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14. Gesù era discepolo di San Giovanni Battista ?

Dato che la relazione fra Giovanni Battista e Gesù fu così diretta e intensa, viene da chiedersi se fra loro ci fosse un rapporto maestro-discepolo. Per una risposta adeguata a questa domanda è necessario soffermarsi su tre aspetti dibattuti fra gli studiosi: i discepoli di Giovanni, la rilevanza del battesimo di Gesù nel Giordano e le lodi al Battista. 1. I discepoli di Giovanni. Se ne fa cenno con frequenza nei Vangeli (Mc 2, 18; Mt, 11, 2) e sappiamo che alcuni di essi si unirono poi a Gesù (Gv 1,35-37). Non si trattava di compagni occasionali: condividevano la sua stessa vita (Mc 2,18) e le sue stesse idee (Gv 3,22). Flavio Giuseppe distingue due categorie di discepoli, alcuni che ascoltavano con piacere il suo insegnamento sulla virtù, sulla giustizia, ecc., e si facevano battezzare; altri che “si riunivano attorno a lui perché si esaltavano molto al sentirlo parlare” (Antichità giudaiche 18,116-117). Il quarto vangelo riferisce che alcuni discepoli di Giovanni mostrarono una cert

Breve corso di storia della Chiesa

III E IV SECOLO NELLA STORIA DELLA CHIESA (3) La crisi ariana Data la sua importanza è opportuno insistere sulla crisi prodotta dall’arianesimo. Ario, oriundo di Cirene, discepolo di Luciano di Antiochia, divenuto presbitero in Alessandria, sollevò clamorose riprovazioni quando nella sua predicazione cominciò ad affermare che Cristo era una semplice creatura, ancorché sommamente gradita a Dio. Il vescovo Alessandro lo convocò per una disputa pubblica e lo dichiarò perdente con l’invito di ritrattare. Ario, con due vescovi e cinque presbiteri rifiutò la ritrattazione. Scrisse ai vescovi orientali raccontando a modo suo la vicenda. Quando Alessandro ebbe sentore di queste manovre emanò una lettera circolare a tutto l’episcopato per rettificare l’esposizione dei fatti. Quando Costantino ebbe sentore della crisi, senza capire fino in fondo la questione, ritenne opportuno per la salvaguardia dell’unità dello Stato, di convocare tutti i vescovi nella città di Nicea al fine di ristabilir

Gesù era celibe, sposato o vedovo ?

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Dai dati che ci offrono i 4 Vangeli canonici, sappiamo che Gesù era un artigiano di Nazaret (Mc 6,3) e che quando aveva circa trenta anni iniziò il suo ministero pubblico (Lc 3,23). Sappiamo che accanto al gruppo discepoli, c’erano anche alcune donne che lo accompagnavano (Lc 8,2-3) e altre con le quali aveva rapporti di amicizia (Lc 10, 38-42). Anche se non viene mai specificato se fosse celibe, sposato o vedovo, gli evangelisti si riferiscono alla sua famiglia, a sua madre, ai “suoi fratelli e sorelle”, ma mai a “sua moglie”. Questo silenzio è eloquente. Gesù era conosciuto come il “figlio di Giuseppe” (Lc, 23 ; 4,22 ; In 2,45 ; 6,42) e, quando gli abitanti di Nazaret si sorprendono per i suoi insegnamenti, esclamano : “Non è questo l’artigiano, il figlio di Maria, e fratello di Giacomo e di Giosè e di Giuda e di Simone ? E le sue sorelle non vivono qui tra noi ?” (Mc 6,3). In nessun testo si fa riferimento ad una moglie. La tradizione non ha mai fatto cenno di un possibile mat

