HALLOWEEN: FESTA CRISTIANA RIFIUTATA!

 


Halloween: paura o accettazione?

Festa di tutti i Santi.

                                                                    introduzione

Ne paura ne accettazione. Come innumerevoli studiosi cattolici hanno spiegato e come ricorderò di seguito, la parola “Halloween”, significa festa di tutti i santi.

In anni recenti, le origini di una precedente festa pagane, probabilmente di origine celtica, che si celebrava in Irlanda e in altre zone delle isole britanniche proprio la notte del 31 ottobre, è ritornata a fiorire in forma ”carnevalesca, infantile” o anche in forma “satanica”.

Nelle due versioni, quella cristiana e quella pagana antica l'oggetto é la morte. I morti e la morte, nella versione pagana,  sono "travestiti, nascosti da alcuni simboli: i teschi, le zucche vuote, le candele accese, le maschere, generalmente alludono in modo leggero, scherzoso alla morte: zombie, scheletri, fantasmi, ecc...

 

Un stesso oggetto, affrontato in modo diverso.

Nella tradizione cristiana fin dagli inizi sorsero due celebrazioni: Festa di tutti i Santi, in particolare i primi Martiri (che sono persone defunte!) e la Commemorazione di tutti i defunti, che nacquero spontaneamente in vari luoghi della cristianità e in date diverse.  Vennero poi unificate e fissate alla fine di ottobre, quando terminano i lavori agricoli.

In tutte e due le celebrazioni cristiane, la caratteristica comune é quella di un ricordo affettuoso e grato per i defunti, superando il dolore della perdita con la consolazione della speranza.

Quindi: speranza e affetto. Ricordo. memoria-

La festa dei morti in Messico, ruota intorno al ricordo esponendo un ritratto o la foto, dei cari defunti. I defunti possono venire a trovarci, non con apparizioni macabre, ma con una presenza che nasce dal nostro affetto. Se i parenti se ne ricordano.

Le manifestazioni, non religiose, variano: c'é sempre un fondo di speranza cristiana, é il giorno i cui i bambini ricevono piccoli regali. A Palermo e in parte della Sicilia, i bambini ricevono i doni "dai morti".

C'é un’aria di divertimento positivo.


Accentuare i simboli di "morte e del demoniaco" abbinati all’uso sfrenato di alcool e droghe, con una festosità rumorosa tipo carnevale, sembra una parodia della festa cristiana, ma anche un tentativo di "scherzare con la morte". Non c'é vera festa.

sviluppo e significato di un  evento.

Non sappiamo molto di una precedente festa celto-pagana. Sicuramente in tutte le culture e le religioni un segno distintivo della loro religiosità era il culto dei morti

Il culto dei morti in ambito mediterraneo, non solo nordico.

Il culto cristiano si basa sulla fede nella resurrezione della carne: la morte è l’ultimo nemico. Non è una cosa paurosa, ma c’è vita.

L’abbinamento delle due commemorazioni, tutti i Santi e tutti i defunti, crea Comunione, appunto comunione dei santi.

I cristiani - grandi maestri della gioia e del festeggiare - inventarono la festa dei santi (e la commemorazione dei morti) per celebrare il fatto che la morte era vinta e che il duro male era ormai sconfitto. I celti cattolici (gli antichi irlandesi) iniziarono a celebrare l'illuminazione della notte, le zucche che mettevano in fuga il male, il cielo che visitava la terra, i dolcetti che i morti portavano ai loro discendenti come segno del loro amore sempre presente e della loro intercessioni per i loro cari presso Dio, la sconfitta del male.

Solo 30 anni fa, in un periodo molto recente quindi, si impadronirono di questo rito meraviglioso - che ci permette di celebrare la comunione fra il cielo e la terra - gli ambienti irrazionalisti che credono nella magia, il mondo del commercio, che vuole vendere oggetti e, in qualche rarissimo caso, anche gli ambienti satanisti che, comunque, con la loro fede distorta, ci ricordano che il diavolo esiste e che, a maggior ragione, esiste Dio!

É del significato della festa di Halloween che dobbiamo parlare e non delle deformazioni recenti. Dobbiamo parlare del fatto che Halloween ci ricorda che la vita eterna esiste, che i morti (compresi nonni e bisnonni defunti) e, soprattutto, i santi ci accompagnano con la loro dolcezza. Dobbiamo parlare pure del fatto che la morte e il diavolo esistono, ma che Cristo li ha sconfitti. Una volta che i bambini hanno parlato dei morti, hanno capito che i morti ci amano e pregano per noi presso Dio, che i santi ci proteggono, che il male esiste, ma viene sconfitto.

