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MESSAGGIO DEL PRELATO: CONFIDARE IN DIO

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Per il mese di luglio mons. Fernando Ocariz ci propone queste idee, per la nostra vita spirituale: L'esperienza vissuta in questi mesi e che ancora continua ha posto in evidenza la debolezza e la fragilità dell’essere umano e la nostra. Tale situazione può portare allo scoraggiamento o alla ribellione. Ma anche alla consapevolezza che guardando con umiltà e verità la nostra condizione, possiamo riporre la nostra fiducia in Dio e nella sua misericordiosa e superare anche queste difficoltà. Sperimentiamo anche la nostra debolezza personale e il divario tra l’ideale di una vita cristiana piena, con la nostra personale risposta. Anche in questo caso, invece di scoraggiarci, dobbiamo avere fiducia che Dio conosce la nostra debolezza e ci ha lasciato lo “Spirito di Fortezza” e possiamo dire con il Salmo: “ Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?” (S 27,1) qui puoi leggere il messaggio integrale

PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA CON SAN JOSEMARIA

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19/luglio: “Siate molto bambini!” Siate molto bambini! Quanto più piccoli, tanto meglio. Ve lo dice l'esperienza di questo sacerdote, che ha dovuto rialzarsi molte volte nel corso di questi trentasei anni — mi sembrano tanto brevi e tanto lunghi! — vissuti cercando di compiere un'esplicita Volontà di Dio. Una cosa mi ha sempre aiutato: essere rimasto bambino, continuare a rifugiarmi nel grembo di mia Madre e nel Cuore di Cristo, mio Signore. Le grandi cadute, quelle che causano gravi devastazioni nell'anima, talvolta con effetti quasi irrimediabili, procedono sempre dalla superbia, dal credersi adulti, autosufficienti. In tali casi, prevale nella persona una sorta di incapacità di chiedere aiuto a chi lo può dare: non solo a Dio, ma anche all'amico, al sacerdote. E quella povera anima, isolata nella sua disgrazia, cade nel disorientamento, nel traviamento. (Amici di Dio, 147) 20/luglio: Non voler essere adulto. —Bambino, bambino sempre” Non voler essere ad

PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA 12 - 18 LUGLIO

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12 luglio.  L' orazione: “conversazione amorosa con Gesù” Ho sempre inteso l'orazione del cristiano come una conversazione amorosa con Gesù, che non si deve interrompere neppure nei momenti in cui siamo fisicamente lontani dal Tabernacolo, perché tutta la nostra vita è fatta di strofe d'amore umano, rivolte a Dio..., e sempre siamo in grado di amare. (Forgia, 435) Non manchino mai, nella nostra giornata, alcuni minuti dedicati in modo speciale a frequentare Dio, elevando verso di Lui il nostro pensiero, senza che le parole debbano affiorare alle labbra, perché cantano nel cuore. (…) Quante contrarietà si dileguano quando interiormente ci mettiamo ben vicini al nostro Dio che non ci abbandona mai! Si rinnova, con modalità diverse, quell'amore per i suoi, per i malati, per gli infelici, che fa dire a Gesù: «Che ti succede?». «Mi succede...» e, subito, la luce o, almeno, la forza di accettare, e la pace. (Amici di Dio, 249) 13 luglio. “La castità è una vir

PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA: 5 - 11 LUGLIO "CONOSCERE DIO"

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5/luglio “Fa' tutto il possibile per conoscere Dio” Figli miei, lì dove sono gli uomini vostri fratelli, lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo. E' in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini (…) Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire. (Colloqui con Mons. Escrivá, nn. 113-114)     6/luglio "L'orazione deve attecchire nell'anima” La vera orazione, quella che assorbe tutto l'individuo, non è favorita tanto dalla solitudine del deserto, quanto dal raccoglimento interiore. (Solco, 460) Il sentiero che conduce alla santità, è un sentiero di orazione; e l'orazione deve attecchire nell'anima a poco a poco, come il piccolo seme che col tempo diverrà albero frondoso

PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA: 28 GIUGNO - 4 LUGLIO

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“Imparare a fare il bene” 28 giugno Quando sei insieme a una persona, devi vedere un'anima: un'anima da aiutare, un'anima da comprendere, un'anima con cui convivere e che va salvata. (Forgia, 573) Mi piace raccogliere queste parole, che lo Spirito Santo ci ha comunicato per mezzo del profeta Isaia:  Discite benefacere  [Is 1, 17], imparate a fare il bene.   (Amici di Dio, 232) 29 giugno San Pietro e San Paolo, apostoli Coraggio! Tu... ce la fai. —Vedi che cosa ha fatto la grazia di Dio di quel Pietro dormiglione, rinnegatore e codardo..., di quel Paolo persecutore, odiatore e caparbio? (Cammino, 483) 30 giugno “Pratica la carità senza limiti” La carità non siamo noi a costruirla; ci invade con la grazia di Dio: perché è stato Lui ad amarci per primo [Cfr 1 Gv 4, 10]. È bene lasciarci compenetrare da questa bellissima verità  Se possiamo amare Dio, è perché siamo stati amati da Dio  [Origene, Commentarii in Epistolam ad Romanos, 4, 9]. Tu e io siamo in grado di riversare

COSA CI DIREBBE OGGI SAN JOSEMARIA

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26 GIUGNO 2020 MEMORIA LITURGICA DI SAN JOSEMARIA Cosa ci direbbe oggi san Josémarìa? In questo concreto contesto di disagio e di incertezza? Che Cristo vive in noi e che siamo figli di Dio. Di affrontare l'attuale situazione con creatività e speranza. Che possiamo incontrare Dio non solo in una Chiesa, ma anche sulla strada e nelle attività di ogni giorno. Che possiamo trasformare la nostra vita in un servizio agli altri. Che possiamo essere contemplativi nel mondo. Che dobbiamo riscoprire la sacramentalità, cioè la presenza di Dio nei segni,  del quotidiano. La festa di san Josémaría quest’anno ci sorprende in una situazione inedita, e ci interpella in modo molto attuale. Cosa ci può insegnare la spiritualità dell’Opus Dei? Cosa ci suggerirebbe oggi san Josémaría per cercare la comunione con Dio in questo tempo speciale?  scopriamolo in questo articolo

PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA: CARITA' CONCRETA

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21/giugno  “Portate gli uni il peso degli altri” Dice il Signore: “Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno che siete miei discepoli”. —E San Paolo: “Portate gli uni il peso degli altri, e così compirete la legge di Cristo”. —Io non ti dico niente. (Cammino, 385)   Mantenete sempre lo sguardo su Gesù che, senza lasciare di essere Dio, umiliò se stesso prendendo la forma di servo [Cfr Fil 2, 6-7], per poterci servire, perché soltanto in questa direzione si dischiudono gli ideali che vale la pena alimentare. L'amore cerca l'unione, l'identificazione con la persona amata: e, unendoci a Cristo, saremo attratti dall'anelito di imitare la sua vita di dedizione, di amore incommensurabile, di sacrificio fino alla morte. Cristo ci mette davanti al dilemma definitivo: o consumare la propria esistenza in modo egoistico e solitario, o dedicarsi con tutte le forze a un compito di servizio. (Amici di Dio, 236)   22/giugno  “Se noi cristiani sapes