CARLO ACUTIS BEATO. BREVE BIOGRAFIA PER CONOSCERLO

 


CARLO ACUTIS E LE SUE PAROLE DI VITA


Mi sono avvicinato alla figura del nuovo beato, alcuni anni fa, quando si iniziava a parlare di questo quindicenne morto nel 2006 in  fama di santità e di cui si erano giá raccolte testimonianze per iniziare il processo di beatificazione terminato ieri, 11 ottobre 2020 ad Assisi.


Carlo Acutis risveglia in chi si avvicina alla sua biografia,  la ricerca di armonia : la vita può essere breve ed è per tutti fragile, ma va vissuta nella sua pienezza senza sprecarla. 


Ripeteva: «Non io ma Dio» per indicare una vita che si de-centrava, usciva da sè per incontrare l’ Altro.


Insomma essere se stessi davanti al proprio creatore e Signore. 


Gli piaceva ripetere: «Tutti nascono come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie». E ancora: «La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio».


Si domandava: «Perché gli uomini si preoccupano tanto della bellezza del proprio corpo e non si preoccupano invece della bellezza della propria anima».


È diventata famosa la sua frase: «L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!». Dagli scritti e dalle riflessioni di Carlo, l’Eucaristia è anzitutto il «sacrificio» di Dio in favore dell’uomo. Una convinzione che lo porta a vedere il mondo con gli occhi di Dio.


Il suo amore per l’Eucaristia può essere espressa in una frase: «Più Eucaristie riceveremo e più diventeremo simili a Gesù e già su questa terra pregusteremo il Paradiso». 


L’Eucaristia, che significa «ringraziamento», per Carlo ha due significati: quello della comunione e dell’adorazione.


Attraverso l’adorazione Carlo vive una dimensione affettiva importante: silenzio e parola, ascolto e amicizia, mistero silenzioso e percezione profonda di Dio.


La forza che scaturisce dall’adorazione fa comprendere a Carlo che il corpo di Cristo oltre a stare nell’Eucaristia, è nelle persone che si amano: poveri, piccoli, forestieri, ammalati, anziani, disabili, persone sole.

Vivere la carità e aiutare quanti hanno bisogno nasce dalla capacità di adorare. I soldi che risparmia li regala ai poveri, agli anziani, alle suore di clausura, ai sacerdoti, agli extracomunitari. Per lui, «si va diritti in Paradiso, se ci si accosta tutti i giorni all’Eucaristia». 


Per Carlo «La conversione non è altro che lo spostare lo sguardo dal basso verso l’alto, basta un semplice movimento degli occhi».


Nella sua spiritualità si intrecciano elementi di mistica e di ascesi, di comunione e di contemplazione.


Due brevi video con testimonianze sulla sua vita.


Testimonianze su Carlo



Chi era Carlo Acutis

Commenti

Michele Summo ha detto…
Bella sintesi:fa desiderare di conoscere meglio Carlo per sé stessi e additarlo agli amici

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