VANGELO DI DOMANI LUCA 11,47-54. ENTRARE E FAR ENTRARE
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Giovedì della XXVIII settimana delle ferie del Tempo
Ordinario
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri
dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri:
essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò a loro profeti e
apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a
questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del
mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra
l'altare e il santuario". Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa
generazione.
Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della
scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo
ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per
sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Un mio amico sacerdote mi ha raccontato, per conoscenza
diretta, che in alcuni paesi di antica tradizione cattolica, come il Cile e
l’Irlanda, in pochi anni, per vari scandali accaduti e il cattivo esempio di
alcuni pastori, la situazione della Chiesa, pur avendo profonde radici in
quelle nazioni, è diventata molto difficile e critica e ormai con aperta
ostilità di molta gente.
Come è potuto accadere tutto ciò?
Le parole che i Vangeli ci riportano oggi sull’opposizione
che Gesù trovò da parte dei capi religiosi d’Israele e la condanna della loro
ipocrisia, non sono parole valide solo per quel lontano passato, ma sono parole
profetiche che dovremmo ascoltare e meditare con attenzione, per discernere i
fatti di cui siamo testimoni.
Il Mistero dell’opposizione alla Grazia, alla venuta del
Regno, è attuale. Gesù viene rifiutato e in più noi, come i dottori al tempo di
Gesù, “abbiamo tolto le chiavi, non siamo entrati e non lasciamo entrare”. Cioè
diamo una cattiva immagine di Cristo.
La nostra poca generosità, il formalismo e la
superficialità della nostra fede, lo scandalo e la cattiva condotta anche di
alcuni pastori, hanno causato grandi danni.
Dobbiamo essere umili, ma fiduciosi. Ottimisti!
Dio non perde battaglie. Da grandi mali possono derivare
grandi conversioni. I tempi di crisi sono anche tempi di grande santità. La
Chiesa non è solo il Papa o i vescovi, i preti o i religiosi, ma ciascun
battezzato è Chiesa ed è inviato ad annunciare il “Vangelo” e rendere attraente
“il Regno di Dio”.
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