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Breve Corso di Storia della Chiesa

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V E VI SECOLO NELLA STORIA DELLA CHIESA (2) I Franchi L’unica popolazione germanica passata direttamente dal paganesimo all’ortodossia cattolica fu la stirpe dei Franchi che tra il V e il VI secolo poterono vantare un re geniale, Clodoveo. La conversione dei Franchi, battezzati da san Remigio vescovo di Reims a gruppi di trecento nel Natale 498, significò l’assimilazione dei Franchi da parte della maggioranza gallo-latina che ebbe la meglio anche sul piano linguistico. I Franchi occupavano la sezione di nord-est della Gallia, dalla Mosa fino alla Senna. In Aquitania, a sud della Loira, si fissarono i Visigoti che occupavano anche tutto il nord della Spagna fino a Toledo. Il sud della Spagna, la Betica, fu occupato dai Vandali e da allora fu denominato Andalusia. In seguito i Vandali occuparono l’Africa del nord fino a Cartagine divenendo una pericolosa potenza navale che estese la sua potenza sulla Sicilia, la Sardegna e le Baleari. Le guerre gotiche Nel 527, quando Giustinia

20. Quali furono i rapporti di Gesù con l’Impero Romano?

Nel complesso panorama sociale e politico in cui visse Gesù, molto spesso in rivolta, è degno di nota il fatto che Egli non manifestò, almeno di prima intenzione, un’aperta avversione allo stato romano, anche se neppure lo accettò acriticamente. Un episodio rilevante è quello che si ritrova nei tre vangeli sinottici, in cui alcuni farisei, messisi per l’occasione d’accordo con alcuni erodiani, gli tendono un tranello con una domanda capziosa : “Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere : è lecito o no pagare il tributo a Cesare ?” (Mt 22, 16-17). La reazione di Gesù è ben nota: “Conoscendo Gesù la loro malizia, rispose : perché mi tentate, ipocriti ? Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli presentarono un denaro. Ed Egli domandò loro : di chi è questa immagine e l’iscrizione ? Di Cesare - risposero - allora disse loro : rendete dunque a Cesare quello

Benedetto XVI viaggio apostolico in Francia

VIAGGIO APOSTOLICO IN FRANCIA IN OCCASIONE DEL 150° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI DI LOURDES (12 - 15 SETTEMBRE 2008) INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA AL COLL ÈGE DES BERNARDINS DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI Parigi, venerdì 12 settembre 2008 Signor Cardinale, Signora Ministro della Cultura, Signor Sindaco, Signor Cancelliere dell’Institut de France, cari amici ! Grazie, Signor Cardinale, per le Sue parole gentili. Ci troviamo in un luogo storico, edificato dai figli di san Bernardo di Clairvaux e che il Suo grande predecessore, il compianto Cardinale Jean-Marie Lustiger, ha voluto come centro di dialogo tra la Sapienza cristiana e le correnti culturali intellettuali e artistiche dell’attuale società. Saluto in modo particolare la Signora Ministro della Cultura che rappresenta il Governo, così come il Signor Giscard d’Estaing e il Signor Chirac. Rivolgo ugualmente il mio saluto ai Ministri presenti, ai rappresentanti dell’Unesco, al Sig

19. Che orientamenti politici ebbe Gesù ?

Gesù fu accusato davanti alle autorità romana di promuovere una rivolta politica (cf Lc 23,2). Il procuratore Pilato ricevette pressioni perché lo condannasse a morte per questo motivo : “«Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare»” (Gv 19,22). Per questo, nel titulus crucis dove si indicava il motivo della condanna era scritto : “Gesù Nazareno, re dei giudei “. Prendendo come pretesto la predicazione di Gesù sul Regno di Dio, un regno di giustizia, amore e pace, i suoi accusatori lo presentarono come un avversario politico che avrebbe potuto creare problemi a Roma. Ma Gesù non partecipò al dibattito pubblico ne prese partito per nessuno dei gruppi o tendenze in cui si dividevano le opinioni e l’azione politica delle popolazioni che allora vivevano in Galilea o Giudea. Questo non vuol dire che Gesù si disinteressasse delle questioni rilevanti nella vita sociale del suo tempo. La sua attenzione verso i malati, i poveri e i bisognosi non

EUTANASIA

Caso Eluana: occorre far parlare la scienza di Maurizio Fontana, Osservatore Romano, 23 luglio 2008 Intervista al neurologo Gigli sugli aspetti medico-scientifici dell’assistenza ai malati in stato vegetativo Non hanno ancora ricevuto risposta i venticinque medici neurologi che lo scorso 16 luglio hanno inviato al procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Milano una lettera per motivare scientificamente la richiesta di bloccare le procedure intese a porre fine alla vita di Eluana Englaro, la giovane - in stato vegetativo da sedici anni in seguito a un incidente - per la quale i genitori hanno chiesto la sospensione della nutrizione e della idratazione assistite. Sono passati pochi giorni. "Probabilmente mancano ancora i tempi tecnici per una risposta ufficiale - afferma Gian Luigi Gigli, professore di neurologia dell'università di Udine, firmatario e coordinatore dell'iniziativa - ma nel frattempo abbiamo già ricevuto numerose adesioni di altri

Breve Corso di Storia della Chiesa

V E VI SECOLO NELLA STORIA DELLA CHIESA (1) La grande spinta del IV secolo, dopo che il cristianesimo divenne religio licita all’interno dell’impero, durò fino alla metà del V secolo, fino al Concilio di Calcedonia del 451 che in larga misura esaurì l’elaborazione teologica dei due principali temi della teologia cattolica, ossia le dottrine trinitaria e cristologica. Il Concilio di Efeso Nestorio vescovo di Costantinopoli, ma discepolo della scuola di Antiochia per quanto riguarda la formazione teologica, reagì violentemente nei confronti del termine “Theotokos” (Madre di Dio) applicato alla Madonna. Quel termine era in uso da molto tempo e non aveva mai sollevato polemiche. Nestorio si dichiarò disponibile ad accettare il termine “Christotokos” (Madre di Cristo), un’affermazione grave perché si poteva interpretare come separazione tra le due nature, umana e divina, in Cristo. Cirillo, vescovo di Alessandria, guidò una campagna molto dura contro Nestorio e perciò l’imperatore

18. Che atteggiamento ebbe Gesù di fronte alle pratiche penitenziali ?

Come in altre religioni, le pratiche penitenziali erano abituali anche nel popolo di Israele. L’orazione, l’elemosina, il digiuno, la cenere sopra il capo, il sacco: veste di un tessuto rozzo e ruvido indossato direttamente sulla pelle (detto anche cilicio: cfr. per es. 2 Sam 3,31; Ez, 7, 18; Mt, 11, 21; ecc.), erano alcuni dei molti modi con cui gli israeliti manifestavano il loro desiderio di cambiar vita e convertirsi a Dio (cf. Tb 12,8 ; Is 58,5 ; Gl 2,12-13 ; Dn 9,3 ecc.). Gesù, come unanimemente attestano gli storici e gli studiosi della Scrittura, mise al centro della sua predicazione l’annuncio del Regno di Dio ed chiedeva anche la conversione come parte essenziale dell’annuncio: “Il tempo si è compiuto e il Regno di Dio sta per arrivare: convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15). La conversione (penitentia in latino, metanoia in greco) alla quale Gesù chiama, consiste in un cambio profondo del cuore e ci esorta a dare frutti degni di penitenza (Mt 3,8), a cambiare la vita i