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GESÚ ERA CONTRARIO ALLE PRATICHE PENITENZIALI?

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Come in altre religioni, le pratiche penitenziali erano abituali anche nel popolo di Israele. L’orazione, l’elemosina, il digiuno, la cenere sopra il capo, il sacco: veste di un tessuto rozzo e ruvido indossato direttamente sulla pelle (detto anche cilicio: cfr. per es. 2 Sam 3,31; Ez, 7, 18; Mt, 11, 21; ecc.), erano alcuni dei molti modi con cui gli israeliti manifestavano il loro desiderio di cambiar vita e convertirsi a Dio (cf. Tb 12,8 ; Is 58,5 ; Gl 2,12-13 ; Dn 9,3 ecc.).  Gesù, come unanimemente attestano gli storici e gli studiosi della Scrittura, mise al centro della sua predicazione l’annuncio del Regno di Dio e chiedeva anche la conversione come parte essenziale dell’annuncio: “Il tempo si è compiuto e il Regno di Dio sta per arrivare: convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).  La conversione (penitentia in latino, metanoia in greco) alla quale Gesù chiama, consiste in un cambio profondo del cuore e ci esorta a dare frutti degni di penitenza (Mt 3,8), a cambiare la vita

VIAGGIO DEL PAPA IN IRAQ. 5-8 MARZO.

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  "Vengo come pellegrino, come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo"  Queste le parole iniziali del messaggio che il Papa ha rivolto al popolo iracheno in vista del suo viaggio in Iraq. Era un viaggio che anche san Giovanni Paolo II desiderò fare.  Ora quel desiderio si realizza con Papa Francesco e con la sua presenza manifesta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell'intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine.   Il Papa vola in Iraq per un viaggio storico che ha fortemente desiderato e che ora realizza sfidando pandemia e sicurezza.  "Finalmente sarò tra voi. Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà" , ha detto nel videomessaggio al popolo iracheno a poche ore prima dalla partenza.  Una visita all'insegna della pace e della speranza.   Ai cristiani, che ha

LE STAZIONI DELLA VIA CRUCIS CON BREVI MEDITAZIONI. DA PRATICARE NEI VENERDì DI QUARESIMA.

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  VIA CRUCIS MEDITATA  La via crucis è un cammino di salvezza: attraverso la meditazione del dolore di Cristo noi andiamo a Dio e scopriamo che Dio ci ha amato fino a sacrificare il suo Figlio per noi. Non serve a niente illudersi di essere già buoni, perché ci viene di commuoverci, magari fino alle lacrime. Superiamo ogni alibi, quando decidiamo di convertirci sul serio e ci impegniamo a viver meglio, da figli di Dio e da fratelli tra noi. Alcune delle meditazioni sono tratte dal testo scritto dall’allora cardinal Ratzinger, nella Via Crucis al Colosseo del 2005.   I stazione: Gesù è condannato a morte  Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.  Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15,12-15) “Pilato replicò: «Che cosa farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». E Pilato, volendo dare soddis

PENSIERI PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA. DAGLI SCRITTI DI SAN JOSEMARIA E DI PAPA BENEDETTO.

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  28/febbraio “Forti e pazienti: sereni”   Se avendo fissato lo sguardo in Dio sai mantenerti sereno davanti alle preoccupazioni, se impari a dimenticare le piccolezze, i rancori e le invidie, ti risparmierai la perdita di molte energie, di cui hai bisogno per lavorare con efficacia, al servizio degli uomini. (Solco, 856). Forti e pazienti: sereni. ... Sereni, perché c'è sempre perdono, perché a tutto c'è rimedio, ... Sereni, non fosse che per poter agire con intelligenza: chi conserva la calma è in grado di pensare, di studiare i pro e i contro, di esaminare giudiziosamente l'esito delle azioni previste. Poi, ponderatamente, potrà agire con decisione. (Amici di Dio, 79)  1/marzo “Tutti sono chiamati alla santità”   Ci sentiamo scossi, e il cuore batte più forte, quando ascoltiamo con attenzione il grido di san Paolo Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione [1 Ts 4, 3]. Oggi, ancora una volta, lo ripropongo a me stesso, lo ricordo a voi e a tutti gli uomini: q

"SIAMO TUTTI FRATELLI" PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA DAGLI SCRITTI DI SAN JOSEMARIA.

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  21/febbraio “Amiamo appassionatamente questo mondo”  Il mondo ci aspetta. Sì!, amiamo appassionatamente questo mondo perché Dio ce l'ha insegnato: «Sic Deus dilexit mundum...» - Dio ha tanto amato il mondo -; e perché è il nostro campo di battaglia - una bellissima guerra di carità -, affinché tutti raggiungiamo la pace che Cristo è venuto a instaurare. (Solco, 290) Ho insegnato incessantemente, con parole della Sacra Scrittura, che il mondo non è cattivo: perché è uscito dalle mani di Dio, perché è creatura sua, perché Jahvè lo guardò e vide che era buono. Siamo noi uomini a renderlo cattivo e brutto, con i nostri peccati e le nostre infedeltà. Siatene pur certi, figli miei: qualsiasi specie di evasione dalle realtà oneste di tutti i giorni significa per voi uomini e donne del mondo, il contrario della volontà di Dio. (Colloqui con Mons. Escrivá, n. 114)  22/febbraio “Sono con Lui nel tempo della tribolazione”  E quando ci tende l'agguato, violenta, la tentazione dello scor

QUARESIMA:MESSAGGIO DEL PRELATO DELL'OPUS DEI. APPROFONDIMENTO SUL SENSO DEL DIGIUNO.

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  All'inizio della Quaresima mons. Fernando Ocáriz ci invita a cercare l’identificazione con Cristo attraverso le pratiche quaresimale.  Nel messaggio di febbraio ci ricorda in particolare, il valore del digiuno:  "...Grazie al digiuno cerchiamo di identificarci con Cristo attraverso la povertà che: «come esperienza di privazione porta quanti la vivono in semplicità di cuore a riscoprire il dono di Dio e a comprendere la nostra realtà di creature a sua immagine e somiglianza, che in Lui trovano compimento» (Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2021 ). (...) Questa Quaresima può essere un tempo opportuno per rinnovare ancora una volta il nostro desiderio di accettare questa sfida: esaminare il nostro cuore per scoprire fino a che punto le cose materiali delle quali disponiamo contribuiscono a portare avanti la missione che Dio ci ha affidato. Potremo, allora, distaccarci con maggiore facilità da quelle che non ci aiutano e andare avanti leggeri come il Signore, che non av

MEDITAZIONE SU SAN GIUSEPPE

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  Come obbedisce san Giuseppe   Nel momento più difficile della sua vita Giuseppe sente queste parole, che gli annunciano la sua “vocazione”: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1, 20-21).  Il santo patriarca è stato «sempre pronto a eseguire la volontà di Dio manifestata nella sua Legge e mediante ben quattro sogni», come scrive Papa Francesco, nella lettera apostolica "Patris corde". I quattro sogni si riferiscono al non temere di ricevere Maria come sposa, alla fuga in Egitto per salvare la vita di Gesù, al ritorno in Israele e, infine, ad andare fino a Nazaret per proteggere il Bambino dal re della Giudea. Giuseppe, Maestro di vita interiore, pregava continuamente, ed era in sintonia con il volere del Padre. Non devono stupirci solo queste rivelazioni, l