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VIVERE LA SETTIMANA SANTA

1. Domenica delle Palme: entrata in Gerusalemme e narrazione della Passione. Luca 19, 37:  Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei  discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che  avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene,   il re, nel nome del Signore.  Pace in cielo  e gloria nel più alto dei cieli!». Luca 23, 20  Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!» Fuggiamo dall'anonimato, guardiamo al Crocefisso. La nostra fede deve essere personale, anche sfidando la corrente avversa. Gesù chiama ciascuno di noi. 2. Lunedì Santo: il profumo del dono. Giovanni 12,  3:  Maria allora prese trecento grammi di profumo  di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi  capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Dare con generosità. Gesù don

COMMENTO AL VANGELO DI LUCA 2, 41 - 51

Cuore Immacolato di Maria ( Gesù perduto e ritrovato nel tempio ) Gesù si nasconde. E noi disattenti lo perdiamo. Accorgerci se nella nostra vita, nelle nostre giornate, sia “assente”. Ci sembra che sia con noi, ma in realtà stiamo pensando ad altro guardando da un’altra parte e Gesù va ad “occuparsi delle cose del Padre”. Allora andiamo a cercarlo e lo troveremo “nel tempio”, nella preghiera e nel nostro cuore contrito e addolorato. Come Giuseppe e Maria anche noi siamo “un po’ angosciati”. Dobbiamo esserlo e l’unica cosa che veramente vale la pena non perdere. Trovarlo e diventare suoi discepoli. Come i dottori e gli anziani diventare “discepoli” di Gesù, ascoltare ciò che dice. Maria è la protagonista. Qui è lei “il capo famiglia” superando consuetudini e tradizioni. Giuseppe ascolta, capisce che sta succedendo qualcosa di importante, rispetta il ruolo e il dolore di Maria. Lui ha intuito quale sarà il destino di quel bambino e lo rispetta. Chissà forse come p

VIENI SANTO SPIRITO

SOLENNITA’ DI PENTECOSTE. ANNO B Vangelo secondo Giovanni 15,26-27.16,12-15. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.... Pentecoste significa “50 giorni”, tempo simbolico per indicare “un tempo compiuto”. La missione del Figlio è conclusa, la redenzione è avvenuta, ma la sua attuazione è da compiere attraverso la “missione” dello Spirito, frutto dell’Amore del Padre e del Figlio. Non c’è un “tempo” dello Spirito o un “tempo del Figlio”, ma è sempre la Trinità che agisce. Ma ogni Persona ha una sua missione, ora attraverso il Paraclito, la redenzione compiuta da Gesù si “realizza”, in ciascuno di noi. Il “Paraclito”, colui che “ci sta vicino” che ci difende, l’Avvocato, il nostro “Difensore”, contro l’Accusatore, colui che ci fa l

Digiuno e preghiera per la pace

23 febbraio: Il Papa indice una "Giornata di preghiera e digiuno per la pace" Papa Francesco ha proposto ai fedeli una Giornata di particolare preghiera e digiuno per supplicare Dio perché doni la pace, in particolare alle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan. continua a leggere

VENERDì DOPO LE CENERI

Il Vangelo di oggi sottolinea in particolare la pratica del digiuno. A riguardo sono bellissime e molto utili le parole del Papa nel suo messaggio I l digiuno , infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame.

MERCOLEDì DELLE CENERI 2018. COMMENTO AL VANGELO.

Matteo 6,1-6.16-18. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.....» Questo nascondimento che Gesù ci chiede, presentandoci le opere necessarie per la nostra salvezza: l’elemosina, il digiuno e la preghiera, è forse un invito a chiuderci in una vita spirituale “intimista”? Chiuderci in una stanza, camuffare la nostra mortificazione, non far vedere a nessuno la nostra generosità, non è un modo di appartarci dagli altri, sembrare un po’ “snob”, superiori e in fondo ipocriti? Gesù dice che dobbiamo fare le cose per essere visti .... da un solo spettatore, o meglio farle come se avessimo un solo spettatore, il Padre, che “ci vede nel segreto”. Che ci vede comunque. E questo è l'essenziale e ci deve bastare. Se agiamo così non c’è pericolo che le nostre intenzioni, nel praticare “le opere buone”,

AMORE AL PAPA

Molto sbandierano i cosiddetti "valori non negoziabili", utilizzati come mazze da dare in testa agli "avversari", non come principi morali da vivere, da far apprezzare e da far conoscere. Un valore "non negoziabile", per un cattolico, é " l'unità con il Papa", che esprime concretamente l'amore al Papa e alla Chiesa. Se non sono unito al Papa, non sono unito alla Chiesa. «Che gioia poter dire con tutte le forze della mia anima: amo mia Madre, la santa Chiesa!» (Cammino, n. 518). «Grazie, mio Dio, per l'amore al Papa che hai messo nel mio cuore» (Cammino, n. 573). Queste due brevi affermazioni ci svelano i sentimenti di Josemaría Escrivá de Balaguer, ancora giovane sacerdote, nei confronti della Chiesa e del Papa. Però, già dopo i primi anni del suo ministero sacerdotale, in Cammino raccoglie il profondo amore alla Sposa di Cristo e al suo Vicario sulla terra, che si traduce in una sincera e spontanea espansione di gioia e ring