PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA: 5 - 11 LUGLIO "CONOSCERE DIO"
5/luglio “Fa' tutto il possibile per conoscere Dio”
Figli miei, lì dove sono gli uomini vostri fratelli, lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo. E' in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini (…) Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire. (Colloqui con Mons. Escrivá, nn. 113-114)
6/luglio "L'orazione deve attecchire nell'anima”
La vera orazione, quella che assorbe tutto l'individuo, non è favorita tanto dalla solitudine del deserto, quanto dal raccoglimento interiore. (Solco, 460)
Il sentiero che conduce alla santità, è un sentiero di orazione; e l'orazione deve attecchire nell'anima a poco a poco, come il piccolo seme che col tempo diverrà albero frondoso. (Amici di Dio, nn. 295-296)
7/luglio “Sei obbligato a dare l'esempio”
Hai bisogno di vita interiore e di formazione dottrinale. Sii esigente con te stesso! — Tu — uomo cristiano, donna cristiana — devi essere sale della terra e luce del mondo, perché sei obbligato a dare esempio con santa sfacciataggine.
— Ti deve spingere la carità di Cristo e, nel sentirti e nel saperti un altro Cristo dal momento in cui gli hai detto che lo segui, non ti separerai dai tuoi uguali — i tuoi famigliari, i tuoi amici, i tuoi colleghi —, come il sale non si separa dall'alimento a cui dà sapore. (…) Chiedi al Signore di essere sempre un buon condimento nella vita degli altri. (Forgia, 450)
8/luglio “Aprite l'anima! Vi garantisco la felicità”
(nella confessione, nella direzione spirituale) Dite per primo ciò che non vorreste che si sapesse. Abbasso il demonio muto! Un piccolo problema, a forza di rigirarlo, diventa una valanga, come succede con la neve, e ne rimanete imprigionati. Perché? Aprite l'anima! Vi garantisco la felicità, cioè la fedeltà al cammino cristiano, se siete sinceri. Chiarezza e semplicità sono disposizioni assolutamente necessarie; dobbiamo aprire l'anima, spalancarla ben bene, perché vi entrino il sole di Dio e il calore dell'Amore.
Ad allontanare da una totale sincerità non è sempre un motivo torbido; a volte basta un errore di coscienza. Alcune persone hanno formato — deformato — la loro coscienza al punto che il mutismo, la mancanza di semplicità, sembra loro una cosa retta: pensano che sia bene tacere. Succede anche ad anime che hanno ricevuto una buona preparazione, che conoscono le cose di Dio; forse proprio per questo trovano motivi per convincersi che conviene tacere. Ma si ingannano. La sincerità è sempre necessaria; non valgono scuse, anche se sembrano buone.
(Amici di Dio, 189)
9/luglio “Non trascurare la pratica della correzione fraterna”
(san Paolo, lettera a Galati 6, 1 Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu.)
Non trascurare la pratica della correzione fraterna, manifestazione chiara della virtù soprannaturale della carità. Costa; è più comodo non immischiarsi; più comodo!, ma non è soprannaturale. — E di queste omissioni renderai conto a Dio. (Forgia, 146)
Non appena notate i più piccoli sintomi del male, sia che dobbiate curare, sia che dobbiate essere curati, siate sinceri, veritieri. In questi casi si deve permettere, a chi è in grado di sanare in nome di Dio, di spremere da lontano, e poi più da vicino, sempre più vicino, per far uscire tutto il pus, in modo che il focolaio d'infezione resti ben pulito. Innanzitutto dobbiamo fare così con noi stessi e con coloro che, per motivi di giustizia o di carità, siamo obbligati ad aiutare; lo raccomando soprattutto ai genitori e a coloro che si dedicano a compiti di formazione e di insegnamento. (Amici di Dio, 157)
10/luglio "Quando devi correggere, fallo con carità”
Sarai buono solo se saprai vedere le cose buone e le virtù degli altri. — Pertanto, se devi correggere, fallo con carità, nel momento opportuno, senza umiliare... e con la disposizione di imparare e di migliorare tu stesso in ciò che correggi. (Forgia, 455)
11/luglio “Non ti dimenticare del fico maledetto”
Utilizzami bene il tempo. —Non ti dimenticare del fico maledetto. Faceva già qualcosa: dare foglie. Come te... —Non dirmi che hai delle scuse. —Non valse al fico —narra l'Evangelista— il fatto che non fosse tempo di fichi quando il Signore andò a cercarne. —E rimase sterile per sempre. (Cammino, 354)
Si accostò al fico, ma vi trovò soltanto foglie [Mt 21, 19]: una vergogna! È così anche nella nostra vita? Accade anche a noi, tristemente, che facciano difetto la fede e la vibrazione dell'umiltà, e non appaiano né sacrifici né opere? Che del cristiano ci sia solo la facciata ma non le opere? È da sgomentarsene, perché Gesù comanda: «Da te non nasca più frutto in eterno». E, nello stesso istante, il fico seccò [Mt 21, 19]. Questo passo della Sacra Scrittura ci rattrista, ma al tempo stesso ci incoraggia a ravvivare la fede, a vivere secondo la fede, affinché Cristo raccolga sempre frutto da noi. (Amici di Dio 201-202)
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