VANGELO DI DOMANI: LUCA 6,27-38. AMARE I NEMICI
VANGELO DI DOMANI: LUCA
6,27-38. AMARE I NEMICI
GIOVEDI DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate
del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per
coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche
l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a
chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. (...)
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è
misericordioso.
GIOVEDI' DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate
del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per
coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche
l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a
chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. (...)
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è
misericordioso.
la giusta dimora
del dolore
(dal Diario, 28 marzo 1942)
E, alla fine,
all’afflizione del mondo non si dovrebbe porgere, di quando in quando, un
piccolo riparo? (...)
Si la vita è
magnifica, e alla fine d’ogni giorno ne
faccio l’elogio, (...) mentre so che figli di madri vengono assassinati nei
campi di concentramento.
E il dolore che ne
viene dobbiamo saperlo sostenere. Possiamo lasciare che ci schiacci ma dovremmo
tornare a rimetterci in piedi, perché una persona è così forte, e perchè il
dolore deve diventare, per così dire, una componente di noi stessi, un pezzo
del nostro corpo e della nostra anima, non dobbiamo fuggirlo, ma sostenerlo,
come una persona matura, non reagire con sentimenti di odio che vogliano
vendicarsi (...)
A questo dolore
bisogna garantire in se stessi tutto lo spazio e la dimora che gli è dovuta, e
in questo modo può darsi che il dolore
nel mondo diminuisca, se ognuno sopporta, con lealtà e serietà, completamente,
ciò che gli viene inflitto.
Ma se al dolore
non si offre la giusta dimora, se si offre uno spazio maggiore all’odio e ai
pensieri di vendetta, da cui ancora nuovo dolore nascerà per altri, il dolore
in questo mondo non avrà mai fine (...)
Quando avrai
riconosciuto al dolore il luogo e lo spazio che gli è dovuto in forza delle sue
origini nobili, allora potrai dire: la vita è così bella e così ricca. Lo è così
tanto, che potresti confidare in Dio.
(Etty Hillesum,
Middelburg 15 gennaio 1914 – Auschwitz 30 novembre 1943)
Commenti