PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA CON TESTI DI SAN JOSEMARIA SULL'UMILTA'

 pensieri per tutta la settimana in preparazione alla festa dell’assunzione

 

9/agosto “Eccomi qua, per tutto ciò che vuoi”

Di nuovo innalzo il mio cuore in rendimento di grazie al mio Dio e mio Signore, perché avrebbe potuto benissimo crearci impeccabili, dandoci un impulso irresistibile verso il bene, ma reputò che i suoi servi l'avrebbero meglio servito se fossero stati liberi di farlo [Sant Agostino, De vera religione, 14, 17]. Quanto sono grandi l'amore, la misericordia di Dio nostro Padre! Di fronte all'evidenza delle sue 'divine pazzie' per i suoi figli, vorrei avere mille bocche, mille cuori, e più ancora, per poter vivere in continua lode a Dio Padre, a Dio Figlio, a Dio Spirito Santo. Pensate che l'Onnipotente, colui che con la sua Provvidenza regge l'Universo, non vuole dei servi forzati; preferisce avere dei figli liberi.

È alla portata della creatura rispondere di no a Dio, respingere questo principio di felicità nuova e definitiva. Ma se così fa, non è più figlio e diventa schiavo.

Perdonate l'insistenza. È evidente, e del resto lo possiamo verificare spesso intorno a noi o in noi stessi, che nessuno sfugge a qualche tipo di servitù. Alcuni si inginocchiano davanti al denaro; altri adorano il potere; altri, la relativa tranquillità dello scetticismo; altri fanno della sensualità il loro vitello d'oro. E la stessa cosa accade in campi più nobili. Ci affanniamo in un lavoro, in un'impresa di proporzioni più o meno grandi, nello svolgimento di un'attività scientifica, artistica, letteraria, spirituale. Se c'è impegno, se c'è vera passione, chi si applica vive da schiavo, si dà con gioia al servizio del compito che si è prefisso. (Amici di Dio, 33-34)

 

10/agosto “L'unica libertà che salva è cristiana”

Non è vero che vi sia opposizione tra l'essere buon cattolico e il servire fedelmente la società civile. Non c'è motivo di scontro tra la Chiesa e lo Stato, nel legittimo esercizio della loro rispettiva autorità, di fronte alla missione che Dio ha loro affidato. Mentono proprio così: mentono quelli che affermano il contrario. Sono gli stessi che, in ossequio a una falsa libertà, vorrebbero «amabilmente» che noi cattolici tornassimo nelle catacombe. (Solco, 301)

Mi piace parlare di avventura della libertà. È così, infatti, che si svolgono la vostra vita e la mia. Liberamente — da figli, ripeto, non da schiavi — percorriamo il sentiero che il Signore ha indicato a ciascuno di noi. Assaporiamo questa scioltezza di movimenti come un dono di Dio.

Siamo responsabili davanti a Dio di tutte le azioni che compiamo liberamente. Non c'è posto per l'anonimato; l'uomo si trova di fronte al suo Signore, e sta alla sua volontà decidere di vivere da amico o da nemico. Questo è l'inizio del cammino della lotta interiore, che è compito di tutta la vita, perché finché dura il nostro passaggio sulla terra nessuno può dire di aver raggiunto la pienezza della propria libertà. (Amici di Dio, 35-36)

 

11/agosto “Che cosa hanno detto, che cosa penseranno...”

Sentiamo parlare di superbia e forse ci immaginiamo un agire dispotico, vessatorio: la folla che acclama e il vincitore che passa, come un imperatore romano, piegando il capo sotto gli archi trionfali, per timore di urtarvi la fronte gloriosa.

Dobbiamo essere realisti: tale genere di superbia trova posto soltanto in una fantasia malata. Dobbiamo lottare contro altre forme, più sottili, più frequenti: l'orgoglio di anteporre la propria eccellenza a quella del prossimo; la vanità nelle conversazioni, nei pensieri e nei gesti; una suscettibilità quasi morbosa, che si offende per parole e azioni del tutto inoffensive.

