CONSIGLI DI LETTURE PER L'ESTATE E PER TUTTO L'ANNO 1.


 

Leggere, così come ascoltare, è un valore essenziale per ampliare il nostro orizzonte, di per sé limitato, per maturare le nostre prospettive, per renderci conto della complessità e, nello stesso tempo, della semplicità della realtà. Leggere per essere più liberi. I mezzi di comunicazione, le reti sociali, i gestori telefonici, si contendono la nostra attenzione, considerandola il loro capitale più prezioso. Questa attenzione frammentata è pur sempre utile per i benefici del Big Data, per i giganti della comunicazione; però noi restiamo impoveriti, forse perché tende a spingerci verso l’esterno: ci può lasciare senza nulla dentro. A fronte di questa dinamica dispersiva, la capacità di prestare attenzione a una cosa – a un libro, a una conversazione… – ha in sé un grande potenziale. 

Ti suggerirò in queste prossime settimane alcuni libri con una breve introduzione. Il panorama dei possibili titoli è immenso e potrò presentarti solo un numero limitatissimo di testi. Quindi quelli che ti presenterò sono solo un assaggio! Un semplice invito alla lettura e pertanto quelli che non segnalerò non significa che non possono essere letti o che questi, in assoluto siano i migliori o gli unici da leggere! Puoi suggerirmi titoli ed argomenti che trovi interessanti!


(Autore, titolo, editore)

Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, Ares 2019:

Dalla prima edizione del 1976, dopo innumerevoli ri-edizioni e stampe, vendute in milioni di copie, questa "opera prima", di un giornalista famoso, gnostico, in via di conversione, rimane un utile strumento di riflessione. L'autore racconta la sua conversione non tanto dal punto di vista del suo percorso interiore e intimo, se vogliamo individuale, verso la fede, ma  piuttosto il percorso culturale ed intellettuale, durante il quale, togliendo strati di incredulità e di scetticismo accumulati nei secoli, riscopre, da agnostico, la figura di Gesù nel suo splendore di "Figlio di Dio e Salvatore".

Sant' Alfonso Maria de Liguori, Pratica di amar Gesù Cristo, ed. San Paolo, Citta Nova, ecc..

Alfonso Maria de' Liguori (Napoli, 27 settembre 1696 – Nocera dei Pagani, 1º agosto 1787) è stato vescovo e fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, autore di opere letterarie, teologiche, soprattutto nel campo della Morale, e di celebri melodie, come "Tu scendi dalle stelle"; beatificato nel 1816, fu proclamato santo da papa Gregorio XVI nel 1839 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1871 da papa Pio IX.

«Vertice della santità e della perfezione è amare Cristo, nostro sommo bene, nostro salvatore, nostro Dio». Così inizia la Pratica di amar Gesù Cristo, forse l’opera più letta di Sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787), scritta nella piena maturità del Santo, riscosse immediatamente un enorme successo: fino ad ora se ne sono contano migliaia di edizioni in almeno 70 lingue! L'opera è divisa in due parti: nella prima viene spiegato quanto Gesù meriti di essere amato per l’amore che ci ha dimostrato nel soffrire liberamente la passione e la morte, nonché per aver istituito l’Eucarestia; nella seconda parte il Santo commenta la Lettera ai Corinti (in particolare 13, 2-7) e insegna quali siano le virtù da praticare e quali i difetti da evitare per accrescere l’amore che, passo dopo passo, conduce il cristiano alla piena uniformità con la volontà di Dio.

Judith Cabaud, Il Rabbino che si arrese a Cristo, ed. San Paolo

La vita e la conversione di Eugenio Zolli rivivono nelle pagine di questo libro. Una vicenda esemplare che è utile conoscere come tutte le storie di autentiche conversioni.

Il 13 febbraio 1945, in una Roma liberata da poco più di sei mesi, in una cappella della basilica di Santa Maria degli Angeli, Israel-Italo Zolli, rabbino capo della Città Eterna, riceve il battesimo. La moglie e la figlia lo seguiranno poco dopo.

Come nuovo nome cristiano, Zolli sceglie quello di Eugenio, in segno di riconoscenza verso Eugenio Pacelli, papa con il nome di Pio XII, per ciò che la Chiesa ha fatto in favore degli ebrei durante la persecuzione. Una vicenda, come tutte le conversioni, che malgrado l'interessato e le motivazioni che lo hanno portato a quella scelta, può lasciare ferite e polemiche. Un’ebrea di New York che ha rivissuto l’esperienza del rabbino capo di Roma, diventando una cattolica convinta, ha voluto, dopo molti anni riportare alla luce un episodio altrimenti dimenticato.

Un libro di grande spessore storico, con una testimonianza di prima mano sull’azione della Chiesa durante la persecuzione degli ebrei a Roma, ma come tutte le conversioni, anche qualcosa di sempre presente ed attuale per ciascuno id noi.

San Josemaria Escriva, Cammino, Solco e Forgia, ed Ares[1]

“La capacità di trasformare le realtà terrene alla luce della fede è certamente una delle note caratterizzanti la spiritualità che traspare dalle tre opere Cammino, Solco, Forgia. All’interno di questo filone è interessante notare come ci sia una particolare attenzione al rapporto tra fede e cultura. Individuando con intuizione profetica uno dei problemi più rilevanti di quest’epoca, ossia la separazione tra la fede e la vita, tra il Vangelo e la cultura, il beato Josemaría ha indicato un chiaro cammino di presenza e apostolato per i cattolici del nostro tempo. La spinta a una formazione ampia e integrale della persona, l’invito a curare la competenza e la capacità professionale e l’individuazione dell’impegno sociale come campo privilegiato per l’evangelizzazione definiscono un chiaro profilo cristiano, che vive la sua santificazione coniugando in modo efficace e creativo la fede con le responsabilità che è chiamato ad assumere nei vari ambiti dell’esistenza umana.” [2]

“La lettura di un brano tra i tanti del beato Josemaría (cfr. Solco, n. 91) ci mostra la relazione esistente tra le nostre parole e le parole della Scrittura. Chi è nutrito dei libri di Dio parla anche senza citare espressamente le parole del Libro Sacro e ne comunica il contenuto. Sono certo che la forza spirituale di queste frasi del beato Josemaría è attinta dal messaggio biblico, anche se non vi fa esplicito riferimento. La Bibbia è infatti il nutrimento di ogni cristiano e la mensa alla quale tutti siamo chiamati a nutrirci con sempre maggiore abbondanza. Confido che questo centenario aiuti tutti noi a riscoprire quelle radici bibliche sulle quali si fonda la santità di vita e quell’apostolato moderno rappresentato dal fondatore dell’Opus Dei”.[3]



[1] Per tutte le opere di san Josemaria Escriva cfr. anche (www.escrivaworks.org)

[2] Card. Camillo Ruini, Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma. Da “Studi Cattolici”, gennaio 2002.

[3] Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano. Da “Studi Cattolici”, gennaio 2002.

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