12. In che lingua parlò Gesù ?
Nel I secolo nel territorio dove visse Gesù si utilizzavano quattro lingue : aramaico, ebraico, greco e latino.
Quella ufficiale e allo stesso tempo la meno impiegata era il latino. La usavano quasi esclusivamente i funzionari romani per conversare tra loro, e la conoscevano alcune persone colte. Non sembra probabile che Gesù avesse studiato latino e che lo impiegasse nelle relazioni ordinarie o nella sua predicazione.
Per quanto che si riferisce al greco, non sarebbe invece sorprendente che Gesù se ne sia servito qualche volta, perchè molti contadini e artigiani di Galilea conoscevano questa lingua, almeno i rudimenti necessari per una semplice attività commerciale o per comunicare con gli abitanti delle città, che erano nella loro maggioranza gente di cultura ellenica. Si impiegava anche in Giudea : si calcola che degli abitanti di Gerusalemme fra l’otto e il quindici per cento, parlassero in greco. Malgrado tutto, non si sa se Gesù impiegò il greco qualche volta e non è possibile dedurlo con certezza da nessun testo, nemmeno però si può rigettare questa possibilità. E’ probabile, per esempio, che Gesù abbia parlato con Pilato in questa lingua.
Le ripetute allusioni dei vangeli alla predicazione di Gesù nelle sinagoghe e alle sue conversazioni con farisei su testi della Scrittura portano a considerare come molto probabile che conoscesse e impiegasse la lingua ebraica.
Tuttavia, quantunque Gesù conoscesse e usasse a volte l’ebraico, è ragionevole pensare che nella conversazione ordinaria e nella predicazione, utilizzasse normalmente l’aramaico, che era la lingua d’uso quotidiano fra i giudei di Galilea. Di fatto, in alcune occasioni il testo greco dei vangeli lascia in aramaico alcune parole o frasi sciolte messe in bocca di Gesù : talitha qum (Mc 5,41), corbàn (Mc, 7,11), effetha (Mc, 7,34), geenna (Mc, 9,43), abbà (mc 14,35), Eloi, Eloi, lema sabactani ? (Mc 15,34), o dei suoi interlocutori : rabbuni (Mc 10,51).
Gli studi sulle fonti linguistiche dei vangeli portano a concludere a che le parole raccolte in essi furono pronunciate originalmente in una lingua semitica : ebraico o, più probabilmente, aramaico.
La peculiare struttura del greco usato nei vangeli, rivela una matrice sintattica aramaica. Ciò si può dedurre anche dal fatto che parole poste dai vangeli in bocca di Gesù acquistano speciale forza espressiva tradotte all’aramaico, e che ci sono parole che sono utilizzate con una carica semantica diversa dal greco, derivata da un uso semitizzante. Infine, in alcune occasioni, traducendo i vangeli in una lingua semitica si percepiscono alcuni giuochi di parole che nell’originale greco restano nascosti.
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saluti da Riccardo
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