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VIVERE LA NOVENA DI PREPARAZIONE ALLA FESTA DELL'IMMACOLATA. TERZO GIORNO.

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  MADRE DI TUTTI E DI CIASCUNO. Maria è l’Immacolata preservata dal peccato originale: cioè in lei non c’è alcuna opposizione tra Dio e il suo essere: c’è piena comunione, piena intesa ... per un dono gratuito della grazia di Dio, che ha trovato, però, in Lei perfetta disponibilità e collaborazione.   Maria, questo è il suo privilegio, ha ricevuto questo dono, in via “preventiva”, in vista della redenzione.  Ma ora anche noi abbiamo ricevuto lo stesso dono, con il battesimo immergendoci nella morte di Cristo. Avendo speranza nelle promesse di Gesù dobbiamo avere la stessa “disponibilità”.  Lei è “beata” perché «ha creduto» (Lc 1,45), perché ha avuto una fede salda in Dio.  In Maria la Parola di Dio trova ascolto, ricezione, risposta, nella piena disponibilità a fare la sua volontà. VIDEO DI DON ALVARO CHE PARLA DI MARIA MADRE DI TUTTI E DI CIASCUNO

VIVERE LA NOVENA DI PREPARAZIONE ALLA FESTA DELL'IMMACOLATA. SECONDO GIORNO.

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  MARIA REGINA Nell’Annunciazione san Gabriele le rivela che suo Figlio  regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine  (Lc 1, 33). Sarà la madre di un figlio che, nello stesso istante del suo concepimento come uomo, è Re e Signore di tutte le cose; Ella, che lo darà alla luce, partecipa della sua regalità. La stessa cosa afferma santa Elisabetta, che, illuminata dallo Spirito Santo, confessa ad alta voce:  A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?  (  Lc  1, 43). Anche san Giovanni evangelista, in una grandiosa visione dell’Apocalisse, descrive  una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle  (  Ap  12, 1). Secondo la liturgia e la tradizione della Chiesa, questa donna è Maria, che ha vinto con Cristo il dragone infernale ed è intronizzata come Regina dell’universo. Il popolo cristiano ha sempre confessato questa suprema gloria di Maria, partecipe della regalità di Cristo. Come Lui, la possiede p

VIVERE L'AVVENTO. L'ATTESA DELLA VENUTA DEL SALVATORE

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 LUNEDÍ DELLA PRIMA SETTIMANA.  MEDITAZIONE Imitare le persone che hanno conosciuto Gesù durante il suo passaggio qui in Terra per avvicinarci sempre di più a lui. Oggi prendiamo esempio dal centurione romano che un giorno a Cafarnao si avvicino al Maestro per chiedergli una grazia.  «Entrato [Gesù] in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: “Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente» ( Mt  8, 5-6).  La liturgia di oggi offre alla nostra considerazione questo episodio della vita del Signore. Quell’uomo buono, un gentile, soffre per la malattia di un servo del quale ha una grande stima. Vista l’amara impotenza che patisce per non essere in grado di aiutarlo, reagisce in maniera saggia e umile, piena di fede: va in cerca di Gesù e gli spiega con sincerità la causa della sua tristezza. Non è necessario che chieda nulla, gli basta esporre la sua situazione, aprirgli l’anima. Anche noi abbiamo le nostre difficoltà e le nostr

INIZIO DELL'AVVENTO

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COSA É L'AVVENTO? Cari fratelli e sorelle! La prima antifona di questa celebrazione vespertina si pone come apertura del  tempo di Avvento  e risuona come antifona dell’intero anno liturgico. Riascoltiamola: “Date l’annunzio ai popoli: Ecco, Dio viene, il nostro Salvatore”. All’inizio di un nuovo ciclo annuale, la liturgia invita la Chiesa a rinnovare il suo annuncio a tutte le genti e lo riassume in due parole: “ Dio viene “. Questa espressione così sintetica contiene una forza di suggestione sempre nuova. Fermiamoci un momento a riflettere: non viene usato il passato – Dio è venuto -, né il futuro – Dio verrà -, ma il presente: “Dio viene”. Si tratta, a ben vedere, di un presente continuo, cioè di un’azione sempre in atto: è avvenuta, avviene ora e avverrà ancora. In qualunque momento, “Dio viene”. Il verbo “venire” appare qui come un verbo “teologico”, addirittura “teologale”, perché dice qualcosa che riguarda la natura stessa di Dio. Annunciare che “Dio viene” equivale, pertant

PREPARAZIONE ALLA SOLENNITÁ DELL' IMMACOLATA. 29 NOVEMBRE INIZIO.

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preghiera di Papa Francesco all'Immacolata (p.za di Spagna 8.12.19) O Maria Immacolata, ci raduniamo ancora una volta intorno a te. Più andiamo avanti nella vita e più aumenta la nostra gratitudine a Dio per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori, Te, che sei l’Immacolata. Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Ma questo tuo singolare privilegio ti è stato dato per il bene di tutti noi, tuoi figli. Infatti, guardando te, noi vediamo la vittoria di Cristo, la vittoria dell’amore di Dio sul male: dove abbondava il peccato, cioè nel cuore umano, ha sovrabbondato la grazia, per la mite potenza del Sangue di Gesù. Tu, Madre, ci ricordi che noi siamo peccatori, ma non siamo più schiavi del peccato! Il tuo Figlio, con il suo Sacrificio, ha spezzato il dominio del male, ha vinto il mondo. Questo narra a tutte le generazioni il tuo cuore terso come cielo dove il vento ha dissolto ogn

COSA È UNA PRELATURA PERSONALE?

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 Il 28 novembre 1982 san Giovanni Paolo II erigeva l'Opus Dei a Prelatura Personale. Nel diritto della Chiesa Cattolica, la figura giuridica denominata prelatura personale è stata prevista dal Concilio Vaticano II. Il decreto conciliare  Presbyterorum ordinis ,   (7-XII-1965)  n. 10, stabiliva che per « l'attuazione di peculiari iniziative pastorali in favore di diversi gruppi sociali in certe regioni o nazioni o addirittura in tutto il mondo» , si potessero costituire in futuro, fra altre istituzioni, « peculiari diocesi e prelature personali» . Spiegazione di cosa è una prelatura in nove parole: 1) Prelatura: circoscrizione ecclesiastica, vale a dire comunità di fedeli o parte del Popolo di Dio governata e guidata da un prelato con l’aiuto del suo presbiterio.   2) Personale: la giurisdizione e la missione della prelatura si delimitano con un criterio personale – non territoriale –: il tipo di fedeli destinatari della specifica cura pastorale per la quale è stata eretta la pr

PAPA FRANCESCO E IL DIAVOLO

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  PENSIERI DI PAPA FRANCESCO SUL DEMONIO E LA SUA AZIONE.  -Satana è portatore di amarezza.  “Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra (cfr. At 1,8)” (Udienza ai cardinali, 15 marzo 2013).   -Satana è un ladro di speranza.  “ Con Gesù non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!” (Omelia della Domenica delle Palme, 24 marzo 2013).  -Satana è il seminatore di chiacchiere e di zizzania.