MERCOLEDì DELLE CENERI 2018. COMMENTO AL VANGELO.
Matteo 6,1-6.16-18.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dal praticare le vostre buone opere
davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete
ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.....»
Questo nascondimento che Gesù ci chiede,
presentandoci le opere necessarie per la nostra salvezza: l’elemosina, il
digiuno e la preghiera, è forse un invito a chiuderci in una vita spirituale
“intimista”?
Chiuderci in una stanza, camuffare la nostra
mortificazione, non far vedere a nessuno la nostra generosità, non è un modo di
appartarci dagli altri, sembrare un po’ “snob”, superiori e in fondo ipocriti?
Gesù dice che dobbiamo fare le cose per essere
visti .... da un solo spettatore, o meglio farle come se avessimo un solo
spettatore, il Padre, che “ci vede nel segreto”. Che ci vede comunque. E questo è l'essenziale e ci deve bastare.
Se agiamo così non c’è pericolo che le nostre
intenzioni, nel praticare “le opere buone”, si deformino e ci portino ad agire “per
essere visti”, cioè nonostante l’iniziale buona disposizione, finiamo per
agire per “vanità” e non per amore.
Il nascondimento non è uno sfuggire gli altri o
ritenerci superiori, ma fuggire il pericolo di agire “davanti allo specchio”, “per
essere visti”.
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