PAPA FRANCESCO E IL DIAVOLO

 


PENSIERI DI PAPA FRANCESCO SUL DEMONIO E LA SUA AZIONE.


 -Satana è portatore di amarezza. 


“Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra (cfr. At 1,8)” (Udienza ai cardinali, 15 marzo 2013). 



 -Satana è un ladro di speranza. 


Con Gesù non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!” (Omelia della Domenica delle Palme, 24 marzo 2013). 



-Satana è il seminatore di chiacchiere e di zizzania. 


“C’è una tentazione che al diavolo piace tanto: quella contro l’unità… E il diavolo cerca di creare la guerra interna, una sorta di guerra civile e spirituale, no? Una guerra che non si fa con le armi che noi conosciamo: si fa con la lingua” (Omelia per la Gendarmeria Vaticana, 28 settembre 2013). 


 -Satana è un pericoloso seduttore. 


“I gradini del metodo del serpente antico, del demonio. Primo, avere cose, le ricchezze che ti portano lentamente alla corruzione, e questa della corruzione non è una fiaba! C’è dappertutto. Per due soldi tanta gente vende l’anima, vende la felicità, vende la vita, vende tutto” (Omelia per la Gendarmeria, 3 ottobre 2015). 


 -Satana uccide il dialogo. 


“Il serpente, il diavolo è astuto: non si può dialogare col diavolo. Oltretutto tutti noi sappiamo cosa sono le tentazioni. Tutti lo sappiamo perché tutti ne abbiamo: tante tentazioni di vanità, di superbia, di cupidigia, di avarizia, tante!” (Meditazione mattutina, 10 febbraio 2017). 


 

-Satana spinge alla mondanità. 


“Alcune volte lo diciamo con vergogna noi preti, noi presbiteri: ‘Io vorrei quella parrocchia… Ma il Signore è qui, ma io vorrei quella…’. Si segue, cioè, non la strada del Signore, ma quella della vanità, della mondanità. E anche fra noi vescovi succede lo stesso: la mondanità viene come tentazione. E così accade che un vescovo dica: ‘Io sono in questa diocesi ma guardo quella che è più importante’ e si muove per fare pressioni, per cercare influenze, per spingere ‘per arrivare là’ ” (Meditazione mattutina, 21 febbraio 2017). 


-Satana spinge all’ipocrisia e all’adulazione. 


 “Gli ipocriti sempre incominciano con l’adulazione. Nelle tecniche dell’adulazione ci sono anche il non dire una verità, l’esagerare, il far crescere la vanità. Lo si capisce bene anche rileggendo il brano evangelico: i farisei, per mettere alla prova Gesù, l’adulano perché lui creda e scivoli. È la tecnica dell’ipocrita: ti fa vedere che ti vuole bene, sempre ti gonfia, per raggiungere il suo scopo”. (Meditazione mattutina, 6 giugno 2017

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