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COMMENTO A LUCA 11,15-26: SCACCIARE I DEMONI

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                 COMMENTO A LUCA 11,15-26: SCACCIARE I DEMONI Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». (...) Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima ».   Ogni istante della nostra vita o è guidato dallo spirito di Dio, che è amore, o è guidato dallo spirito contrario (l’avversario, Satana) che è egoismo. Questa è la verità che ci vene trasmessa in questo Vangelo. Gesù, provocato, si difende bene e afferma senza...

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI.

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  Commento a Luca 11,5-13. Perseveranza nella preghiera. Vangelo di giovedì della XXVII settimana del tempo ordinario. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che s...

COMMENTO VANGELO DI OGGI. LUCA 11,1-4: PADRE NOSTRO.

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  COMMENTO VANGELO DI OGGI. LUCA 11,1-4: PADRE NOSTRO. Mercoledì della XXVII settimana delle ferie del Tempo Ordinario Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».   Conosciamo la versione di Matteo, più lunga. Quella che recitiamo abitualmente. Cosa possiamo imparare meditando queste parole?   Che Gesù pregava . Come discepoli dobbiamo imitare, seguire il maestro. Gesù sente il bisogno di pregare, di cercare l’intimità con il Padre, per avere luci, sostegno e cogliere quale è la sua volontà.   Che la preghiera inizia con la petizione semplice e umile del discepolo “insegnaci a...

INTRODUZIONE AL CRISTIANESIMO: LA PREGHIERA. TESTI DI MADRE TERESA.

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Introduzione al cristianesimo. la preghiera: testi di Santi e dalla scrittura. "Dobbiamo pregare perché la preghiera dilata il nostro cuore sino a quando è capace di contenere il dono di Dio stesso. Proprio come il seme è destinato a diventare un albero, così noi siamo destinati a crescere in Gesù. Quando sei faccia a faccia con Dio, non puoi fare altro che renderti conto di essere un nulla e di non avere nulla. Dio parla nel silenzio del tuo cuore. Se ti metti davanti a Dio in preghiera e in silenzio, Dio sicuramente ti parlerà: è soltanto quando realizzi la tua nullità, il tuo vuoto, che Dio può riempirti di sé. Le anime di preghiera sono anime di profondo silenzio. Non potremo metterci direttamente in presenza di Dio senza obbligarci a un silenzio interiore ed esteriore. E' la ragione per cui dobbiamo abituarci al silenzio dello spirito, degli occhi e della lingua" (Madre Teresa). 854 "Quando guardiamo la croce, vediamo Gesù che ci ha amato; quando guardiamo il ta...

IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL 2 OTTOBRE 2022

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  anniversario della fondazione dell’opus dei   Scriveva san Josemaria nel 1934: “L'Opera di Dio non l'ha immaginata un uomo (...). Da molti anni il Signore l'ispirava a uno strumento inetto e sordo, che la vide per la prima volta il giorno dei Santi Angeli Custodi, il due ottobre 1928”. In quell’anno, facendo in solitudine i suoi esercizi spirituali, gli appunti che aveva portato con sé per meditarli durante gli esercizi spirituali contenevano idee, che, a quanto pare, erano prive di un ordine sistematico. Nei giorni successivi agli esercizi li ricopiò ordinatamente, secondo l'illuminazione generale da poco ricevuta “su tutta l'Opera”. La visione unitaria del progetto divino evidenziava, con nuove dimensioni, quanto in precedenza gli era stato ispirato in maniera frammentaria. E all’interno di questo scenario di incommensurabili dimensioni storiche «vide l'Opus Dei quale il Signore lo voleva e come avrebbe dovuto essere nel corso dei secoli».      ...

UNA MEDITAZIONE DI PADRE PIO.

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  Dalle lettere di san Pio da Pietrelcina, sacerdote (Edizione 1994: II, 87-90, n. 8) Pietre dell’eterno edificio    Con ripetuti colpi di salutare scalpello e con diligente ripulitura l’Artista divino vuole preparare le pietre con le quali costruire l’edificio eterno. Così canta la nostra tenerissima madre, la santa Chiesa Cattolica, nell’inno dell’ufficio della dedicazione della chiesa. E così è veramente.    Molto giustamente si può affermare che ogni anima destinata alla gloria eterna è costituita per innalzare l’edificio eterno. Un muratore che vuole edificare una casa innanzi tutto deve ben ripulire le pietre che vuole usare per la costruzione. Cosa che ottiene a colpi di martello e scalpello. Allo stesso modo si comporta il Padre celeste con le anime elette, che la somma sapienza e provvidenza fin dall’eternità ha destinate ad innalzare l’edificio eterno.    Dunque, l’anima destinata a regnare con Gesù Cristo nella gloria eterna deve essere ripu...

FESTA DELLA BEATA MARIA VERGINE ADDOLORATA, 15 SETTEMBRE 2022.

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  COMMENTO AL VANGELO: Giovanni 19, 25 -27 Maria e la santa croce perseverare “fino in fondo” Giovanni 19,25-27. Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. In questa festa contempliamo la Croce dal punto di vista di Maria. La Madonna ci insegna a come seguire Gesù. Stava presso la Croce (Stabat Mater), non si trova per caso e contro la sua volontà. Giovanni Paolo II indicava quattro modalità con cui Maria si pone come esempio di fedeltà. Cerca di  comprendere la volontà di Dio : come avverrà questo, meditava in cuor suo; l’accoglienza docile : il fiat, si; la coerenza , che la porta a seguire il figlio ed assecondarlo. Diventa “discepola”. e infine, la Croce, la  perseveranza  nella prova. E’ facile seguire per un po’; essere coerente in alcune occasioni, o fino ad un certo limite, ma perseverare fino alla fine ma anche “fino in fondo”. Accettare le conseguenze. Maria ci rivela il mistero della croce Gesù si ...