Contemplando un dipinto che raffigura una santa alle prese con un drago, Kristin dice: «Mi pare che il drago sia molto piccolo (…) non sembra in grado di potere ingoiare la Vergine». E il frate che l’ha dipinto risponde: «E infatti non c’è riuscito. Eppure non era più grande di così. I draghi e tutti gli strumenti del diavolo ci sembrano grandi finché la paura ci possiede, ma se una creatura aspira a Dio con tutta l’anima sua fino a potersi avvicinare alla sua potenza, la forza del diavolo di colpo viene abbattuta, tanto che i suoi strumenti diventano piccoli e impotenti. I draghi e gli spiriti malvagi sprofondano e non sono più grandi di rane, di gatti e di cornacchie». (Da “Kristin figlia di Lavrans “di Sigrid Undset)

All Hallows’Eve, «Vigilia di tutti i Santi» recupero di una festa.

Tornando all’antica festa celtica chiamata Samhain, c’è da notare che il significato per gli antichi Celti era quello di un vero e proprio ‘passaggio’, il sostituirsi di un tempo e di un ordine all'altro (la scelta del 31 ottobre)..

Le feste dedicate ai defunti e agli antenati, quindi alla fecondità garantita da chi ha già affrontato il ciclo naturale della morte e della rinascita, sono comuni a molti sistemi etnoreligiosi. E, nelle ‘feste dei morti’, è abbastanza comune che essi rechino anche dei doni ai vivi: il morto appartiene all'immaginario dell'eterno ciclo naturale del nascere e dello spegnersi, del letargo e del rifiorire della natura. La grande festa autunno-invernale di Samhain era dunque anche dedicata ai morti e principalmente agli antenati”.

Il passaggio da questa antica tradizione a quella rinnovata di Halloween cristiana avvenne nell’VIII secolo, ad opera dei vescovi e dei monaci del regno dei Franchi ed, in particolare, per iniziativa di Alcuino di York.

Se il culto dei singoli martiri e santi risale ai primissimi secoli dell’era cristiana, a partire dalla fine del IV secolo si sentì in Oriente, in particolare nei territori dell’Impero Bizantino, l'esigenza di celebrare insieme, in una unica festa, tutti i santi, conosciuti o ignoti: la Chiesa siriaca durante il tempo pasquale, la bizantina la domenica successiva alla Pentecoste, ecc...

Ogni chiesa locale continuava a mantenere il proprio calendario e venerava i propri santi. Nelle aree d'Europa di più forte tradizione celtica il ricordo di Samhain era ancora vivido e così si decise di celebrare il culto dei Santi nella data all'antica ricorrenza.

Così l'episcopato franco istituì nell'VIII secolo la festa di Ognissanti: il principale promotore di tale iniziativa fu Alcuino di York, monaco sassone di formazione irlandese, che era uno dei più autorevoli consiglieri di Carlo Magno. Egli, che ben conosceva le forme di religiosità precristiana delle isole britanniche, sapeva quanto fosse stata importante per le popolazioni dell'area celtica la festa di Samhain, e quanto fosse necessario cristianizzarla, sottolineando l'aspetto della santità e della comunione dei santi, legame tra le generazioni di cristiani, dei presenti e di coloro che ci hanno preceduti.

Questa felicissima intuizione teologica ebbe seguito: pochi anni dopo, l'imperatore Ludovico il Pio, su richiesta di papa Gregorio IV, ispirato a sua volta da consiglieri come il vescovo di Fiesole e il missionario irlandese Donagh (conosciuto in seguito come san Donato di Fiesole), estese tale festa a tutto il regno franco. Fu circa alla metà del IX secolo dopo Cristo che la ricorrenza di Ognissanti venne ufficialmente istituzionalizzata, collocata alla data del 1° novembre e quindi estesa a tutta la Chiesa, per opera del Papa Gregorio IV.

Ci vollero tuttavia ancora diversi secoli, perché la festività di Ognissanti fosse obbligatoria in tutta la Chiesa Universale, il che avvenne grazie al pontefice Sisto IV nel 1475”[8]. (Paolo Gulisano) ..... “La stretta associazione con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, fu istituita solo nel 998 dopo Cristo, trovando slancio nell'ambiente monastico benedettino.

Ciò che gli antichi Celti celebravano a Samhain era la sacra relazione della vita con la morte. Niente a che vedere dunque con il terrore di morti, in cerca di nuovi corpi da possedere, o di spiriti maligni e terribili divinità dell'oscurità venute a soggiornare sulla terra e ad imprigionare e uccidere il sole. Samhain era invece la festa della comunione, dell’unità tra i vivi e i morti, dei quali non si aveva paura, ai quali si portava rispetto. Si pensava che in questo giorno i morti potessero tornare nella terra dei vivi per festeggiare con la propria famiglia, tribù o clan. Si spiegano così alcuni gesti tradizionali, come far trovare le luci, perché i morti potessero ritrovare la via, far trovare cibo nelle tavole, perché gli antenati trovassero i loro cari ancora vivi felici e, non avendoli dimenticati, si preoccupavano ancora di far trovare loro cibo (da qui il trich-or-treat, scherzetto o dolcetto)”.

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