12. In che lingua parlò Gesù ?

Nel I secolo nel territorio dove visse Gesù si utilizzavano quattro lingue : aramaico, ebraico, greco e latino. Quella ufficiale e allo stesso tempo la meno impiegata era il latino. La usavano quasi esclusivamente i funzionari romani per conversare tra loro, e la conoscevano alcune persone colte. Non sembra probabile che Gesù avesse studiato latino e che lo impiegasse nelle relazioni ordinarie o nella sua predicazione. Per quanto che si riferisce al greco, non sarebbe invece sorprendente che Gesù se ne sia servito qualche volta, perchè molti contadini e artigiani di Galilea conoscevano questa lingua, almeno i rudimenti necessari per una semplice attività commerciale o per comunicare con gli abitanti delle città, che erano nella loro maggioranza gente di cultura ellenica. Si impiegava anche in Giudea : si calcola che degli abitanti di Gerusalemme fra l’otto e il quindici per cento, parlassero in greco. Malgrado tutto, non si sa se Gesù impiegò il greco qualche volta e non è possibile de

Breve corso di storia della Chiesa

III E IV SECOLO NELLA STORIA DELLA CHIESA (2) La svolta costantiniana Costantino era figlio di Costanzo Cloro e di Elena, cristiana. Il suo biografo più importante è Eusebio di Cesarea, vescovo e primo grande storico della Chiesa. La notte precedente la battaglia decisiva contro Massenzio sostenuta alle porte di Roma, Costantino avrebbe avuto la visione secondo cui, col monogramma di Cristo sugli scudi, avrebbe vinto. A Roma Costantino si trattenne poco, raggiunse Milano dove promulgò il noto editto di tolleranza, già emanato per l’oriente. Il cristianesimo divenne religio licita nell’impero, si ordinava la restituzione delle proprietà confiscate alle comunità cristiane, ricevendo indennizzi per quelle che non erano recuperabili. Perciò Costantino fece costruire le basiliche di San Giovanni, di San Pietro, di San Paolo Fuori le Mura e dei Santi Apostoli. A Gerusalemme, la madre Elena fece costruire la chiesa del Santo Sepolcro, dopo aver effettuato gli scavi che permisero di rinven

11. San Giuseppe si sposo una seconda volta?

Secondo Matteo quando la santissima Vergine concepì verginalmente Gesù era sposata con Giuseppe anche se ancora non vivevano insieme (Mt 1, 18). Prima dello sposalizio vero e proprio, tra i giudei si prevedeva un periodo di fidanzamento, ma con un impegno tanto forte e vincolante che i due promessi potevano essere già chiamati sposo e sposa e che si poteva sciogliere solo mediante il ripudio. Dallo stesso evangelista apprendiamo, dopo la rivelazione dell’angelo a Giuseppe, che Maria aveva concepito per opera dello Spirito Santo (Mt 1, 20), che si sposarono e andarono ad abitare insieme. I fatti successivi lo confermano: la fuga e il ritorno dall’Egitto e la sistemazione definitiva a Nazaret (Mt 2, 13 – 23), cosi come l’episodio del pellegrinaggio a Gerusalemme con Gesù adolescente che parla ai dottori nel tempio (Lc 2, 41-45). San Luca inoltre, quando narra l’episodio dell’Annunciazione presente Maria come “una vergine sposata con Giuseppe della casa di Davide” Quindi secondo Matteo e

Breve Corso di Stori della Chiesa

III E IV SECOLO NELLA STORIA DELLA CHIESA (1) Occorre ripetere che col termine “ Grande Chiesa ” si intende affermare che i cristiani avevano raggiunto la consapevolezza di esser presenti in tutte le nazioni con una funzione volta ad animare una società che si sforzava di ignorarli e disprezzarli, ma comprendendo al tempo stesso che il futuro andava nella loro direzione. L’età dei Severi Dal 193 a Roma aveva preso il potere Settimio Severo in seguito a una guerra civile. La sua famiglia tenne il potere fino al 235. Fu un quarantennio con poche persecuzioni e perciò le comunità cristiane crebbero di numero. Settimio Severo era un africano di Leptis Magna, un rude soldato convinto che per difendere l’impero occorreva trattare bene i soldati. Costoro tuttavia, costavano somme favolose che si traducevano in tasse crescenti per i cittadini dell’impero, travagliati dalla crescente crisi demografica e dalle pestilenze che dal tempo di Marco Aurelio avevano falcidiato vite umane in tut