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COMMENTO AL VANGELO DI OGGI. DUE UOMINI SALIRONO AL TEMPIO.

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  Luca 18,9-14. In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri.... Il Signore si serve di due figure “limite”. Il fariseo, l’uomo che per status sociale è “la persona per bene”,  che si compiace di sé, che si ritiene “già salvato”, “giusto”, e si presenta davanti a Dio “pieno di sé”. E c’è il pubblicano, la persona socialmente squalificata, non è povero o di poco valore, ma per il suo ruolo è considerato “peccatore”. Costui si riconosce come tale, ma non per quello che dice la gente di lui, ma per quello che è veramente davanti a Dio. E “chiede perdono”. L’esempio del Signore ha come obbiettivo smentire il modo con cui ci auto - giustifichiamo e condanniamo gli altri. Il “giusto” è condannato, colui che si presenta “chiedendo perdono”, che non si auto-giudica, ma si appella alla misericordia di Dio, ammettendo così di essere bisognoso di tale perdono. l'ho ottiene. Per distinguere chi è veramente giusto, Gesù ci mostra

FRASI DI PAPI E SANTI SULLA QUARESIMA.

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  1. C’è un invito che nasce dal cuore di Dio, che con le braccia spalancate e gli occhi pieni di nostalgia ci supplica: «Ritornate a me con tutto il cuore».  Papa Francesco 2. La Quaresima è un viaggio di ritorno a Dio.  Papa Francesco 3. Proviamo a chiederci: dove mi porta il navigatore della mia vita, verso Dio o verso il mio io?  Papa Francesco 4. Quanto sarebbe religioso il digiuno, se quello che spendi per il tuo banchetto lo inviassi ai poveri.  Sant'Ambrogio 6. Chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia.  San Pietro Crisologo 7. Digiunare per Dio, non per se stessi.  San Paolo VI 8. La rinuncia ai piaceri e anche al cibo o alle bevande, non è fine a se stessa. Essa deve soltanto spianare la strada per contenuti più profondi, di cui “si alimenta” l’uomo interiore.  San Giovanni Paolo II 9. Sappiate sopportare qualche noia allegramente e discretamente per rendere gradevole la vita agli altri.  San Josemaría Escrivá 10. La Chiesa ci ricorda che nel tempo di quaresima c

QUARESIMA. VIA CRUCIS STAZIONI VIII-XIV.

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  VIA CRUCIS MEDITATA (II PARTE) La via crucis è un cammino di salvezza: attraverso la meditazione del dolore di Cristo noi andiamo a Dio e scopriamo che Dio ci ha amato fino a sacrificare il suo Figlio per noi. Non serve a niente illudersi di essere già buoni, perché ci viene di commuoverci, magari fino alle lacrime. Superiamo ogni alibi, quando decidiamo di convertirci sul serio e ci impegniamo a vivere meglio, da figli di Dio e da fratelli tra noi. Propongo in due parti, seguendo lo schema classico della XIV stazioni, accompagnate da alcuni brevi spunti di riflessione.   Alcune delle meditazioni sono tratte dal testo usato dall’allora cardinal Ratzinger, nella Via Crucis al Colosseo del 2005. VIII stazione: Gesù incontra le pie donne Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23,27-29) “Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù voltandosi ve

QUARESIMA. VIA CRUCIS STAZIONI I-VII.

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  VIA CRUCIS MEDITATA (I PARTE)   La via crucis è un cammino di salvezza: attraverso la meditazione del dolore di Cristo noi andiamo a Dio e scopriamo che Dio ci ha amato fino a sacrificare il suo Figlio per noi. Non serve a niente illudersi di essere già buoni, perché ci viene di commuoverci, magari fino alle lacrime. Superiamo ogni alibi, quando decidiamo di convertirci sul serio e ci impegniamo a vivere meglio, da figli di Dio e da fratelli tra noi. Propongo in due parti, seguendo lo schema classico della XIV stazioni, accompagnate da alcuni brevi spunti di riflessione.   Alcune delle meditazioni sono tratte dal testo usato dall’allora cardinal Ratzinger, nella Via Crucis al Colosseo del 2005.   I stazione: Gesù è condannato a morte Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15,12-15) “Pilato replicò: «Che cosa farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo grida

LA PERFEZIONE NELL'IMPERFEZIONE!

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  La perfezione nell'imperfezione. Gesù dice siate perfetti come è perfetto il Padre vostro in cielo. E noi non sappiamo cosa fare. Se ci buttiamo ad inseguire la perfezione con le nostre forze ci rendiamo conto di non farcela. Il perfezionismo può diventare una malattia, un inseguire qualcosa di irraggiungibile. Oppure diventiamo rigidi e duri come i "farisei", che ritenevano di essere puri e perfetti, ma ... mancavano di carità e misericordia. Oppure ci arrendiamo all'accidia e alla mediocrità. O cadiamo nella depressione frutto della delusione di non raggiungere l'ideale che desideriamo: essere bravi, ammirati, impeccabili, perfetti! Questo quadro di Caravaggio ci può aiutare ad uscire dal paradosso: seguire la perfezione che Gesù ci indica, pur rimanendo irrimediabilmente imperfetti. Il pittore crea un capolavoro, ma rappresenta una natura "imperfetta", non idealizzata. Una mela bacata, delle foglie rinsecchite. L’immagine rappresentata nel dipinto d

PER LA SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE. UNA MEDITAZIONE SUL DONO DI SÉ

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  dalla lettera apostolica patris corde del santo padre Francesco dell'8 dicembre 2020 Nella lettera è contenuta questa bella preghiera «Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti  di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen». La lettera inizia con questo prologo Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia de

QUARESIMA: PERCHÉ IL DIGIUNO?

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  quaresima Le tre pratiche tradizionali della Quaresima, potremmo identificarle così: preghiera/sperare; elemosina/fare; digiuno/liberare. Digiuno/liberare Padre nostro: ... dacci oggi il nostro pane quotidiano ... Non crearsi eccessive preoccupazioni. Vivere alla giorn ata. Chiediamo il pane per oggi. L'eccessiva fame ci porta a chiedere anche per tutti gli altri giorni, ma diventa schiavitù. gli ebrei nel deserto, durante l'Esodo, ricevevano la "manna" necessaria. Se ne prendevano di meno, il loro recipiente si riempiva da solo, se ne prendevano oltre il previsto, l'eccesso deperiva. L’avidità, l'ansia di possedere, l'ansia di sicurezza portano alla violenza. La nostra società, iperproduttiva, ha bisogno di creare sempre nuovi tipi di bisogni, per aumentare i consumi. Tutti gli aspetti della vita diventano "commercializzabili" e oggetti di questa strategia: musica (industria musicale), svago (videogiochi), cinema (industria cinematografica), v