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SENTENZA CORTE SUPREMA. PER SAPERNE DI PIÚ

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  Il dibattito per una recente sentenza della corte suprema degli Stati Uniti che avrebbe “abolito il diritto all’aborto”, ha scatenato proteste emotive, piuttosto violente ed isteriche con l’esito voluto di non far capire di cosa si sta parlando. Di seguito do alcuni chiarimenti sugli eventi e sul loro significato. Per chiarezza è utile premettere che la Corte Suprema negli Stati Uniti è l’ultima istanza di appello nei procedimenti giudiziari, di competenza federale, ma è allo stesso tempo Corte costituzionale, vigila cioè sulla costituzionalità delle leggi. Nel 1973 era approdato, alla Corte Suprema un processo, denominato Roe contro Wade. Roe (nome di fantasia) era una donna che voleva abortire e Wade il rappresentante dello Sato del Texas, che si opponeva. Fino a quel momento il ricorso all’aborto era regolato dai singoli Stati. In quell’occasione la Corte mutò la giurisprudenza fino allora seguita e sentenziò che la donna aveva diritto all’aborto, anche al di fuori dei limiti impo

SOLENNITÁ DEL SACRO CUORE

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  letture sparse sulla devozione al sacro cuore   Possiamo così essere certi che il Cuore Santissimo di Gesù in tutto l’arco della vita nascosta a Nazaret ha sempre trovato nel Cuore Immacolato della Madre un “focolare” sempre acceso di preghiera e di costante attenzione alla voce dello Spirito. Testimonianza di questa singolare sintonia tra Madre e Figlio nel cercare la volontà di Dio, è quanto avvenne alle nozze di Cana. In una situazione carica di simboli dell’alleanza, quale è il banchetto nuziale, la Vergine Madre intercede e provoca, per così dire, un segno di grazia sovrabbondante: il “vino buono” che rimanda al mistero del Sangue di Cristo.   Nella Sacra Scrittura, il vocabolo “cuore” è alla base del rapporto religioso-morale dell’uomo con Dio. Il cuore è al centro di tutta la vita spirituale dell’uomo; è principio di vita, memoria, pensiero, volontà, interiorità: il cuore è inteso come sede dell’incontro con Dio.   Ezechiele 36, 25-27 "Così dice il Signore: Vi aspergerò c

FESTA DI SAN TOMMASO MORO.

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  Avvocato e umanista, con grande interesse per i  problemi del suo tempo, si dedicò al suo lavoro con il desiderio di riempire di contenuto cristiano le istituzioni civili. Il suo prestigio professionale fu grande. Thomas More ha saputo coniugare la dedizione al lavoro professionale con un'intensa vita di pietà. Una volta lo rimproverarono di ricevere la Santa Comunione con troppa frequenza, quando aveva tanti compiti da fare. «Proprio per questo faccio la Comunione, perché ho bisogno di forza e luce», fu la risposta di Moro. Avendo assunto la carica di Lord Cancelliere del Regno, ascoltava quotidianamente la Santa Messa. Un giorno il Re lo fece convocare mentre stava assistendo al Sacrificio eucaristico, e Tommaso Moro, con umile rispetto, ma con coraggio cristiano, gli mandò in risposta una richiesta che Sua Maestà abbia la gentilezza di aspettare che la Messa che stava ascoltando fosse terminata. Inoltre, non trascurò la sua vita familiare. La sua casa era una vera scuola in cu

CORPUS DOMINI, TESTI PER LA MEDITAZIONE!

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  pensieri e riflessioni per meditare su gesú eucaristia! Possiamo dire che non soltanto ciascuno di noi riceve Cristo, ma che anche Cristo riceve ciascuno di noi. Egli stringe la sua amicizia con noi: « Voi siete miei amici » (Gv 15,14). Noi, anzi, viviamo grazie a Lui: « Colui che mangia di me vivrà per me » (Gv 6,57). Nella comunione eucaristica si realizza in modo sublime il « dimorare » l'uno nell'altro di Cristo e del discepolo: « Rimanete in me e io in voi » (Gv 15,4). (san GPII, Ecclesia de Eucaristia, n. 22)   Il Padre ci dice: «Ti ho nutrito di manna che tu non conoscevi». Recuperiamo la memoria. Questo è il compito, recuperare la memoria. E impariamo a riconoscere il pane falso che illude e corrompe, perché frutto dell’egoismo, dell’autosufficienza e del peccato. L’Ostia è la nostra manna, mediante la quale il Signore ci dona se stesso. A Lui ci rivolgiamo con fiducia: Gesù, difendici dalle tentazioni del cibo mondano che ci rende schiavi, cibo avvelenato; purifica l

II MEDITAZIONE PER IL CORPUS DOMINI.

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  Lc 9, 11-17. In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.  Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Onoriamo e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io accolgo Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua. Se gli dico di sì. L’Eucaristia è la festa della fede, la stimola e rafforza. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signo

SOLENNITÁ DEL CORPUS DOMINI.

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l’eucaristia. gesù rifiutato Il «pane vivo, disceso dal cielo» (Giovanni 6,51) è il sacramento della memoria che ci ricorda, in modo reale e tangibile, la storia d’amore di Dio per noi. Gesù rifiutato proprio quando si pone come dono.  Non viene rifiutato quando illustra il suo messaggio. Perché è bello, attraente. Tocca il cuore.  Riempie di gioia. Viene rifiutato quando si pone come alimento, come forza, come “grazia”, per rendere possibile quel cammino. Ricordati, ...... Dal ricordo delle gesta del Signore ha preso forza il cammino del popolo nel deserto; nel ricordo di quanto il Signore ha fatto per noi si fonda la nostra personale storia di salvezza [1] In questo solennità, vogliamo ri – cordare,  portare, conservare nel cuore. Non solo le parole di Gesù, ma che lui è con noi. Che tutto è possibile Senza questa memoria, ci si dimentica, ci disperdiamo. Svanisce e ci troviamo secchi indeboliti. Confusi. Come Israele nel deserto Il cammino dei bambini di Fatima. Prima visione: l’euc

SANTITÁ. RIFLESSIONI IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN JOSEMARIA.

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la santità Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni gesto e ogni parola di Gesù (san JME 26 giugno) Proponiamoci anzitutto questo tema: santità. Le parole di san Josemaria ci indicano la strada, perché santità non è un elenco di cose fare, ma seguire una persona. Avvicinarci a Cristo: nel vangelo viene spesso testimoniato che le folle si avvicinavano a Cristo. Camminare insieme a Gesù “Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata. “(Etty Hillesum) [1] Scopre Dio in un momento tragico. E la sua vita cambia. Camminare con Dio: santità. Condividere la mia vita. La vita è un viaggio: da solo vago senza meta.   Into the wild [2] : andare alla ventura, alla ricerca di qualcosa, la libertà, il senso della vita, ma poi quella natura che doveva svelarglielo, diventa estranea, ostile, senza senso. L'apparente mistero della natura nasconde l’assurdo. Non c’è un