QUARESIMA 2024. MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO.

 


messaggio di papa francesco per la quaresima 2024

La Quaresima è il «segno sacramentale della nostra conversione» (Colletta I domenica di Quaresima)

Nasce, nei primi secoli cristiani, l’idea di vivere comunitariamente un periodo di 40 giorni di preparazione alla Pasqua con un percorso segnato da alcuni brani evangelici specifici e da gesti di penitenza, come le ceneri e il digiuno.

Prima erano solo i catecumeni e i penitenti, cioè coloro che dovevano essere battezzati a Pasqua e coloro che dovevano fare penitenza per dei gravi peccati commessi pubblicamente (lapsi).

L’intuizione, già molto antica, da cui nasce la Quaresima fu quella di estendere il percorso che vivevano queste due categorie (catecumeni e penitenti) a tutti i cristiani Non solo la prima conversione o quella per gravi colpe

Come a dire: tutti abbiamo bisogno di ridiventare cristiani, perché anche se lo siamo già, in realtà non lo siamo ancora. Questo è il senso fondamentale della Quaresima: abbiamo bisogno di iniziazione cristiana, di ripartire dall’essenziale, di ricominciare da capo. Non si tratta di essere un po’ più cristiani negli atti, di pregare un po’ di più o di fare più elemosina, ma di qualcosa di radicale: si tratta della conversione.

liberazione dall'egitto

Il cammino quaresimale sarà concreto … se confesseremo che ancora oggi siamo sotto il dominio del Faraone. È un dominio che ci rende esausti e insensibili. … Sebbene col battesimo la nostra liberazione sia iniziata, rimane in noi una inspiegabile nostalgia della schiavitù. È come un’attrazione verso la sicurezza delle cose già viste, a discapito della libertà.

(…) Dio non si è stancato di noi. Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). È tempo di conversione, tempo di libertà.

Ma quanto fu difficile lasciare l’Egitto! È stato più difficile lasciare l’Egitto del cuore del popolo di Dio, quell’Egitto che portavano sempre dentro, che lasciare la terra d’Egitto… È molto difficile lasciare l’Egitto. Sempre, durante il cammino, c’era la tentazione di rimpiangerne le cipolle, di tornare indietro, di legarsi ai ricordi del passato, a qualche idolo. (...)

È tempo di agire,

 e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo. Per questo preghiera, elemosina e digiuno non sono tre esercizi indipendenti, ma un unico movimento di apertura, di svuotamento: fuori gli idoli che ci appesantiscono, via gli attaccamenti che ci imprigionano. Allora il cuore atrofizzato e isolato si risveglierà. Rallentare e sostare, dunque. La dimensione contemplativa della vita, che la Quaresima ci farà così ritrovare, mobiliterà nuove energie. Alla presenza di Dio diventiamo sorelle e fratelli, sentiamo gli altri con intensità nuova: invece di minacce e di nemici troviamo compagne e compagni di viaggio. È questo il sogno di Dio, la terra promessa verso cui tendiamo, quando usciamo dalla schiavitù. .... (Papa Francesco, Messaggio Quaresima 2024)

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