LO SPIRITO SANTO VIENE A LIBERARCI DALLE NOSTRE PAURE!

 


la discesa dello spirito santo

Ci prepariamo a ricevere lo Spirito Santo. Non per partecipare ad una celebrazione, ma perché vogliamo accogliere un’altra volta il Signore.

La liturgia non è solo l'aspetto visibile della fede, ma è il mezzo attraverso cui diamo culto, cioè entriamo in comunione con Dio.

La Chiesa nasce nella celebrazione dell’Eucarestia, che é il cuore e la fonte della Liturgia, nell’attesa dello Spirito.

È il Signore che edifica la Chiesa, e che ci fa dono della fede. Tutto ciò che noi poi faremo, le azioni che compiremo, saranno efficaci, se portano impresse gli effetti di questo incontro.

La festa ebraica di Pentecoste o la Cinquantina, commemora l’Alleanza sul Sinai (o anche festa delle messi, dell'abbondanza, o del compimento).

Attesa del Signore, ancora chiusi, impauriti, un po' come noi adesso, ma pronti ed escono fuori con coraggio. Ciò che li cambia è il dono di Dio.

Come posso cambiare. Anche a me piacerebbe? Ma come mi sto preparando? I discepoli impauriti, ma “in attesa”.

Riparte la vita normale e tutti siamo in attesa. Alimento nel mio cuore questa "visita" del Grande Sconosciuto, come lo chiamava san Josemaria. Nella liturgia i Misteri di Dio, le sue Meraviglie tornano ad essere presenti. I Doni di Dio tornano a presentarsi. Dobbiamo accoglierli.

pace a voi

Il Vangelo che si leggerà nella Messa del giorno di Pentecoste, non parla dell’evento, che invece è raccontato nella prima lettura dagli Atti degli Apostoli.

Il Vangelo si conclude con l’ascesa in cielo di Gesù e i discepoli, su disposizione di Gesù, rimangono a Gerusalemme, nel cenacolo.

Il vangelo di domani festa di Pentecoste lo abbiamo già letto a Pasqua, è il racconto di Giovanni della prima apparizione:

Giovanni 20,19-23.

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».

 Possiamo però rileggerlo con occhi nuovi: sono spaventati e per questo barricati. In un luogo chiuso per timore dei giudei.

Signore aiutami a non rinchiudermi per tenere lontano gli altri. E’ istintivo il barricarsi, quando si ha timore.

Ci chiudiamo, ma Gesù ci viene a trovare lo stesso. “Pace a voi”, lo ripete due volte.

Tu Signore ci conosci, mi conosci. Sai che ho paura: come il piccolo Principe, che aveva paura dei semi che arrivavano nel suo pianeta piccolo. Tutto poteva essere una minaccia. Nel mio mondo piccolo, se il computer non funziona, mi viene l’angoscia. Se qualcuno mi guarda in un certo modo, vado in crisi, se mi sembra di non essere considerato come penso di meritare, odio tutti....

Pace a voi, dovremmo imparare la lezione: se ti accogliamo tu ci porti la pace, se invece ci allontaniamo, rimaniamo imprigionati dalle nostre paure.

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