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Recensione: ERWIN SCHRÖDINGER, Che cos’è la vita, Adelphi, Milano, 1995

Pubblicato nel 1944, Che cos’è la vita di Erwin Schrödinger, è uno dei saggi che appartengono alla storia della biologia molecolare, grazie alle sue speculazioni sulla natura fisica dei geni fatte dieci anni prima della scoperta della struttura a doppia elica del DNA. Risultato a prima vista sorprendente dato che il suo autore era un fisico, in particolare uno dei padri fondatori della Meccanica quantistica . Eppure fu proprio lo sguardo da fisico dell’autore uno degli elementi innovativi della sua visione. Il suo approccio è indicativo del clima del pensiero scientifico degli anni ’40-’50 del secolo scorso e le ipotesi che egli mosse sulla struttura del gene, a distanza di anni, furono persino acclamate da alcuni come profetiche (cfr. O’Neill et al., 1994). Questi motivi hanno fatto sì che questo volume riscontrasse un grande successo esercitando nei decenni posteriori una enorme influenza su tutto il mondo scientifico, determinandone anche un corrispondente modo di pensare

Discorso del Papa ai giovani a Sideney

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17. Cosa sono i manoscritti di Qumràn ?

Nell’anno 1947 nel Wadi Qumràn vicino al Mar Morto, furono rinvenuti in alcune grotte, undici in totale, delle giare che contenevano un gran numero di documenti scritti, in ebraico, aramaico e greco. Si sa che furono redatti fra il II secolo a.C. e l’anno 70 d.C., in cui ebbe luogo la distruzione di Gerusalemme. Oltre ai pochi che si sono conservati in modo integro, ne sono stati ricomposti circa altri 800, dalle varie migliaia di frammenti ritrovati. Ci sono parti di tutti i libri dell’Antico Testamento, eccetto Ester, di molti libri giudaici non canonici già conosciuti e anche di altri fino allora sconosciuti e sono apparsi anche scritti originali del gruppo di esseni che si era ritirato nel deserto. I documenti più importanti sono senza dubbio i testi della Bibbia. Fino alla scoperta dei testi di Qumràn, i manoscritti in ebraico più antichi che possediamo erano dei secoli IX-X d.C. per cui si poteva sospettare che si fossero operate tagli, aggiunte o modificato parole o frasi scomo

Quando i giudici si fanno portavoce della cultura della morte

Il dott. Renzo Puccetti denuncia il tentativo di praticare l’eutanasia di Antonio Gaspari ROMA, mercoledì, 9 luglio 2008 (ZENIT.org).- La sentenza con cui la Corte di appello di Milano ha autorizzato la morte per fame e sete di Eluana Englaro ha suscitato le reazioni indignate dei medici. Intervistato da ZENIT, il dott. Renzo Puccetti, medico-chirurgo, specialista in medicina interna di Pisa, ha affermato: “Credo che la sentenza dei giudici di Milano sia un altro tassello di quella cultura della morte ormai pervasiva nelle nostre istituzioni. Un tempo si diceva ‘finché c’è vita c’è speranza’ ma queste decisioni sembrano fatte apposta per togliere speranza alla vita”. Per leggere l'articolo clicca qui

LA SOCIETA' DEI SANI HA CONDANNATO ELUANA"

Comunicato n° 20 del 09 Luglio 2008 L'AMAREZZA DI SCIENZA & VITA: "LA SOCIETA' DEI SANI HA CONDANNATO ELUANA" “Amarezza e stupore”: questi i sentimenti con i quali l’Associazione Scienza & Vita ha accolto la sentenza dei giudici milanesi che hanno autorizzato l’interruzione dei trattamenti di idratazione e alimentazione per Eluana Englaro. “Grande amarezza – denuncia l’Associazione – perché si legittima l’uccisione di un essere umano privandolo delle cose più elementari: l’alimentazione e l’idratazione. Stupore perché la società dei sani ha deciso di non prendersi cura di un essere umano in condizioni di grandissima fragilità e dipendenza, condannandolo ad una morte atroce per fame e per sete”. Nello specifico Scienza & Vita sottolinea “le errate motivazioni di questa decisione dei magistrati lombardi”. Innanzitutto da questa sentenza – osserva l’Associazione – emerge “l’idea che una persona in stato vegetativo sia soltanto

Ritornare a Paolo “nostro fratello”

ROMA, lunedì, 7 luglio 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito l'articolo scritto dall'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, e apparso sul primo numero della rivista “Paulus” . * * * «Nelle Lettere del nostro carissimo fratello Paolo ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli incerti le travisano, al pari delle altre Scritture, a loro rovina». Queste parole, un po’ sorprendenti, della Seconda Lettera di Pietro (3,16) ci ricordano che già nei primi tempi della cristianità le Lettere di San Paolo erano considerate come “Scritture” sacre e ispirate, ma ci ammoniscono anche che è necessaria una corretta interpretazione per comprenderle e non travisarle. Cosa che è accaduta nella storia successiva, se pensiamo che un famoso studioso francese dell’Ottocento, Ernest Renan, le esorcizzava come «un pericolo e uno scoglio e la causa dei principali difetti della teologia cristiana», mentre il filosofo tedesco

Note sulla storia del concetto di "Libertà religiosa"

AMMAN, sabato, 5 luglio 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la versione integrale dell'intervento pronunciato il 23 giugno, ad Amman, dal prof. Nikolaus Lobkowicz, Direttore dell’Istituto per gli studi sull’Europa Orientale di Eichstätt (Baviera), in occasione dell'incontro Comitato scientifico del Centro Internazionale Studi e Ricerche “Oasis” sul tema “La libertà religiosa: un bene per ogni società”. Per leggere tutto l'articolo clicca qui