COMMENTO AL VANGELO DI OGGI, LUNEDÍ DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA: "ADESSO CREDETE?"

 

Commento al Vangelo (Giovanni 16,29-33): In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio”.

Rispose loro Gesù: «Adesso credete?

Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo, ma io non sono solo, perché il Padre è con me.

Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

 

Proprio nel momento in cui i discepoli si sentono più sicuri, e ritengono di aver capito e con un po' di presunzione si pongono allo stesso livello di Gesù, vengono ridimensionati, ma per comprendere più solidamente ciò che Gesù gli sta dicendo.

Gesù per redimerci deve affrontare la Croce e noi con lui. Lo tradiranno, ma non importa Gesù non è mai solo.

Affrontare la prova e rimanere fedeli, questo è ciò che conta. La vittoria è del Signore. Che non ci lascia soli. Come invece noi abbiamo fatto con lui.

Non possiamo illuderci che nella vita tutto vada bene, quello che è essenziale è avere la pace in Gesù.

Avremo tribolazioni, prove, difficoltà, ma facciamoci coraggio perché Gesù ha vinto il mondo. Ma che vuol dire?

"Io ho vinto il mondo! Cristo è forse contro il mondo? Quando vince la morte, Egli rivela di nuovo all’uomo il mondo; questo mondo, che scaccia Dio dal cuore dell’uomo, viene restituito da Cristo a Dio e all’uomo, come spazio dell’alleanza originaria, che deve essere anche l’alleanza definitiva quando Dio sarà tutto in tutti." (Giovanni Paolo II, Benedizione Urbi et orbi, Domenica di Pasqua del 1990).

Noi, che siamo di Cristo, superiamo tutte le difficoltà con Lui, anche se nella nostra vita ci vediamo costretti a passare attraverso successive morti e resurrezioni, mai desiderate ma si accettate alla luce del Mistero Pasquale di Cristo. Non sono per caso “morti” la perdita di un amico, la separazione da una persona amata, il fallimento di un progetto o le limitazioni che sperimentiamo a causa della nostra fragilità umana? Non ci sentiamo vinti, nel vedere l'apparente sconfitta di Cristo, anche oggi, dove sempre meno si crede in Lui?

Restituiti da Cristo a Dio e all'uomo, ecco gli Apostoli, ecco ciascuno di noi! Gli Apostoli credono di sapere, ma non si conoscono, e non conoscono Gesù. La Parola che è stata loro annunciata li ha mondati, santificati. Essi intuiscono, ma resta loro da compiere il tratto più difficile, quello decisivo: scendere negli abissi della verità circa se stessi di fronte all'abisso della verità testimoniata da Gesù: lo scandalo della Croce, la dispersione e la solitudine. Solo discendendo l'ultimo gradino che conduce alla piscina battesimale si può sperimentare nella propria vita il compimento del Mistero Pasquale del Signore.

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