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II MEDITAZIONE PER IL CORPUS DOMINI.

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  Lc 9, 11-17. In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.  Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Onoriamo e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io accolgo Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua. Se gli dico di sì. L’Eucaristia è la festa della fede, la stimola e rafforza. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signo

SOLENNITÁ DEL CORPUS DOMINI.

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l’eucaristia. gesù rifiutato Il «pane vivo, disceso dal cielo» (Giovanni 6,51) è il sacramento della memoria che ci ricorda, in modo reale e tangibile, la storia d’amore di Dio per noi. Gesù rifiutato proprio quando si pone come dono.  Non viene rifiutato quando illustra il suo messaggio. Perché è bello, attraente. Tocca il cuore.  Riempie di gioia. Viene rifiutato quando si pone come alimento, come forza, come “grazia”, per rendere possibile quel cammino. Ricordati, ...... Dal ricordo delle gesta del Signore ha preso forza il cammino del popolo nel deserto; nel ricordo di quanto il Signore ha fatto per noi si fonda la nostra personale storia di salvezza [1] In questo solennità, vogliamo ri – cordare,  portare, conservare nel cuore. Non solo le parole di Gesù, ma che lui è con noi. Che tutto è possibile Senza questa memoria, ci si dimentica, ci disperdiamo. Svanisce e ci troviamo secchi indeboliti. Confusi. Come Israele nel deserto Il cammino dei bambini di Fatima. Prima visione: l’euc

SANTITÁ. RIFLESSIONI IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN JOSEMARIA.

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la santità Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesù (san JME 26 giugno) Proponiamoci anzitutto questo tema: santità. Le parole di san Josemaria ci indicano la strada, perché santità non è un elenco di cose fare, ma seguire una persona. Avvicinarci a Cristo: nel vangelo viene spesso testimoniato che le folle si avvicinavano a Cristo. Camminare insieme a Gesù “Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata. “(Etty Hillesum) [1] Scopre Dio in un momento tragico. E la sua vita cambia. Camminare con Dio: santità. Condividere la mia vita. La vita è un viaggio: da solo vago senza meta.   Into the wild [2] : andare alla ventura, alla ricerca di qualcosa, la libertà, il senso della vita, ma poi quella natura che doveva svelarglielo, diventa estranea, ostile, senza senso. L'apparente mistero della natura nasconde l’assurdo. Non c’è un

SALE E LUCE. COMMENTO DEL VANGELO DI DOMANI

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  Matteo 5,13-16 . (MARTEDI DELLA X SETT. T.O.) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli."   «Voi siete il sale della terra... voi siete la luce del mondo» Una grave malattia che purtroppo infetta non pochi adulti è l'«autismo» spirituale, che nasce dall'egoismo o dalla paura dell'altro e che acquista varie patologie degenerative (razzismo, odio, fobia, isolamento, avversione e così via). L'unica medicina è quella dell'

SOLENNITÁ DI PENTECOSTE.

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  Vangelo secondo Giovanni 14,15-16.23b-26. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osservate i miei comandamenti.(...) Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».   Pentecoste significa “50 giorni”, tempo simbolico per indicare “un tempo compiuto”. La missione del Figlio è conclusa, la redenzione è avvenuta, ma la sua attuazione è da compiere attraverso la “missione” dello Spirito, frutto dell’Amore del Padre e del Figlio. Non c’è un “tempo dello Spirito" o un “tempo del Figlio”, è sempre la Trinità che agisce. Ma ogni Persona ha una sua missione, ora attraverso il Paraclito, la redenzione compiuta da Gesù si “realizza”, in ciascuno di noi. Il “Paraclito”, colui che “ci sta vicino” che ci difende, l’Avvocato, il nostro “Difensore”, contro l’Accusatore, colui che ci fa lite, che ci attacca, “l’Avversario". È lui che ci spiegherà ogni cosa, che ancora non

LO SPIRITO SANTO VIENE A LIBERARCI DALLE NOSTRE PAURE!

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  la discesa dello spirito santo Ci prepariamo a ricevere lo Spirito Santo. Non per partecipare ad una celebrazione, ma perché vogliamo accogliere un’altra volta il Signore. La liturgia non è solo l'aspetto visibile della fede, ma è il mezzo attraverso cui diamo culto, cioè entriamo in comunione con Dio. La Chiesa nasce nella celebrazione dell’Eucarestia, che é il cuore e la fonte della Liturgia, nell’attesa dello Spirito. È il Signore che edifica la Chiesa, e che ci fa dono della fede. Tutto ciò che noi poi faremo, le azioni che compiremo, saranno efficaci, se portano impresse gli effetti di questo incontro. La festa ebraica di Pentecoste o la Cinquantina, commemora l’Alleanza sul Sinai (o anche festa delle messi, dell'abbondanza, o del compimento). Attesa del Signore, ancora chiusi, impauriti, un po' come noi adesso, ma pronti ed escono fuori con coraggio. Ciò che li cambia è il dono di Dio. Come posso cambiare. Anche a me piacerebbe? Ma come mi sto preparando? I discepol

MEDITAZIONE IN ATTESA DELLA VENUTA DELLO SPIRITO SANTO!

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  spirito santo spirito d'amore e di unità il dono delle lingue Atti degli Apostoli 2,1-11. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Siamo alla fine della grande Festa ebraica della Pentecoste, in cui dopo 50 giorni dalla Pasqua, sovrapponendosi ad una precedente festa delle messi, si rinnovava l'Alleanza del Sinai, in cui "nasce il Popolo di Dio". Nello stesso giorno nasce il nuovo Popolo di Dio, con una grande messe di conversioni . La diversità diventa unità. La diversità dei discepoli, la diversità di gente a cui si rivolgono, che in quel giorno diventa "un Popolo nuovo". Attraverso il dono delle lingue. Che è un gran dono, saper parlare molte lingue. Ma non basta la lingua, il linguaggio come mezzo di comunicazione per creare un "Popolo". Tutti parliamo la stessa l