Queste sì che possono essere, e sono, tentazioni comuni. Ci si considera il sole, il centro di coloro che ci sono accanto; tutto deve ruotare intorno a noi. Non è raro che si ricorra, con smania morbosa, a simulare dolore, tristezza, malattia, perché gli altri si prendano cura di noi e ci vezzeggino... (Amici di Dio, 101)

 

   12/agosto “Come la pietra nascosta nelle fondamenta, sotto terra, dove nessuno ti veda”

Non voler essere come quella banderuola dorata del grande edificio: per quanto brilli e per quanto stia in alto, non conta nulla per la solidità della costruzione. —Fossi tu come la vecchia pietra nascosta nelle fondamenta, sotto terra, dove nessuno ti veda: proprio per te la casa non crollerà. (Cammino, 590)

 

Lascia che ti ricordi, tra gli altri, alcuni sintomi evidenti di mancanza di umiltà:

pensare che ciò che fai o dici è fatto o detto meglio di quanto dicano o facciano gli altri;

volerla avere sempre vinta;

discutere senza ragione o, quando ce l'hai, insistere caparbiamente e in malo modo;

dare il tuo parere senza esserne richiesto, e senza che la carità lo esiga;

disprezzare il punto di vista degli altri;

non ritenere tutti i tuoi doni e le tue qualità come ricevuti in prestito;

(...)

citarti come esempio nelle conversazioni;

parlar male di te, perché si formino un buon giudizio su di te o ti contraddicano;

scusarti quando ti si riprende; (...)  (Solco, 263)

 

13/agosto “Se siamo umili, Dio non ci abbandonerà mai”

Queste depressioni, perché vedi o perché scoprono i tuoi difetti, non hanno fondamento... Chiedi vera umiltà. (Solco, 262)

 

Quanto più sei grande, tanto più umiliati, così troverai grazie davanti al Signore [Sir, 3, 18]. Se siamo umili, Dio non ci abbandonerà mai. Egli abbatte l'alterigia del superbo, ma soccorre gli umili. Egli libera l'innocente; questi sarà liberato per la purezza delle sue mani [Cfr Gb 22, 29-30]. L'infinita misericordia del Signore non tarda a venire in soccorso di chi lo invoca umilmente. (...) Non intimoritevi e non temete alcun male, anche se le circostanze in cui realizzate il vostro lavoro sono tremende, peggiori forse di quelle di Daniele nella fossa delle belve voraci. La mano di Dio è sempre possente e, se fosse necessario, opererebbe meraviglie.  (Amici di Dio, 104)

 

14/agosto “Sentirò il calore della tua divinità”

Quando si lavora per Dio, bisogna avere “complesso di superiorità”, ti ho ricordato. Ma questa, mi domandavi, non è una manifestazione di superbia?

— No! È una conseguenza dell'umiltà, di un'umiltà che mi fa dire: Signore, Tu sei colui che è. Io sono la negazione. Tu hai tutte le perfezioni: la potenza, la fortezza, l'amore, la gloria, la sapienza, il dominio, la dignità... Se io mi unisco a Te, come un figlio che si mette nelle forti braccia di suo padre o nel grembo dolce di sua madre, sentirò il calore della tua divinità, sentirò le luci della tua sapienza, sentirò scorrere nel mio sangue la tua fortezza. (Forgia, 342)

 

 

15/agosto“La Madre di Dio si è addormentata”

Ecco la chiave per aprire la porta ed entrare nel Regno dei cieli: “Qui facit voluntatem patris mei qui in coelis est, ipse intrabit in regnum coelorum” —colui che fa la volontà del Padre mio..., questi entrerà! (Cammino, 754)

Assumpta est Maria in coelum: gaudent Angeli! Maria è stata portata da Dio, in corpo e anima, in cielo: e gli Angeli gioiscono!

Così canta la Chiesa. Con questa acclamazione di esultanza, cominciamo anche noi la contemplazione di questa decina del Santo Rosario.

La Madre di Dio si è addormentata. Attorno al suo letto vi sono i dodici apostoli. Mattia ha sostituito Giuda.

E anche noi, per un privilegio che tutti rispettano, siamo lì accanto.

Ma Gesù vuole avere sua Madre, corpo e anima, nella Gloria. E la Corte celeste spiega tutto il suo splendore per rendere omaggio alla Madonna. Tu e io che, dopo tutto, siamo bambini . prendiamo un lembo dello splendido manto azzurro della Vergine, e così possiamo contemplare quella scena meravigliosa.

La Santissima Trinità riceve e colma di onori Colei che è Figlia, Madre e Sposa di Dio - Ed è così grande la maestà della Madonna, che gli Angeli si domandano: Chi è costei?  (Santo Rosario, 4º Mistero Glorioso).

 

Fonte, Ufficio Comunicazione Prelatura dell'Opus Dei <info.it@opusdei.org> 

I testi completi e altre citazioni si trovano in https://opusdei.org/it-it/dailytext/

 

 

 

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