VANGELO DI DOMANI. LUCA 11,42-46. AMORE LIBERO O MORALISMO
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Mercoledì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima
della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e
l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre.
Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i
saluti sulle piazze.
Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente
vi passa sopra senza saperlo».
Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo,
offendi anche noi».
Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli
uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un
dito!».
Papa Francesco parla di “carità concreta”, una carità che
si fa azione e si cala nella quotidianità.
Il pericolo è il moralismo rigido, che cerca la
perfezione nell’adempimento puntuale di tanti piccoli precetti che dovrebbero
proteggere la nostra fede e rendere sicuro il cammino.
Gesù ci offre la soluzione: umiltà. Non giudicare, ma
discolpare. Il precetto va adempiuto con carità, che sempre discolpa i difetti
degli altri, e non si sente superiore a nessuno.
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