione, deve attirare completamente la nostra attenzione. Con il tocco del fascino che ha il racconto di Matteo con la presenza di alcuni personaggi misteriosi.
La notte di Natale l'abbiamo vissuta con il racconto di Luca con i pastori come protagonisti, nel racconto di Matteo invece, a nascita avvenuta, appaiono alcuni Magi, ma tutti e due i racconti del NT sono preceduti da un brano del profeta Isaia, a Natale annuncia che “ci è nato un bambino” e parla di una luce che apparirà. Oggi ancora parla di una luce, ma di una luce che “brilla sopra di te”, i cammelli e i dromedari, l'oro e l'incenso. Preannuncia con secoli d'anticipo che i gentili verranno ad adorare il re d'Israele.
«Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?
Vengono a cercare un re che non ha nessun segno apparente di regalità: ne potenza, ne ricchezza. Dov'è il re? Possiamo chiederci anche noi e rispondere: "Dove cercarlo se non là dove vuole regnare, cioè nel cuore, nel tuo cuore? Per questo si è fatto bambino, chi non ama una piccola creatura indifesa?" (san Josemaria)
Gli abitanti di Gerusalemme sono distratti, la domanda li prende alla sprovvista. Perché, avevano altre cose a cui pensare. Non ci può capitare anche a noi “dove è il Cristo che cerco in te” Questo Re che dovrebbe regnare nel nostro cuore non sappiamo trovarlo, perché non può stare nella nostra superbia, che ci separa da Dio, non può stare nella mancanza di carità che ci isola.
La bambina che chiede sl papà protestante, il significato del lume rosso acceso, vicino all'altare. Il lumicino rosso segno della presenza di Dio nel tabernacolo. Un lumicino rosso che sia segnale della presenza del “re” nel nostro cuore.
Ai piedi del bambino Gesù, oggi il giorno dell'Epifania, davanti un Re senza segni del potere, possiamo dirgli: Signore togli dalla mia vita la superbia, spezza il mio amor proprio, questo volermi affermare e imporre agli altri. Dobbiamo avere personalità. ma il fondamento della mia personalità sia identificarmi con Te.
abbiamo visto la stella
Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo. Chi sono i Magi, che cosa ci dice il loro apparire a Betlemme? Interpretano il “segno” riconoscono “la stella”, l'evento straordinario. Lo cercavano attraverso la loro occupazione, nel lavoro che svolgevano. É la vocazione: siamo venuti ad adorarlo. Anche noi dovremmo fermarci e adorarlo.
Non è la curiosità che li spinge, Intuiscono che è qualcosa di definitivo, che cambierà la loro vita. La nostra vita di fede dovrebbe essere così: non sanno cosa li aspetterà, ma sono pronti alla rinuncia.
Si informano, grandi consultazioni, ma nessuno accoglie l'invito ad andare a Betlemme, anzi Erode, che rappresenta il potere politico, è pronto a far guerra a questo “nuovo re”. Finge di interessarsi, chiede dettagli, ma non ha fede.
Poi la stella che avevano persa riappare, grande gioia. Forse si rendono conto che la sosta a Gerusalemme era stata inutile, ma dovevano fidarsi completamente anche quando per un momento non hanno più visto la stella. Può capitare di non vedere la stella. Forse per colpa nostra. Un ricordo di san Josemaria in un pellegrinaggio al santuario di Sonsoles, il santuario, da lontano, si vedeva e poi spariva di nuovo. L'importante era averlo visto una prima volta. Seguire l'esempio dei Magi. Vanno avanti: l'hanno vista una volta e proseguono, nel dubbio “chiedono”. La dottrina dei saggi viene manipolata da Erode, ma per i Magi è utile.
la sapienza di dio può illuminare il nostro cammino
Possiamo disporre di un tesoro infinito di scienza: la parola di Dio, custodita nella Chiesa; la grazia di Cristo, che viene data nei sacramenti; la testimonianza e l'esempio di chi vive rettamente vicino a noi, di chi ha saputo costruire con la sua vita un cammino di fedeltà a Dio. (…) Permettetemi un consiglio: se qualche volta perdeste la chiarezza della luce, ricorrete sempre al buon pastore. (É Gesù che passa n. 35) .
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. In più c’è la mirra simbolo del sacrificio, sono comunque segni di sottomissione, riconoscendo nella persona a cui vengono donati, un re. Dicono di sì e si sottomettono. Anche noi dobbiamo riconoscere in Gesù il nostro re a cui ci sottomettiamo. Ma non a parole ma donando qualcosa di prezioso.
Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Non c'è più la stella, ma l'ispirazione divina li porta all'obbedienza.
I Magi non videro un re assiso su un trono, ma un bambino tra le braccia di sua madre: Chiediamo alla Madre di Dio e Madre nostra di guidarci nel cammino che porta all'amore pieno: Cor Mariae dulcissimum, iter para tutum! Il suo dolce cuore conosce la via più sicura per trovare Cristo. I Magi ebbero una stella; noi abbiamo Maria, Stella maris, Stella Orientis. E oggi le diciamo: Maria Santissima, stella del mare, stella del mattino, aiuta i tuoi figli.
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