6 AGOSTO. LA TRASFIGURAZIONE. DIO É BELLISSIMO. MEDITAZIONE.

 


TRASFIGURAZIONE, CHIAMATA, RISPOSTA

trasfigurazione, dio è bellissimo

Luca 9,28b-36.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.

E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.

Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia, restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Come già il Popolo di Israele sul Monte Sinai, il Signore ci prende per mano e ci «conduce in alto», sul Monte elevato, «in disparte». I Padri della Chiesa hanno letto in questo evento l’inizio della vita nuova in Cristo. Un’esperienza fondamentale per poter vivere nel mondo senza essere del mondo, la partecipazione alla sua vittoria sulla morte. ... contemplazione

Oggi ci viene questa luce: non siamo solo noi che camminiamo per la strada stretta, carichi della Croce, ma Dio ci "prende con sè". La vocazione, o chiamata, è avere questa esperienza.

Una nuova prospettiva, più ampia. Una luce nuova.

Vedere una persona trasfigurata, può esserci capitato, una felicità particolare, in un matrimonio c'è questa "magia", o quando nasce un bambino. Si vorrebbe che quel momento rimanesse per sempre.

Prendere con sé... salire su un alto monte... il suo volto si trasfigurò

Pregare trasforma: tu diventi ciò che contempli, ciò che ascolti, ciò che ami, diventi come Colui che preghi. Parola di Salmo: «Guardate a Dio e sarete raggianti!» (Sal 34,6). I tre discepoli, si emozionano, sono storditi, hanno potuto gettare uno sguardo sull'abisso di Dio. Un Dio da godere, un Dio di cui stupirsi.


Rabbì, che bello essere qui! Facciamo tre capanne. Sono sotto il sole di Dio e l'entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita - che bello! - ci fanno capire che la fede per essere pane, per essere vigorosa, deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un “che bello!” gridato a pieno cuore. È bello stare qui. Qui siamo di casa, altrove siamo sempre fuori posto; altrove non è bello, qui è apparsa la bellezza di Dio e quella del volto alto e puro dell'uomo.

le circostanze

Poi si scende dal monte, ma l'esperienza rimane e si impara che é possibile vedere Dio e dire che é bello... Gesù invia un altro consolatore...

Cerchiamo di vivere le circostanze di tutti i giorni[1] con visione soprannaturale, sicuri che abbiamo la grazia per santificare ogni momento della nostra vita e per aiutare chi abbiamo intorno, soprattutto le persone più fragili: vi suggerisco di far sentire la vostra vicinanza affettuosa anche attraverso frequenti telefonate a chi rimane in casa, malati, anziani. Messaggi, lettere, ecc...

È una trappola, quando le circostanze quotidiane diventano troppo assorbenti e non ci permettono di guardare anche “alle cose di lassù”.

È una trappola perché non ci lasciano crescere, è un guardare troppo alle circostanze concrete, all’oggi, ai nostri progetti, ma ci impediscono di vedere gli altri e di percepire la vicinanza di Dio.

in ogni caso...

Al v. 33: Pietro non sapeva quello che diceva. Infatti, dopo, ebbe paura con il presentarsi della nube. La trasfigurazione era già andata via dai suoi occhi. La luce della trasfigurazione non aveva raggiunto ancora il suo cuore. Ma poi si. È una esperienza che aiuta a capire ed accettare la Croce

... cosa posso fare io che mi sento debole, fragile, peccatore?

Dio ti dice: non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio, non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo[2]

Queste considerazioni ci sono molto utile. Nel nostro cammino può darsi che avanziamo stancamente, oppure con voglia, ma sempre con difficoltà.

È l’incontro della nostra debolezza con la forza della sua grazia, è avere fiducia nella sua azione che ci permette di vivere nella carità, di fare tutto con gioia e umiltà, per la gloria di Dio e nel servizio al prossimo. (Francesco).

vocazione cristiana


Non dobbiamo aver paura di tendere verso l’alto, verso le altezze di Dio; non abbiamo paura che Dio ci chieda troppo, ma lasciamoci guidare in ogni azione quotidiana dalla sua Parola, anche se ci sentiamo poveri, inadeguati, peccatori: sarà Lui a trasformarci secondo il suo amore. (BXVI)....

E seguirlo così da vicino che viviamo con lui, come i primi Dodici; così da vicino che ci identifichiamo con Lui, che viviamo la sua vita, finché verrà il tempo, in cui non avremo posto ostacoli, in cui possiamo
dire con san Paolo: non vivo io, ma Cristo vive in me (Gal 2, 20) (San Josemaria, In dialogo con il Signore, n. 17).

maria ci precede

l'Assunzione della Madonna ci porta a considerare la realtà di questa speranza gioiosa. Siamo ancora pellegrini, ma Lei, nostra Madre, ci ha preceduti e ci indica già il termine del cammino: ci ripete che è possibile arrivare e che, se saremo fedeli, arriveremo.

 



[1] Colloquio del Papa con i parroci romani 15 febbraio 2018, domanda complicata. Prende spunto per suggerire la des. Ma innanzitutto, cogliere la presenza di Dio. Come le circostanze particolari che in parte stiamo ancora vivendo.

[2] Francesco

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