QUARESIMA: PERCHÉ IL DIGIUNO?

 



quaresima

Le tre pratiche tradizionali della Quaresima, potremmo identificarle così:

preghiera/sperare; elemosina/fare; digiuno/liberare.

Digiuno/liberare

Padre nostro: ... dacci oggi il nostro pane quotidiano ...

Non crearsi eccessive preoccupazioni. Vivere alla giornata. Chiediamo il pane per oggi. L'eccessiva fame ci porta a chiedere anche per tutti gli altri giorni, ma diventa schiavitù. gli ebrei nel deserto, durante l'Esodo, ricevevano la "manna" necessaria. Se ne prendevano di meno, il loro recipiente si riempiva da solo, se ne prendevano oltre il previsto, l'eccesso deperiva.

L’avidità, l'ansia di possedere, l'ansia di sicurezza portano alla violenza.

La nostra società, iperproduttiva, ha bisogno di creare sempre nuovi tipi di bisogni, per aumentare i consumi. Tutti gli aspetti della vita diventano "commercializzabili" e oggetti di questa strategia: musica (industria musicale), svago (videogiochi), cinema (industria cinematografica), vacanze, sport, ecc...

Appagati i bisogni base e di tanti altri aspetti della nostra vita (abbigliamento, abitazioni, viaggi, salute, ecc...) si sono creati meccanismi per accrescere i bisogni, e non far cessare i consumi. attrezzature sportive, prodotti dietetici, medicinali e cosmetici, alimenti speciali, anche per gli animali domestici, ecc...

La pubblicità e la moda hanno come obiettivo rendere gli acquisti volatili, nel senso che ciò che compri oggi è già superato, inducendo comportamenti compulsivi. L’invenzione di nuovi materiali e di nuove tecnologie, amplia lo spazio dei nostri desideri e dei nostri bisogni.

Dal pane quotidiano, si è passati a considerare necessari (indispensabile) qualunque novità. Bisogno impellente di qualcosa di nuovo, l'ultimo modello....

Il senso del digiuno cristiano è la metanoia, ossia la trasformazione spirituale che avvicina l’uomo a Dio, questa pratica “svolge la fondamentale funzione di farci sapere qual è la nostra fame, di che cosa ci nutriamo e di ordinare i nostri appetiti intorno a ciò che è veramente centrale". Gesù, nei quaranta giorni di digiuno nel deserto, ci ricorda che: “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.” (Matteo 4,4). Attraverso la moderazione dell’appetito e il controllo della fame, che è vitale e fondamentale per l’uomo, si impara ad avere disciplina nelle nostre relazioni con gli altri e con Dio.

Il digiuno dei cristiani trova il suo modello e il suo significato nuovo e originale in Gesù.

Sentire la mancanza di Cristo, è sentire il desiderio di Cristo, desiderando di mettersi al suo seguito ed entrare nel mistero della sua morte e della sua resurrezione.

Per il cristiano il periodo penitenziale tende alla luce della Pasqua.

Ma è fondamentale rimarcare che, essendo il digiuno un esercizio per coltivare il nostro cammino spirituale, non si digiuna solo astenendosi dal cibo, ma dal peccato e da tutte quelle cose che creano in noi una dipendenza, perché è un vero e proprio combattimento contro lo spirito del male. Che è schiavitù, mentre noi abbiamo ricevuto in dono la libertà dei figli di Dio.




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