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SULLA STRADA PER EMMAUS VENIAMO RAGGIUNTI DA GESù NOSTRA SPERANZA

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Vera speranza, falsa speranza Ce la faremo/andrà tutto bene Sono lo slogan, la parola d'ordine, di queste settimane, il ritornello ascoltato o letto infinite volte, e che forse in futuro ci ricorderà, questo momento di storia che stiamo vivendo. Ma come tutti gli slogan possono un po' stancare, e "usurarsi", inflazionarsi, cioè perdere valore. Qualunque idea, messaggio, col passare del tempo perdono la forza iniziale. Non servono più come prima, non perché è cambiato il significato del messaggio, ma perchè la situazione si é trasformata, e magari quell'incitamento a non scoraggiarsi, che nel caos delle prime notizie di crisi, andava bene, ora quel messaggio rassicurante circa la malattia, la paura del contagio, non ci protegge ad altri timori: il futuro, il senso della mia vita di tutti i giorni, i miei programmi, ecc. Oggi questo "ce la faremo" andrebbe declinato, specificando: ce la farò a fare cosa? Ce la farò a riprendere le abitudi

IL CLUB DEL LIBRO E DELLA TORTA DI BUCCE DI PATATA DI GUERNSEY

SEGNALAZIONI FILM. Vedere un buon film può essere, in questo tempo di quarantena, una buona occupazione, utile e gradevole.  Il film che segnalo oggi è una commedia britannica, delicata nei sentimenti,  a tratti drammatica, con una sceneggiatura impeccabile ed un'ottima recitazione. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_club_del_libro_e_della_torta_di_bucce_di_patata_di_Guernsey_(film)

QUESTIONE DI TEMPO, FILM 2013 (famiglia, matrimonio)

E' una gradevole commedia, ben recitata e ben scritta. Ognuno di noi vorrebbe poter fermare il tempo, cambiare le proprie decisioni. Tim il protagonista della storia ha questo potere. Una favola, piena però di realismo e buon senso e buon umore. Alla fine la morale é che per essere felici, non occorre avere poteri straordinari https://it.m.wikipedia.org/wiki/Questione_di_tempo

TOMMASO L'INCREDULO

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Tommaso l’incredulo II domenica di Pasqua. Vangelo secondo Giovanni 20, 19-31. E’ uno dei tanti incontri che Gesù ha avuto con i discepoli, dopo la Resurrezione. Non sono racconti organici, che si sviluppano in modo ordinato. Sono ricordi “flash”. Che danno l’idea dello sconcerto e della confusione dei discepoli, che si trovano spiazzati da questa nuovo modo di essere di Gesù. Lo stesso: mangia, parla con loro, si vedono le ferite, ma non è lo stesso: attraversa muri, si mostra in più luoghi, ecc. L’apparizione che oggi ci tramanda Giovanni, si riferisce al giorno di Pasqua: i discepoli, sono nascosti, chiusi, Gesù appare attraversando le porte chiusa e l’incoraggia: “Pace a voi”. Vorrei oggi, parlarvi dell’orazione. E’ un altro vocabolo con cui in italiano indichiamo la preghiera, ma ha un significato specifico: La parola “preghiera " proviene dal verbo latino precor, che significa rivolgersi a qualcuno chiedendo un beneficio. Il termine “orazione &qu

PREGHIERA PER LA DOMENICA MATTINA

Ogni giorno ha già la sua parte. " Mio Dio, sono tempi tanto angosciosi.  Stanotte per la prima volta ero sveglia al buio con gli occhi che mi bruciavano,  davanti a me passavano immagini su immagini di dolore umano.  Ti prometto una cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò  di non appesantire l’oggi con i pesi delle mie preoccupazioni per il domani,  ma anche questo richiede una certa esperienza.  Ogni giorno ha già la sua parte. Cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di me,  ma a priori non posso prometterti nulla.  Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare noi,  ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi.  L’unica cosa che possiamo salvare in questi tempi, e anche l’unica che veramente conti,  è un piccolo pezzetto di te in noi stessi, mio Dio "  (Hetty HIllesum) Oggi domenica della Divina Misericordia, queste parole

FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA. COME POSSO ESSERE PIU' MISERICORDIOSO?

Misericordia secondo Etty Hillesum la giusta dimora del dolore (o il perdono) (28 marzo 1942) E, alla fine, all’afflizione del mondo non si dovrebbe porgere, di quando in quando, un piccolo riparo? (...) Si la vita è magnifica, e  alla fine d’ogni giorno ne faccio l’elogio (....). E il dolore che ne viene dobbiamo saperlo sostenere. Possiamo lasciare che ci schiacci ma dovremmo tornare a rimetterci in piedi, perché una persona è così forte, e perchè il dolore deve diventare, per così dire, una componente di noi stessi, un pezzo del nostro corpo e della nostra anima, non dobbiamo fuggirlo, ma sostenerlo, come una persona matura, non reagire con sentimenti di odio che vogliano vendicarsi (...) A questo dolore bisogna garantire in se stessi tutto lo spazio e la dimora che gli è dovuta, e in questo modo può darsi che il  dolore nel mondo diminuisca, se ognuno sopporta, con lealtà e serietà, completamente, ciò che gli viene inflitto. Ma se al dolore non si offre la gius

IL VENERDì SANTO

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«Non ho più abbastanza allegria né salute per impegnarmi in soggetti tristi. La Crocifissione mi ha fatto star male, ho provato molta pena, ma un Cristo portacroce finirebbe con l’uccidermi. Non potrei resistere ai pensieri penosi e seri di cui bisogna riempire lo spirito e il cuore per riuscire in soggetti di per sé così tristi e lugubri. Dunque risparmiatemi, per favore» così scrive Nicolas Poussin a Jacques Stella che gli ha commissionato una Salita al Calvario, dopo che aveva visto la sorprendente Crocifissione dipinta per De Thou, a cui l’artista aveva dedicato i mesi dal novembre 1645 al giugno 1646.  Qualche settimana fa mi trovavo di fronte a questo quadro e ho visto, trasformati in forme e colori, il dolore di cui parla l’artista che è riuscito così a rappresentare l’eclissi della luce su una tela. Si può dipingere il buio e con il buio? Poussin riesce. Crea un buco nero artistico in cui si assiste all’implosione della luce, in una specie di anti-primo-giorn