Niente più benedizioni delle case? Una strana sentenza

Per conoscenza e riflessione allego una notizia apparsa di recente sull'agenzia on-line "Zenit". Ma i nostri euro deputati non hanno meglio da fare? o forse no!

Sentenza della Corte europea vieta le benedizioni pasquali

Giorgio Salina denuncia “cedimento alla deriva relativista”


di Antonio Gaspari ROMA, venerdì, 16 maggio 2008 (ZENIT.org).- La Corte Europea con sentenza del 21 febbraio scorso ha condannato la Grecia per aver costretto l'avvocato Arret Alexandridis a manifestare i propri convincimenti religiosi in occasione della prestazione del giuramento previsto per l'inizio della sua attività forense (la formula del giuramento, infatti, era predisposta in modo tale da far supporre che il giurante fosse di fede cristiano-ortodossa).

La sentenza rende palese la violazione del diritto di libertà religiosa da parte delle varie confessioni religiose a cominciare dai preti della Chiesa cattolica che, durante il periodo pasquale, si presentano alle case per benedirle.

Sulla base di questa sentenza dal Ministero dell'Interno dovrebbero essere inoltrate diffide alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) affinché si astengano dall'esercitare simili pratiche, con minaccia di azioni legali per il ristoro del danno derivante dalla lesione del diritto di libertà religiosa (la CEDU ha liquidato 2.000 euro, nel caso di specie).

Contrariamente, c'è il rischio che ogni cittadino possa sporgere denuncia penale contro qualsiasi prete della Chiesa cattolica che si presentasse alla porta.

Intervistato da ZENIT, Giorgio Salina, Presidente dell'Association pour la Fondation Europa (AFE) ha commentato che "questa sentenza, così come il recente pronunciamento del Consiglio d'Europa sul diritto all'aborto sicuro e gratuito confermano un progressivo cedimento alla deriva relativista e un subdolo tentativo di legiferare attraverso la Magistratura, eludendo i limiti di competenza di ciascun organismo".

Secondo il Presidente di AFE "non vi è dubbio che la convergenza di Deputati europei appartenenti a diversi gruppi politici, gli intergruppi Gay e Lesbiche e analoghe Organizzazioni europee, potenti lobby come Catholics for the free choice, determinano una forte pressione relativista nelle varie Istituzioni".

A questo proposito Salina ha raccontato che in un Convegno organizzato da queste realtà presso il Parlamento europeo, l'on. Miguel Angel Martínez Martínez, del Partido Socialista Obrero Español, in uno degli interventi conclusivi ha confessato: "Diciamolo chiaro, noi siamo relativisti. La verità non la possiede nessuno; la verità non esiste, esistono opinioni diverse, tutte legittime, tutte da rispettare".

Lo stesso onorevole spagnolo ha accusato le Chiese strutturate gerarchicamente, come quella cattolica, di "praticare la dittatura culturale".

Per dare un'idea del clima di intolleranza contro la Chiesa cattolica e quella ortodossa in particolare, il Presidente di AFE ha raccontato che recentemente a Bruxelles è stato adottato un regolamento per l'azione dei lobbisti presso le Istituzioni europee, Parlamento e Commissione.

Poiché un emendamento definiva le chiese delle lobby, in sede di votazione i Verdi hanno presentato un emendamento orale che definiva lobbisti non le "chiese" ma i "religiosi"; quando l'emendamento è stato dichiarato non ammissibile, l'on. Monica Frassoni, co-presidentessa del Gruppo Verde, ha urlato al microfono: "Ecco la prova che le lobby funzionano!".

"Comunque ha precisato Salina questa sentenza, almeno parzialmente, come altre di altre Corti di giustizia, e come alcune risoluzioni in materie per le quali il Parlamento europeo non ha competenza, quale il diritto di famiglia, non sono vincolanti per gli Stati, e potrebbero essere ignorate".

"Anche se ha continuato le varie Corti internazionali, incluse alcune Corti costituzionali nazionali, assumono le reciproche sentenze e le risoluzioni del PE quali 'fonti del diritto', accumulando giurisprudenza. Si tratta di un metodo surrettizio di legiferare attraverso la Magistratura aggirando le competenze riconosciute alle varie Istituzioni! E questo è un fatto veramente grave".

Come noto, il Trattato di Lisbona che regola il funzionamento delle Istituzioni comunitarie recepisce la Carta dei diritti fondamentali rendendola vincolante.

Per dare un segnale chiaro a questa "deriva relativista, antidemocratica e prevaricatoria", Salina ha proposto che i Paesi che ancora devono ratificare il Trattato di Lisbona, come l'Italia, "escludano l'accettazione della Carta dei diritti fondamentali, rifiutandone la prevalenza sulla propria legislazione, e la prevalenza di tutte le artificiose sentenze ad essa collegate, come hanno fatto già in sede di sottoscrizione del Trattato, Inghilterra e Polonia".

"Credo sia necessario un segnale forte per dare un avvertimento chiaro", ha sottolineato il Presidente di AFE.

"Non vorrei ha concluso Salina che l'Agenzia europea per i diritti umani, con sede a Vienna, che opererà in collegamento con il Consiglio d'Europa vada a promuovere diritti degli omosessuali, quali il matrimonio, l'adozione, ecc., e ad annullare il diritto all'obiezione di coscienza quando confligge con il diritto della donna all'aborto, e così via".

"I primi segnali lo confermano ha detto . Forse è necessario, e non solo per i cattolici, dare un chiaro segnale di 'stop'".



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ZI08051613
16/05/2008
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Questa notizia è dell'Agenzia ZENIT.

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