DOMANI MERCOLEDì DELLE CENERI. UNA RIFLESSIONE SUL PERDONO!


per iniziare la quaresima

Luca 15, 1-3. 11-32 i due figli e il Padre misericordioso

Rileggiamo la storia dei due figli ma dalla visuale del figlio maggiore.

Il più giovane sembra un tipo brillante e simpatico. Rubacuori, il cocco di tutti. Sportivo e vincente. Generoso e spontaneo, ma anche un po' narcisista. Sa stare al centro della scena e con facilità da e prende.

Sicuro di sé pensa che tutto gli è dovuto e tutto gli sia possibile, con grande naturalezza, senza molti scrupoli, si lancia all'avventura e chiede "la sua parte" e lascia i genitori perplessi e sorpresi e tutti della casa addolorati, ma allo stesso contenti perché il loro beniamino può realizzare il suo sogno, anche se nessuno sa bene quale sia, ma tutti hanno fiducia in lui. E poi lui è così sicuro e felice, che nessuno se la sente di contraddirlo.

Il maggiore è tutt'altro tipo: serio, responsabile, un po' musone. Timido e introverso. Anche lui conquistato dalla simpatia del più giovane, viene pian piano ecclissato e relegato nell'ombra. Si ritaglia il ruolo di lavoratore zelante. Così si sente più sicuro, ma allo stesso tempo non può non nascere in lui un serio risentimento. Vede le crepe nella personalità del fratello e ciò esaspera un po' il suo giudizio nel vederlo avere tanto successo.

Il colpo di scena e la partenza improvvisa è per lui doppiamente dolorosa. Si sente tradito non solo dal fratello, ma da tutti gli altri, che non hanno visto ciò che per lui era chiaro. Vede l'ingiustizia nei suoi confronti e nasce un certo risentimento anche verso il padre che, a suo giudizio, si è mostrato debole e cieco. Si allontana da lui.

Passano gli anni, due/tre. Forse il risentimento si è un po' assopito. In definitiva ora è finalmente libero e non offuscato dal fratello, fa le sue cose in modo diligente e preciso. Compie il suo dovere, ma senza amore.  La confidenza verso il padre si è spezzata, anche se la ferita interiore, non brucia più così come prima.

 Quando improvvisamente, nel ritmo ordinato e preciso delle sue giornate, in quella casa finalmente sua, prorompe il rumore di una festa. Il fratello minore è tornato, c'è grande gioia in tutti.  Il padre lo ha accolto ed ha ordinato di uccidere il vitello ingrassato, quello riservato alle grandi occasioni.

Tradimento, inganno. Di nuovo, ingiustizia. Si sente preso da una forte rabbia. Come è possibile che quell'impostore, ingannatore, che ha dilapidato metà del patrimonio, in feste e prostitute, sia accolto senza nessun castigo, senza pagare il male fatto. Addirittura, viene accolto di nuovo come se nulla fosse successo. È ingiusto, non ci sto. Non partecipo.

Il padre va anche da lui, e cerca di convincerlo e gli spiega:

"31Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».(Luca 15, 31).

Non viene detto come va a finire. Il destino del fratello maggiore è aperto.

Avrà accolto l'invito del Padre ad essere misericordioso, a riscoprire qualcosa a cui si era abituato, il dono di essere stato sempre con il Lui, oppure si sarà lasciato vincere dall'ipocrisia, si sarà scandalizzato per la bontà del Padre e avrà vissuto il resto della sua vita amareggiato e infelice?

Non lo sappiamo, ci auguriamo che abbia fatto il salto, che abbia rinunciato alla "mera giustizia", per essere misericordioso e perdonare il fratello. E riconciliarsi anche con sé stesso.

Ma immaginiamo, per un momento, che il padre si sia lasciato convincere dalla protesta del figlio: «Hai ragione è ingiusto. Tu ormai sei l'erede, lui non merita più niente. Tu mi sei rimasto accanto, lui ha scelto di andar via e noi lo accontentiamo. Se vuole può andare a lavorare a ore nel podere di mio fratello. Ma qui non torna più.»

Se la parabola fosse finita così, non solo sentiremmo, magari dopo un po’, un fondo di ancor più profonda ingiustizia, ma ci sentiremmo persi.

Non c'è salvezza, non è data possibilità di riparare. Non è prevista la possibilità di una conversione.

Questo padre giusto, ma senza misericordia, ci apparirebbe alla fine ingiusto.

È così, la sola giustizia non basta.




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